Assassinos ao volante


60.752 morti nel 2012. Gli incidenti di transito in Brasile uccidono , in un anno, quanto la guerra civile in Siria uccide ha ucciso in 20 mesi... quanto la guerra in Iraq in 3 anni... la guerra del Vietnam in 16 anni.

Qualche tempo fa qualcuno mi aveva chiesto quanti morti avvengono nelle strade brasiliane a causa di incidenti. Evidentemente é un argomento interessante, perché nel numero di aprile della rivista Veja si parla proprio di questi. E i numeri non sono per nulla incoraggianti. Questi sono alcuni punti interessanti di quell'articolo:


Il mondo avanza, il Brasile retrocede. In Germania, le morti per incidenti diminuirono del 81% negli ultimi quarant'anni, e il governo tedesco ha come obiettivo di chiudere un anno senza nessuna morte. L'Australia diminuì la mortalità nelle strade del 40% in sole due decadi. Alla Cina servirono solo dieci anni per invertire una situazione in cui le morti per incidenti erano diventati la principale causa di morte entro le persone fino a 45 anni d'età. Tra il 2002 e il 2011, la perdita di vite cinesi per incidenti, caduta di moto o bicicletta diminuì del 43%...


Un bilancio fatto dal Osservatorio nazionale di Sicurezza Viaria per Veja [...] rivela che il numero di vittime di transito é molto superiore a quello che fanno credere le statistiche ufficiali. Nel 2012 furono registrati più di 60.000 morti, con un aumento del 4% al 2011, e 352.000 casi di invalidità permanente. Si muore di più per incidenti che per omicidio o cancro. Ossia, noi, brasiliani, abbiamo più motivo di aver paura di un qualunque cittadino seduto al volante o su una moto che la possibilità di incontrare un rapinatore o di avere un tumore maligno...


Si ha l'abitudine di dare la colpa alla precarietà delle strade, ai problemi delle infrastrutture, alla mancanza di ciclovie e segnalizzazione. Si afferma anche che le auto vendute qui, non avendo uno standard di sicurezza europeo, sono delle vere trappole mortali su ruote. Tutti questi problemi aumentano i rischi, ma la vera ragione di questo massacro nel transito é che noi, brasiliani, guidiamo molto male. [...] Il primo problema risiede nella inefficienza del potere pubblico nella applicazione delle leggi e nella nostra inclinazione culturale per ingannare tali regole. Il secondo ha la sua origine nella eccessiva attenzione in soluzioni a carattere economiche - principalmente multe - e quasi nessuna attenzione nella formazione di automobilisti e pedoni...

Uno studio recente del Centro di Ricerche Giuridche Applicate della Fondazione Getulio Vargas ha rilevato che l'82% dei brasiliani trovano facile disobbedire alle leggi del paese [... ] Nel 2008, quando entró in vigore la Lei Seca, l'impatto positivo fu immediato. Per paura di essere arrestati molti automobilisti non guidarono dopo aver bevuto. Come conseguenza si ebbe una riduzione di quasi 4.000 richieste di indennizzazione per morte al DPVAT. Ma é bastato che scoprissero che non era obbligatorio soffiare nel etilometro che la curva delle morti ritornasse in aumento...

L'Australia ha uno dei migliori sistemi di abilititazione del mondo. Per prendere la patente gli australiani devono frequentare 120 ore di scuola pratica. In Brasile sono meno di 20 ore. Gli australiani, dopo di passare un test, affrontano numerose restrizioni fino a che provino che sono veramente capaci di guidare. Loro possono guidare a partire dei 16 anni, ma fino a 18 possono guidare solo di giorno e accompagnati di un adulto, e inoltre non possono portare nessun passeggero con loro. Dai 18 ai 22 anni, gli australiani non possono in nessun caso essere sorpresi ubriachi al volante. Se questo succede, loro perdono la patente e ne potranno avere un'altra solo dopo un anno. In Brasile, la prima abilitazione é provvisoria durante un anno, ma le regole sono deboli. Anche se l'automobilista una infrazione grave, la sua unica punizione é di tornare in una Autoscuola...

Nota: il neretto è mio.




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16 commenti:

  1. Franco, é verdade que a itália antigamente era dividida por sobrenomes ? e que cada região o sobrenome começava com uma letra. ex : B era de vêneto e C era de toscana ?

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    1. ah, questa mi é nuova!È vero che alcuni cognomi sono tipici di una determinata Regione, come "Caetano" per la Campania o "Visentin" per il veneto, ma che anticamente le Regioni fossero divise per cognomi proprio non mi risulta.

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  2. E le regioni com l'acca o la kappa,tanto per rimanere nel vecchio discorso,quali dovrebbero essere?

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    1. Ma non hai un cazzo da fare nella vita? Dio che tristezza che sei! Ti ho giá bannato una volta in passato, fai un altro commento senza senso come questo e tu qui non entri piú. L'ho giá detto e lo ripeto: questo blog é mio e chi non sta alle mie regole é fuori. Non mi interessa quello che la gente pensa di me. Se a qualcuno non piace questa semplice e unica regola in rete troverá milioni di blog a cui rompere le scatole. L'hai detto tu prima: non ho il senso dell'umorismo, quindi non meravigliarti di questa risposta. Penso di essere stato chiaro, vero?

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  3. Vedo che la suscettibilita' non e' solo dei nostri ospiti brasiliani.

    E neanche la vigliacheria,visto che mi insulti sapendo che se voui non pubblicherai la mia rsposta.

    Sei ridicolo e patético,non hai neanche capito che il mio commento era per l'altro commentatore ,per far notare l'assurdita' della storia dele regioni com le iniziali dei cognomi.

    Ma tu sei di travertino brasiliano.

    Ah,visto che non mi pubblicherai ti anticipo per questo un sonoro vaffanculo e um consiglio.. studia um po' l'italiano,che scrivi come um cane.

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    1. Come vedi ti ho smentito, perché per la tua egocentrica felicità il tuo commento é stato pubblicato. Per quanto riguarda il ridicolo e patetico, credimi, non mi fa né caldo né freddo. Il vaffanculo l'ho ricevuto e te lo rimando indietro di tutto cuore. Per il fatto che scrivo come un cane, se vai a leggere bene il mio blog, vedrai che sempre mi sono dichiarato ignorante, quindi non hai detto nulla che giá non sapevo. E ora che ti ho fatto contento pubblicando il tuo commento, vedi di non entrare mai piú in questo spazio, perché perderesti solo del tempo prezioso.

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  4. I brasiliani al volante mostrano la loro vera natura, solo sulla strada hanno fretta!!
    Senza distinzione di classe razza religione e orientamento sessuale guidano come selvaggi arroganti spesso non importandosi neanche della loro stessa vita, quanti sorpassi ho visto fare prima di curve e dossi!
    Sulla manutenzione dei loro mezzi poi si sa'...se vendono la benzina 2x 3x figurati se cambiano le gomme o le pastiglie dei freni.
    ps Sparito ora l' antiberlusconiano ...mi viene in mente il proberlusconi che pero' a differenza leggevo (e continuo a leggere nel suo blog) con piacere

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    1. So che non sembra, ma io ho un grande rispetto e amore per questo popolo, ma su auto e guida avrei molto da dire. A volte mi sembra di essere in Africa o nel centro di Nuova Delhi. Anche se peró, il traffico caotico di Roma, Napoli o Palermo non ha nulla da invidiare a quello brasiliano.

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  5. No Franco! Tutto il caos che vuoi ma a Napoli o Palermo non si muore per strada cosi' tanto come in Brasile! Ma quante volte mi sono spostato per vedere se potevo passare e ho desistito e il cretino dietro e' partito nel sorpasso o quante volte son dovuto andare fuori dall' asfalto (quando esiste) perche' c'era uno in sorpasso! I miei cognati si sono salvati per c... da uno che ha sorpassato e gli ha fatto un frontale! Mi chiedo se al volante il cervello gli si sconnetta!?

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  6. L'articolo della rivista Veja e' molto interessante,con tre concetti base:
    -le statistiche ufficiali in Brasile non contano un tubo
    - la crescita economica ha portato una marea di consumatori ignoranti
    - allo stato brasiliano del punto 2 non interessa un tubo,basta raggranellare soldi con le multe (una delle poche cose efficientissime in Brasile)
    Stefano

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  7. Per fare un raffronto con la situazione italiana (paese dove molti microcefali guidano la macchina):
    nel 2012 3800 persone hanno perso la vita in incidenti stradali,valore molto superiore al numero di decessi per omicidio,ma in netta diminuzione rispetto al valore di 5600 raggiunto nel 2007,ed al valore di 6900 del 2002 (nel 2003 fu introdotta la patente a punti).
    Nel 2002 si arrivava quindi ad un numero di decessi pari a 11,5 per centomila abitanti,valore altissimo per la media europea,oggi siamo a circa 6,5.
    Qui siamo a 31,3,follia pura!
    ma non sono cosi' sicuro che il numero degli omicidi sia inferiore:nel grafico sono riportati gli omicidi ufficiali,ma quanti omicidi non sono neanche registrati? e quanti sono registrati con una generica "causa di morte sconosciuta"?
    Stefano

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  8. Certo che per uno che si chiama Benedetto é paradossale che ti venga spesso augurato il contrario. Rifletterci non sarebbe una cattiva idea, non credi?
    Saluti Yuri.

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  9. Franco,
    un post sulla televisione e uno sulla musica brasiliana ,cosi' possiamo sfogare i nostri istinti piu' primitivi.
    Cosa ne pensi?
    Stefano

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    1. Humm... come si puó vedere ultimamente sto postando molto poco in questo blog, perché sto dedicando piú attenzione a quello sulla cucina, peró puó essere un'idea.

      Per la veritá io avevo giá scritto qualcosa sulla musica brasiliana nel ontano febbraio del 2010:

      http://brasilitalia-doiscoracoes.blogspot.com.br/2010/02/brasil-aberto-ou-fechado.html

      http://brasilitalia-doiscoracoes.blogspot.com.br/2010/02/o-samba.html

      e non é che in questi 3 anni le cose o le idee siano cambiate di molto. Per quanto riguarda la TV preferisco astenermi, perché é vero che noi in Italia abbiamo programmi di cacca come "Amici" o "Domenica Live" e tanti altri prodotti da spazzatura, ma qui in Brasile, iniziando dalle novelas idiota che propongono a tutte le ore, piú che culi in aria non vedi. L'unico programma accettabile che possiamo salvare é "Fantastico", dove perlomeno un poco di cultura o di giornalismo serio si puó vedere, ma gli altri...

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    2. Rettifico: il programma di cacca non é "Amici" ma "Uomini e donne", sempre della De Filippi. Ma l'elenco sarebbe lungo.

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  10. Beh,anche Amici non scherza.
    Trovo pero' che la televisione italiana proponga,in mezzo a molte boiate,diversi programmi di approfondimento interessanti,indipendentemente dal credo politico di chi assiste.
    Certo,non si rischia piu' in programmi meno facili da fare digerire al pubblico,ma oggi tutto e' focalizzato sul ritorno dell'investimento.
    E la televisione in Brasile cosa propone?
    Tele Globo parte da una posizione di quasi monopolio ed ha il ruolo di braccio armato del governo.
    Notizie (poche) a senso unico (tranne l'edizione di mezzanotte che sembra fatta da un'altra emittente) e rincoglionimento generale con programmi che presuppongono una platea di ritardati.
    Novelle che piu' pallose e ripetitive non si potrebbe (ma qui sono ritenute il top della drammaturgia mondiale!)e personaggi televisivi che e' difficile non odiare dopo poco tempo (palma d'oro personale a quella falsa buonista di regina case',che mi irrita al solo apparire sullo schermo).
    Si salvano Fantastico e Globo Rural (ho detto tutto avendo sempre e solo vissuto in citta'),molto ben fatti e interessanti.
    E le altre emittenti?
    Di un livello inverecondo;capaci di collocare programmi ignobilmente volgari in pieno pomeriggio.
    Silvio Santos e Ratinho sono un cult del cattivo gusto.
    C'e' una parte non infinitesima del Brasile che ha la televisione come unico riferimento culturale,ed il risultato quale puo' essere?
    Stefano

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