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Finanza e agricoltori spingono Bolsonaro


Il candidato estremista va oltre il 30% e stacca l’erede di Lula di ben 10 punti. Domenica il primo turno

SAN PAOLO
Non succede, ma se succedesse sarebbe una vera rivoluzione. Gli ultimi sondaggi in vista delle presidenziali brasiliane di domenica registrano un’avanzata significativa del leader di estrema destra Jair Bolsonaro, che sfonda la barriera del 30%, con dieci punti di distacco dal suo diretto avversario, il candidato del Partito dei lavoratori di Lula Fernando Haddad ed ora ci si domanda se la partita possa addirittura chiudersi al primo turno, senza bisogno del ballottaggio. Le due principali società di inchieste, Datafolha e Ibope, non si sbilanciano ma nessuno, a questo punto, esclude al 100% questo scenario: l’ascesa di Bolsonaro non si ferma da quando, agli inizi di settembre, ha subito l’accoltellamento da parte di un folle in un comizio. 

E la cosa piace ai mercati: da giorni la borsa di San Paolo non fa crescere, mentre il dollaro si svaluta rispetto al real. La piazza finanziaria, spiegano gli esperti, preferisce puntare su di lui rispetto al ritorno del Pt di Lula e non sono i soli: questa settimana anche l’influente lobby parlamentare dell’agrobusiness, finanziati dai grandi produttori ed allevatori che rappresentano una buona fetta del Pil nazionale ha dichiarato appoggio a Bolsonaro. Molto dipenderà dalla performance degli altri candidati conservatori, ad iniziare da Geraldo Alckmin del Psdb. 

Per la prima volta dal ritorno della democrazia, il più grosso partito di centrodestra brasiliano è fuori dai giochi e molti suoi aderenti stanno già facendo campagna sottovoce per Bolsonaro.  

Per indicazione dei medici che stanno seguendo la sua convalescenza, l’ex capitano dell’esercito non parteciperà all’ultimo dibattito elettorale di oggi sulla Tv Globo. Questo è sicuramente un bene per lui, considerando la sua scarsissima preparazione in numerosi campi e le diverse gaffe in cui suole cadere quando ha un microfono in mano. Al suo posto, però, impazzano le fake news diffuse sui social network: Il Brasile è il terzo paese al mondo per numero di profili e fra i primi cinque gruppi per utenti di whatsapp. La fabbrica delle bufale lavora attivamente per la destra insinuando, ad esempio, che in caso di vittoria di Haddad il governo deciderà l’orientamento sessuale dei bambini e arresterà preti e pastori evangelici che non vogliano celebrare i matrimoni omosessuali.  

Il voto evangelico, oltre 60 milioni di fedeli, è importantissimo e la stragrande maggioranza dei pastori è oggi schierata con Bolsonaro. Nel rush finale tutto ormai vale pur di strappare gli ultimi decisivi voti. 

Fonte: La Stampa

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