Trasferirsi a vivere in Brasile può essere un sogno per alcuni, ma un incubo per altri. Dopo aver elencato dieci buoni motivi per trasferirsi a vivere in Brasile, è il caso adesso di soffermarsi invece sugli aspetti negativi di una scelta di questo tipo. Perché se l’immagine del Brasile è certamente legata alla festa, ai colori, all’allegria, alle bellissime spiagge, al calore sia climatico che umano, ci sono molti altri aspetti che è bene tenere a mente prima di prendere decisioni affrettate.
BUROCRAZIA
Se vi lamentate della burocrazia italiana, è perché non avete mai avuto a che fare con quella brasiliana. Norme confuse, personale incompetente e uffici disorganizzati. Purtroppo nemmeno le aziende private sfuggono alla disorganizzazione e all’inettitudine: litigare con banche, compagnie telefoniche, compagnie aeree, solo per fare degli esempi, sono situazioni all’ordine del giorno.
CLIMA
Vi piace il clima caldo tutto l’anno? Vorreste vivere in ciabatte 365 giorni all’anno? Prima di tutto dipenderà dal luogo che sceglierete per vivere. Poi dal lavoro che farete: se venderete cocco sulla spiaggia magari, ma se lavorerete in ufficio, in giacca e cravatta, dubito. E poi c’è da tener presente che le stagioni in Brasile praticamente non esistono. Nel sud del Paese la differenza tra estate e inverno è più marcata, ma nel resto del Brasile le oscillazioni sono minime: a San Paolo l’inverno dura poche settimane e difficilmente la temperatura scende sotto i 10 gradi. A Rio de Janeiro le differenze sono ancora meno marcate. Nel nordest, Salvador de Bahia, Fortaleza, Recife o Natal c’è di fatto una sola stagione: l’estate. Bellissimo no? Se però, per dire, vi piace sciare, andare a fare passeggiate in montagna oppure mangiare la cassoeula con la polenta avete sbagliato posto. Ma potete sempre prendere l’aereo, in tre ore arrivare in Cile e andare a sciare sulle Ande.
STORIA
Se vi piacciono la storia dell’arte e le città storiche e se non potete fare a meno di passeggiare e vivere in luoghi millenari come sono le città italiane o europee, il Brasile non è il Paese che fa per voi. A parte poche eccezioni (come Ouro Preto e Salvador de Bahia, per citare due tra le città più celebri), le città brasiliane sono in generale città di costruzione recente. Molti piccoli paesi conservano ancora dei centri storici in stile neocoloniale. Nelle grandi città invece, i centri storici sono stati soffocati dai grattacieli in stile americano.
GASTRONOMIA
È una nota dolente per ogni italiano. Dovrete rivoluzionare le vostre abitudini alimentari. La cucina brasiliana, principalmente a base di carne, riso e fagioli, propone anche degli ottimi piatti, soprattutto nello Stato del Minas Gerais. Ma anche nelle località di mare del nordest del Brasile. Se però non potete fare a meno della cucina italiana, è molto dura. A San Paolo, per via dell’influenza e dell’immigrazione italiana, si trovano ottime pizzerie e ristoranti, oltre a negozietti che vendono prodotti enogastronomici d’importazione, anche se i prezzi sono spesso proibitivi. E in ogni caso la scelta rimane comunque limitata. Nel resto del Brasile dimenticatevi gran parte delle leccornie italiane.
INFRASTRUTTURE
Scuole, ospedali, autostrade, mezzi pubblici, aeroporti, porti. Il Brasile ha una carenza enorme in molti settori cruciali, il che può rendere la vostra vita un inferno. Le scuole e gli ospedali pubblici godono in generale di una pessima fama. Chi se lo può permettere dunque manda i figli nelle scuole private pagando rette salatissime (intorno ai R$ 1.000 al mese) e stipula un plano de saúde, un’assicurazione sanitaria privata che dà diritto ad usufruire dei migliori ospedali. Nello Stato di San Paolo, le autostrade sono in buone o ottime condizioni, ma solo perché sono state date in concessione ai privati e quindi le pagherete profumatamente. In molti altri Stati del Brasile, soprattutto del nord e nordest, alcune strade non sono nemmeno degne di essere chiamate strade. Molti aeroporti sono in fase di ristrutturazione e ampliamento, ma arrivando in Brasile vi accorgerete subito che sono al collasso.
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QUALITÀ DELLA VITA
Violenza, traffico, inquinamento. La qualità della vita nelle grandi città brasiliane è sicuramente più bassa se paragonata a quella delle grandi città italiane, che rimangono senza dubbio più a misura d’uomo. Nelle piccole e medie città brasiliane invece potrete godere di una qualità della vita superiore, paragonabile con quelle delle piccole e medie città italiane. Perché dunque andare a vivere in una grande città quando si potrebbe vivere meglio in una piccola? Semplicemente perché la grandissima parte delle opportunità di lavoro e d’affari si concentra nei grandi centri urbani, soprattutto del sudest, tra San Paolo, Brasilia, Belo Horizonte e Rio de Janeiro.
POLITICA
Se volete scappare dall’Italia perché siete schifati dalla politica nostrana, allora il Brasile non è il Paese che fa per voi. Corruzione e mala politica sono due tratti distintivi di questo Paese che non ha nulla da invidiare all’Italia.
POPOLO
Le affinità con il popolo italiano e con quelli del sud Europa (Spagna e Portogallo) non mancano. Ma secoli di storia diversa ci dividono. Abituarsi al modo di fare e di vivere dei brasiliani non è affatto semplice. C’è sicuramente il lato leggero di prendere la vita, ma per abituarsi ci vuole parecchio spirito di adattamento. Dovrete avere a che fare anche con molti cialtroni e stare sempre attenti alle fregature. E poi i brasiliani non sanno dire di “no”.
VIOLENZA
È sicuramente l’aspetto più sconvolgente per chi è abituato a vivere in Italia o nei Paesi cosiddetti del Primo mondo. La violenza in Brasile è un aspetto sociale allarmante, soprattutto per chi vive nelle grandi città. La vita in Brasile non vale nulla. La maggior parte delle macchine ha i vetri oscurati per evitare che di notte, da fuori, i rapinatori riescano a capire chi c’è nell’abitacolo. Mentre quando si è fermi al semaforo, è meglio alzare i finestrini per evitare le rapine. Le notizie di bande di rapinatori che fanno razzie in bar e ristoranti poi sono all’ordine del giorno. Senza dimenticare le sparatorie nelle quali molto spesso rimangono uccisi degli innocenti la cui unica colpa è semplicemente quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. I numeri dei morti ammazzati in Brasile sono da guerra, e nemmeno civile. Nelle città medio-piccole chiaramente la situazione è nettamente migliore e gli indici di criminalità sono molto più bassi e paragonabili a quelli italiani.
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