Xbox One brasiliano è il più caro del mondo!


Cose che noi conosciamo bene e che non mancano mai di stupirci. Benché se ne dica, la vita in Brasile è molto cara e alcuni prodotti sono a portata di élite  Tutti danno la colpa alle tasse d'importazione, ma quello che non capisco è come mai, alcuni prodotti fabbricati in Brasile, siano ugualmente molto cari confrontati con quelli europei o americani.

Como era de se esperar, o Xbox One que será vendido no mercado brasileiro é, de longe, o mais caro do mundo. O novo console da Microsoft chega ao mercado local por R$ 2.199, cerca de R$ 1.100 mais caro do que o valor de lançamento nos Estados Unidos, sem impostos.

Xbox One no Brasil é o mais caro do mundo

É justamente aí que está o problema. O chamado “custo Brasil” faz com que eletrônicos importados cheguem ao país por valores absurdos.
O segundo país na lista de que venderá o console com preço mais caro do mundo é a Dinamarca. Por lá, ele custará 3.899 coroas dinamarquesas, que equivale à R$ 1.490. Depois, vem a Suíça, com o valor de 629 francos suíços, equivalente à R$ 1.460.
Na Europa, em geral, o console chega por 499 euros para os países na zona do Euro. O que representa R$ 1.420. Já o Canadá fica com o menor valor do mercado, por 499 dólares canadenses, o equivalente à R$ 1.040. Nos Estados Unidos, sai por US$ 499, equivalente à R$ 1.095.
Fonte: Baboo
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11 commenti:

  1. Tutte le cose in Brasile sono così care perchè c'è un tacito accordo di tutte le componenti per non popolarizzare certi consumi. Adesso si sta assistendo alla "elitizzazione" degli stadi, ovvero a tariffe d'ingresso alle partite (non della Copa das Confederações eh!, ma dei vari campionati e delle amichevoli) tali da eliminare il "povao" dagli spalti. E ciò avviene anche per le vacanze, i vestiti, la tecnologia... le classi sociali devono restare ben distinte in questo paese...

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  2. Totalmente d'accordo con il commento precedente.
    Stefano

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  3. Ciao a tutti. Sono Elena, emigrata a San Paolo nel 2009 con mio marito, nostra figlia, 2 gatti e tante aspettative. Ora ho sempre un marito ed una figlia, ma ho 7 gatti e tanta voglia di tornarmene in Italia. Finalmente leggendo e sfogliando questo blog mi sento "normale". Voi tutti (o quasi) condividete con me e mio marito le impressioni che ci siamo fatti in 4 anni di vita qui. A furia di sentirmi dire cose come "ingrata", "torna in Italia se non sei contenta", "sputi nel piatto in cui mangi", "in Italia va tutto da schifo, il Brasile è il nuovo Eldorado" (tutte cose detta da italiani, ovviamente), avevo cominciato a dubitare della mia sanità mentale. In particolare mi ha colpito il commento qui sopra di "anonimo" perchè è esattamente quello che penso anche io: la volontà pianificata a tavolino di tenere la gente comune lontana da quello che è considerato elitario. Ho tutta l'impressione che, in fondo, qui nessuno voglia il superamento delle diseguaglianze sociali!

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    1. Ciao Elena. Abbiamo molte cose in comune io e te, perché anch'io sono arrivato qui nel 2009 con due gatti e molte aspettative. Per la veritá non poi cosí molte, dato che sapevo che non avrei fatto una vita diversa da quella che facevo in Italia, peró un po' di ottimismo c'era, e forse c'é ancora.

      Purtroppo, come tu hai notato, ci sono molte persone che pensano che qui sia un vero Eldorado o un Paradiso, e forse per queste persone lo é veramente. Di solito chi dice cosí é perché ha un buon lavoro e guadagna bene, molto piú che in Italia, o avendo abbastanza soldi in tasca ha potuto investirli in questo paese. Purtroppo io non faccio parte di questa "elite" e vivo in una tipica casa brasiliana col tetto in Eternit e faccio una vita molto semplice. Deluso? No. Amareggiato o invidioso? Nemmeno. Certo, un po' di soldi in piú farebbero comodo, ma come ho detto giá mi aspettavo di non poter ambire molto. La cosa importante é che qui posso vivere con la mia famiglia. In Italia, per diverse ragioni, no. Che poi queste persone siano per la maggior parte italiani non mi meraviglia piú di tanto. Come ho detto o sono persone che stanno bene economicamente o che hanno avuto qualche problema in Italia, e quindi si sentono amareggiate col loro paese d'origine.

      Sulle disuguaglianze sociali, non vi é dubbio: meglio lasciare le cose come stanno che sentirsi tutti uguali. Il brasiliano ricco vuole sentirsi "ricco" e lo vuole dimostrare in ogni occasione. Mia moglie fa le pulizie in una "academia" di lusso qui a Sorocaba, e non hai idea delle cose che sento sopra questi "signori". Per fortuna noi italiani abbiamo avuto il grande Totó che, come diceva un suo famoso film, signori si nasce. Peccato che qui in Brasile nessuno, o quasi, lo "nacque".

      Un abbraccio"

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    2. Franco,
      ma sei sicuro che queste persone ,che parlano male dell'Italia,stiano bene economicamente?
      Io dubito,ma e' difficile ammettere di avere sbagliato,meglio millantare e sparare cazzate a nastro.
      Quando vedi che il singolo pirla cerca solo di proporsi come consulente per il business in Brasile (in un blog!) e' difficile non ridere.
      Stefano

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    3. Vedo che parliamo della stessa persona. Sicuramente sta meglio di me, e infatti é uno di quelli che, pur vivendo sistematicamente in Brasile, non é iscritto all'Aire. Se poi é solo una facciata questo non so dire. In un altro blog ho letto il commento di un italiano che vive e lavora in Brasile come ingegnere, e ha fatto capire che il suo stipendio é MOOOLTO piú alto che in Italia. Quindi questa persona non puó far altro che parlare bene di questo paese, perché ha trovato veramente l'America (in tutti i sensi).

      D'altronde é la stessa cosa che dicono a me quando critico il Brasile. Secondo loro io parlo "male" di questo paese solo perché sono stato illuso, amareggiato o altro,e ovviamente mi consigliano di tornarmene in Italia (o qualche isoletta greca). Io non sono né illuso né amareggiato. Sapevo cosa trovavo qui in fatto di economia e stipendi. Peró, proprio perché ho fatto di questo paese la terra in cui vivere, mi arrabbio per certe situazioni che succedono qui. Se poi non vengo capito non é un grande problema.

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    4. Franco,
      puoi guadagnare quello che vuoi ma una capacita' critica devi averla.
      Io sono tutt'altro che alla canna del gas,ma questo non mi impedisce di avere dei giudizi indipendenti dal puro lato finanziario.
      Stefano

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    5. Hai ragione Stefano. La vita non si basa solo sui soldi e sul benessere economico, ma é chiaro che chi sta bene economicamente ha meno problemi degli altri, vive piú felice e puó affrontare le situazioni critiche di questo paese. Per esempio, se io potessi curarmi al Sirio Libanese o andare in qualche clinica in Italia, di sicuro direi: "Sí, la sanitá pubblica del Brasile non va bene, peró...". Chi ha i soldi possiede anche questa piccola parola di 4 lettere che fa cambiare di molto, in forma positiva, la vita e la visione di una persona.

      "In Brasile c'é molta violenza, peró... ho un carro blindato e un servizio di segurança". "In Brasile la scuola pubblica é uno schifo, peró... posso mandare mia figlia in una scuola privata". Gli esempi potrebbero essere molti, ma alla fine il discorso é sempre il solito: chi ha i soldi sta bene in qualunque posto. Sará perché la mia situazione finanziaria é un disastro e sono indebitato fino al collo, ma penso che, con il portafoglio pieno, le cose le vedi in modo diverso.

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    6. Franco, sono d'accordo con Stefano. Anche noi non abbiamo problemi economici, visto che l'azienda di mio marito provvede a noi in quasi tutto. Però siamo persone obiettive e critiche e non riusciamo a far finta che la vita è bella in Brasile solo per il 20/25% delle persone. Non ignoriamo che lo stipendio di mio marito è "grasso" solo perchè salute, scuola, casa, auto e cellulare sono a carico di qualcun altro. La scuola di mia figlia, che è buona ma non è super, è ben più cara di una normale scuola privata italiana (e l'insegnamento è "quello che è", lo sapete). Se dovessimo pagarci tutto di tasca nostra non so quanto rimarrebbe di quello stipendio. Come diavolo si fa a far finta che per tutti i comuni mortali qui la vita non sia DURA? La miseria c'è e si vede ovunque. No, non riesco ad essere tra coloro che dicono: "io sto da dio e me ne frego degli altri", non riesco ad essere così cinica e non sono neppure così ottusa. Tutte le persone che conosco (ma proprio tutte) sono state assaltate, derubate, o hanno subito un "sequestro relampago"; io, con una bimba di 6 anni, confesso di sentirmi a disagio ad andarmene in giro senza mio marito. Per quanto mi riguarda, è anche una questione di coscienza. Ho incontrato tanta ottusità e ignoranza anche nei brasiliani stessi (soprattutto quelli benestanti); per esempio, appena siamo arrivati ci è stato detto di non dare la mancia a nessuno perchè sennò si abituao e in più pensano che siamo ricchi e ci rapinano (o mandano qualcuno a farlo). Ma santiddio, se vivo in una villa singola in condominio, ho 2 automobili e tutto quello che voglio, anche l'ultimo dei cretini capirebbe che non siamo degli straccioni, o no? Beh, noi ce ne freghiamo e se abbiamo la possibilità di dare una mano a qualcuno (donando qualcosa o dando una mancia)lo facciamo e basta.
      Comunque, sì, qui puoi avere tutto quello che vuoi, basta pagare!!! Anche io sono convinta che chi ha i soldi stia bene ovunque.

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    7. Cominciamo dal mezzo: tu dici che hai trovato tanta gente ottusa anche tra i brasiliani, ma quando la polizia é la prima a dire che, in caso di assalto, non devi in nessun modo reagire, quando ti consigliano che in auto devi SEMPRE viaggiare con i finestrini chiusi per evitare di essere rapinata, quando invece di aiutarti sembra che facciano di tutto per agevolare i vari criminali, cosa ti aspetti dalla gente "normale"? Io so che vedo molta gente che si caga sotto (scusa l'espressione) di paura quando apre il garage per entrare o uscire in macchina, perché é facile che qualcuno possa entrare proprio in quel momento, o quando passeggia per qualche via isolata della cittá. Vedo palazzi e condomini con portiere e segurança, ma che allo stesso modo vengono assaltati senza problemi.. Qui la paura e la insicurezza regna sovrana, ma la gente é abituata e nessuno, cittadino, polizia o governo, sembra che voglia migliorare o cambiare le cose.

      Il fatto é che il Brasile, forse a fronte di un cambio favorevole, é ancora meta di molte persone in cerca di opportunitá, di persone che, con il loro gruzzoletto risparmiato durante gli anni, pensano di fare la cosa piú giusta investendo in questo paese. E per molti di loro é effettivamente cosí, e di conseguenza non s'importano di quello che succede in questo paese, basta che facciano dei buoni guadagni.

      Che poi i piú ottusi siano quelli piú benestanti, non mi sorprende affatto. Ne conosco tanti, e posso affermare con sicurezza che sono le persone piú arroganti che abbia mai inocntrato. Il fatto di avere tanti soldi, quindi di poter comprare tutto quello che vogliono, persone comprese, fa sentir loro come una élite umana, specialmente in questo paese dove le differenze sociali ed economiche sono gigantesche.

      Yi diró una cosa: mia moglie, brasiliana DOC, che fino all'altro ieri difendeva coi denti il suo paese, inizia ad avere paura, e non c'é giorno che non mi chieda di tornare in Italia, paese che all'inizio odiava. Questo vuol dire che la realtá del Brasile é sotto gli occhi di tutti, basta volere vederla.

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  4. Franco, mi trovi d'accordo su (quasi) tutto quello che scrivi. Anche io conosco brasiliani che, avendo avuto la possibilità di viaggiare o vivere all'estero, si rendono conto della situazione in cui versa il Paese e vogliono scappare. Ma conosco anche chi, dopo aver vissuto qualche anno in Italia, vuole andarsene perchè lì non ci si può permettere l'empregada a tempo pieno o perchè la manicure costa 15 euro anzichè 15 Rs o perchè per fare un esame all'ospedale bisogna aspettare 1 o 2 mesi (pazienza se qui non aspetti perchè paghi il convenio!!!) o semplicemente perchè feste ed eventi non sono neanche paragonabili a quelle che si "inscenano" qui . Il peggio è che sono così anche molti nostri connazionali. Non vedono e non sentono le privazioni, solo i vantaggi.
    Scusa, ma a me, ad esempio, pesa da morire non poter andarmene a fare una passeggiata a piedi, o fare un giro in bicicletta (rischi di essere investita ad ogni angolo), mi pesa guardarmi le spalle ogni volta che carico la spesa in macchina nel parcheggio semibuio di qualche supermercato. Io sono una di quelle persone che, come di ci tu, si "cagano sotto" quando arrivano a casa con il buio. Mi manca la libertà di fare quello che voglio quando voglio. Qui ti sparano in testa, non si limitano a strapparti la catenina dal collo, accidenti!
    Poi non parliamo dei ricchi (o quelli che pensano di esserlo)! L'arroganza e la maleducazione sono le loro doti migliori; ho visto ragazzine di 14 anni rivolgersi ai camerieri come fossero stracci per pulire il pavimento; ogni giorno incontro in palestra ventenni, trentenni o cinquantenni sfoggiare le loro t...e siliconate come fossero dei trofei, alcune persino glutei, nasi e labbra. E' tutto uno sfoggiare ed apparire, che va ben al di là della macchina di lusso, del tablet e del telefonino di ultima generazione!!! In questo li trovo molto simili agli americani.
    E' ovvio che non sono tutti così, ci mancherebbe. Tra le tante persone che abbiamo incontrato e conosciuto ci sono anche quelle, per così dire, "normali", più simili al nostro modo di vedere e vivere la vita. Ma sono pochi!!

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