Brasil aberto ou fechado?


Ci sono alcune cose che, pur essendo di poco conto, mi fanno pensare.

Una di questa è la musica brasiliana, o meglio, il tipo di musica che i brasiliani ascoltano.

Ascoltando la radio, sentendo la musica che ascolta chi viaggia o le canzoni che canticchiano le persone, è impossibile non rendersi conto che qui si ascolta MOLTISSIMA musica di cantanti brasiliani. E’ difficile sentire qualcuno ascoltare musica straniera. Per carità, a me piace la musica brasiliana, mi piace il genere MPB e il sertanejo, amo Ana Carolina, Victor e Leo, Bruno e Marrone e tanti altri artisti brasiliani. Mi piace la loro musica e penso che siano dei musicisti molto bravi, di ottimo livello. Però io ascolto anche moltissima musica straniera. Non italiana, badate bene, ma straniera, in particolar modo inglese. Inoltre a me piace la musica etnica quindi nel mio MP3 non manca mai qualche canzone araba, o indiana o celtica. Per avere una idea guardate le canzoni che ho inserito ne "La mia musica preferita" e capirete. Per fare un paragone nel MP3 di mia moglie ci sono 2 canzoni italiane, 1 inglese e 112 brasiliane! Gusti personali, direte voi, ma sarà solo questo? Non può essere una questione di cultura, ma non intesa come "abitudine", ma come "diversa apertura mentale"?

Qui non avviene il contrario.
Le persone ascoltano quasi esclusivamente musica autoctona (che parolone!); in TV passano quasi esclusivamente cantanti nazionali; in radio poi le uniche canzoni straniere che sento sono quelle di Beyonce, Lady Gaga e Black Eyed Peas!

Torno a dire: ben venga la musica brasiliana, ma c’è un mondo intero, un universo di musica fuori dal Brasile, ma qui sembra che non interessi a nessuno. Non vuole essere una critica ma questo atteggiamento del tipo “io sono brasiliano e il resto non mi interessa” l’ho notato in molte occasioni diverse quindi penso che sia proprio una caratteristica di questo Paese. Forse penso questo perché in Italia è esattamente l’opposto, nel senso che si ascolta moltissima musica italiana e artisti come Claudia Pausini, Eros Ramazzotti e Vasco Rossi (tanto per citare i più famosi) hanno sempre tantissimo successo, ma nello stesso tempo si ascolta tantissima musica inglese e americana. Forse troppa per qualcuno, ma in ogni caso questa nostra maggiore “apertura musicale” ci fa conoscere artisti di altre nazioni, quindi stili di vita diversi, idee diverse, modi di fare diversi. E penso che questa conoscenza del diverso sia molto utile nella vita e nell’accrescimento di una persona. Quindi ascoltare musica diversa da quella che siamo abituati è qualcosa di positivo, perché aiuta ad accrescere sia il nostro livello culturale ma anche aiuta ad accettare e conoscere cose che sono al difuori  del nostro mondo.

Forse è anche per questo che gli artisti brasiliani non sono conosciuti in Europa. In Italia nessuno conosce Ivete SangaloJorge Vercilo. Ma perché, pur essendo due grandissimi artisti, non hanno successo in altri Paesi? Forse perché sono loro i primi a non aver interesse a farlo. So che può sembrare un assurdo ma quando vedo persone di così grande talento rimanere chiusi nella loro nazione penso che non sia per una questione di cultura o di gusti diversi (forse agli italiani non piace la mia musica, possono pensare) ma che sia proprio una loro decisione. O meglio, un loro totale disinteresse nel mondo esterno. Forse sbaglio, non so, ma io penso questo.

E questa mancanza di interesse “dell’esterno” si ha anche in ambito letterario. Basta entrare in qualunque livraria del Brasile e cercare qualche libro di autore americano o europeo. Sarà molto difficile trovare ciò che si cerca mentre hanno la collezione intera di Paulo Coelho e di altri autori brasiliani.

Ok, è giusto valorizzare i lavori del proprio Paese, però penso che non si dovrebbe esagerare, perché, come in campo musicale,  oltre a Dan Brown e Stephenie Meyer (alcuni dei pochi autori stranieri conosciuti in Brasile) ci sono una miriade di autori e di libri che meriterebbero di essere conosciuti.

Ma c’è un’altra cosa che trovo strana qui, e cioè che tutto viene tradotto in portoghese. Che sia un titolo di un libro, un film o un piatto tipico qui viene preventivamente tradotto nella lingua locale. Faccio alcuni esempi: qui non troverete mai un Hot Dog, ma un cachorro quente, e qui non andrete al cinema a vedere Twilight, New Moon, ma assisterete a Crepuscolo, Lua Nova. Sono solo esempi e non è nulla di importante, però questa traduzione totale (o quasi) esiste veramente.

E questo mi fa pensare a un pezzo di storia dell’Italia: l’italianizzazione.

Era più o meno il 1930 quando il governo fascista dell’Italia a quell’epoca tentò di “globalizzare” la lingua italiana, cercando di far adottare a tutte le persone l’italiano puro, evitando perciò tutte le parole straniere. Questo con lo scopo di favorire la lingua italiana e fare in modo che tutte le persone potessero parlare e capire la stessa lingua. Non dimentichiamoci che a quel tempo i dialetti erano molto più radicati di adesso e, sempre in quel periodo, vennero ammesse all’Italia regioni “straniere” come il Friuli e il Trentino. Quindi lo scopo forse fu nobile ma questo fece tornare (a mio parere) l’Italia all’età della pietra. Inoltre penso che i dialetti siano qualcosa di positivo e non dovrebbero venire messi al bando (anche se alcune idee leghiste come insegnare il dialetto a scuola mi sembrano esagerate).

Quindi quando vedo queste cose qui in Brasile, quando vedo questa chiusura mentale, mi viene spontaneo chiedermi: ma il Brasile è come l’Italia di 70 anni fa?

Franco
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12 commenti:

  1. caro franco

    acho q vc está dando azar ao nao estar tendo acesso a certas coisas no brasil. aliás, este é um dos grandes problemas do brasil: dependendo de mil questoes (localizacao geografica e "condiçao social" sao 2 delas q parecem estar lhe fazendo ver o brasil assim), nem todo brasileiro tem acesso às mesmas coisas.

    por isso vc tem esta ideia de q "no brasil" é assim. o brasil INTEIRO nao tem acesso mesmo, e isso é ruim, mas vc pode ir atrás se quiser, e vai achar.

    sobre musica e livros estrangeiros no brasil, tenho certeza que é só saber onde buscar. recomendo a livraria cultura (tem em sao paulo).

    sobre vc achar estranho títulos de filmes traduzidos, pergunto: nao acha estranho ver filme dublado? pois brasileiros acham. e qual é o sentido de manter o titulo original se o filme todo vai estar dublado? esse é o tipo de coisa em q nao existe "certo" ou "errado". na italia se dubla, no brasil se traduz os titulos (muitos inclusive sao rebatizados, sai cada aberraçao), sao costumes.

    e creio q no caso de "cachorro-quente" haja outros motivos, talvez algo como a italianizzazione q vc citou, é de se pesquisar. mas mesmo havendo este nome, muitos usam "hot dog" sim. mais uma vez, talvez vc ainda nao tenha tido oportunidade de ver/ouvir/ler. nem TUDO é traduzido, pode ver em pizza, sushi, croissant, petit gateau... e, aproveitando o exemplo, acho q a italia deveria ter adotado "cane caldo" já que italianos têm muita dificuldade de pronunciar o H aspirado e finais de palavra em consoante.

    por fim, sugiro q vc viaje bastante pelo brasil antes de falar em chiusura mentale. acho mesmo que vc está dando azar.

    abraços.

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  2. Cara Irene,
    concordo con te sul fatto che dovrei viaggiare di più e conoscere meglio il tuo Paese, ma ti assicuro che non sono il classico turista venuto per la prima volta a Capocabana. Sono sposato con una donna brasiliana come te e per 5 anni sono venuto qui in Brasile vivendo non in Hotel a 5 stelle ma in casa di suoi amici o parenti. E non per risparmiare sulle spese ma proprio per conoscere il "vero" Brasile. Quindi quando dico che i brasiliani non sono di mente aperta, scusami, e scusatemi tutti, ma penso che sia la verità. E non si tratta solo di "localizacao geografica", perchè penso che questo modo di pensare ci sia qui a Sao Paulo (città cosmopolita) ma anche a Salvador o Belem. Voglio anche precisare che conosco molto bene Livraria Cultura e ti posso assicurare che l'assortimento di libri di autori stranieri è molto limitato (vai nel sito italiano della IBS per fare un confronto).
    Per quanto riguarda i titoli dei film io penso che sia una scelta dell'editore o produttore decidere se mantenere il titolo originale o no. Però pensa una cosa: sei io vado in Africa o in Perù (è solo per fare un esempio) e chiedo a qualcuno "ti piace la serie di Twilight?" quasi tutti mi sapranno rispondere con un si o un no, ma se vai tu e chiedi "ti piace Crepuscolo?" cosa pensi che risponderanno? Questo perchè a volte il titolo è famoso a livello internazionale, per questo non ha necessità di essere tradotto.
    Ripeto, sono cose insignificanti queste, però fanno pensare.
    E' vero, come dici tu, che non tutto viene tradotto in portoghese, come pizza o croissant, ma la maggior parte delle cose si però. Per quanto riguarda la pronuncia italiana di alcune penso che sia meglio lasciar stare, perchè la pronuncia inglese che sento qui è tra le peggiori in assoluto. Sinto muito pela minha sinceridade, ma è questo quello che sento quando guardo la TV o ascolto la radio.
    Um abraço

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  3. Eh, beh... dire che l'Italia non traduce i nomi dei film mi sembra un po' sbagliato.
    So bene che in Italia Spider Man si chiama L'Uomo Ragno, che Home Alone è diventato "Mamma, ho Perso l'Aereo", che la famosa serie americana Bill Cosby si chiamava I Robinson, che The Smurfs sono conosciuti come i Puffi... anche Mickey Mouse ha cambiato nome in Italia e si chiama Topolino!

    E cosa dire di "A prova di spia", Ragazze interrotte, Pirati dei Caraibi, La fabbrica di cioccolato, Edward mani di forbice, Il diavolo veste Prada, Il Mistero della Strega di Blair, Il silenzio Degli Inocenti, La donna in rosso, I predatori dell'arca perduta, Ritorno al futuro? Guarda.. se mi metto a fare un elenco con tutti i nome di film, serie e cartoni animati tradotti per l'italiano, rimango qui fino a dopo domani...

    E c'è una cosa che, secondo me, è ancora peggio: i film sono doppiati!!

    Ah, si.. dimenticavo: c'è una serie brasiliana molto famosa che va in onda sulla Rai tutti i giorni. Il nome in portoghese è Chiquinha Gonzaga. L'hanno tradotta come La Scelta di Francesca.

    Per quanto riguarda la musica, prova a sentire le radio meno "popolari". Vai su Radio Metropolitana, Jovem Pan, Transamérica, Rádio Eldorado,( la migliore nella mia opinione ), Kiss FM. Vedrai che sbagli anche lì.

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  4. E' chiaro che in Italia si traducono i nomi dei film. Quello che volevo far notare è che qui in Brasile si traduce proprio tutto. Faccio un esempio: se nel il film c'è una scena dove si vede un cartello con scritto ENTER stai pur sicura che sentirai una voce maschile dicendo ENTRADA. Questo a me sembra esagerato. Primo perchè penso che la gente non sia così stupida da non sapere il significato di ENTER e secondo perchè penso che non sia necessario tradurre anche cose come queste. In tutti questi anni che sono venuto in Brasile e specialmente ora che sto vivendo qui noto che la maggior parte delle persone non hanno interesse in quello che succede negli altri Paesi. Sembra che qui le persone pensino: "io sono brasiliano e il resto non m'interessa". Questo modo di pensare a me sembra sbagliato, perchè essere orgogliosi del proprio Paese può andare bene,ma quando si tratta di "chiudere" la propria mente ad altre culture o stili di vita, oppure, peggio ancora, quando trovo persone che pensano che tutto ciò ci sia in Brasile sia il meglio in assoluto (e ti assicuro che il 99% dei brasiliani che ho conosciuto pensano proprio questo), allora in questo caso mi permetto di dire "guarda che forse stai sbagliando". Ma come diciamo in Italia: contento te...
    Per quanto riguarda la musica è ovvio che ci sono radio dove si ascolta molta musica straniera, ma la stragrande maggioranza dei brasiliani, di qualunque età o ceto sociale, ascolta solo musica brasiliana, predilige la musica brasiliana e, ovviamente, conosce solo la musica brasiliana. Sicuramente un brasiliano saprà anche dirti il numero di scarpe di Ivete Sangalo, ma se gli chiedi chi è Dee Dee Bridgewater (o Peter Gabriel o chi volete) sicuramente non saprà cosa rispondere. E non perchè il brasiliano è ignorante, ma perchè al brasiliano non gliene frega niente di quello che succede al di fuori del Brasile.
    Io so che molti di voi non sono d'accordo su quanto dico, ma credimi Estela, vivo in una città con quasi 500.000 abitanti. Sono anni che vengo qui, anni che passeggio per le strade, conosco persone, parlo con loro, entro nelle loro case, ascolto i loro discorsi e vedo quello che fanno. Per questo dico che la maggior parte dei brasiliani fanno questo, i brasiliani dicono questo, ecc.
    E' quello che vedo e che sento tutti i giorni vivendo qui. Potrà sembrare una cosa molto piccola in confronto alle dimensioni del Brasile, ma penso che possa essere utile per fare una specie di statistica.
    Um abraço

    P.S. grazie per la dritta della mozzarella. Ho già inviato una email a loro per sapere se "entregano a domicilio".

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  5. E gli italiani conosco Dee Dee Bridgewater, vero??

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  6. E' chiaro che ho preso Dee Dee Bridgewater solo per fare un esempio, ma vogliamo provare a vedere quanti italiani sanno dire che è una cantante e quanti brasiliani sanno questo?

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  7. Scusami Franco,
    e perchè dovrebbero sentire più musica straniera che brasiliana? che senso ha sentire una canzone in una lingua che non capisci? O non hai ancora capito che la maggioranza NON PARLA altro che portoghese, tra l'altro "sofrìvel".
    Lascia stare, va là.
    Vedo persone in Italia che sentono una canzone, ad esempio in inglese e dicono "ah che bella", ma quando tu chiedi "ah si, e cosa dici il testo?" loro non ti sanno rispondere. Allora, dov' é la "beleza?" La sappresti cantare sotto la doccia quella "bella" canzone?" NON. Allora?
    Se fosse musica istrumentale, potrei anche capire, ma se non é.
    Lorena

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  8. Cara Lorena,
    premetto che ho usato come argomento la musica solo per dare un esempio a quello che pensavo, ma non sono molto d'accordo su quanto hai detto. Il fatto che io non capisca le parole non significa che io non possa apprezzare una bella canzone. Una canzone non è fatta solo di parole, ma anche di musica, di armonia e di emozioni che, in quel determinato momento, quella canzone mi sa dare. Se fosse come dici tu allora le canzoni non esisterebbero, ma si limiterebbe tutto solo a prosa e poesia.

    E rimane anche il fatto che qui in Brasile si ascolta moltissimo musica brasiliana, cosa che invece in Italia è all'opposto. Anzi, qualcuno afferma che in Italia si ascolta troppa musica straniera. E' ovvio che non c'è nulla di male nell'ascoltare solo canzoni nazionali, ma a mio parere questo delimita un po' le proprie conoscenze e il proprio modo di pensare. Ma è solo una mia idea.

    Um abraço.

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  9. Buongiorno Franco,
    Sono Lorena di nuovo :)
    Riguardo alla traduzione di tutto, io direi che dipende da che angolo guardi "il problema"
    Tu la vedi come chiusura mentale, e puodarsi che sia vero per carità, ma significa anche
    che se traduciamo tutto é perché abbiamo un vocabulàrio abbasttanza vasto e ricco per farlo, né nao?
    Ciao ciao

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  10. Franco,
    mi ero perso questo post ,al tempo in cui fu scritto non seguivo il tuo blog.
    Ti dico la mia:il sertanejo fa cagare,e' musica per bovari.
    Il funk e' di una volgarita' come mai avevo sentito in vita mia.
    Axe e pagode e' musica per soli brasiliani (all'estero ,al di la di quello che raccontano,non se li fila nessuno).
    MPB ha alcune cose buone.
    Ivete Sangalo e' un clamoroso bluff,isopportabilmente sponsorizzata dalla Globo (Claudia Leitte e' ancora peggio)
    Roberto Carlos e' insopportabile come personaggio ma bravissimo come cantante.
    Veloso e Gil sono bravissimi.
    Carlinhos Brown e' un vero musicista.
    Olodum super.
    In radio si sente la sublimazione del lixo (Naldo,Anitta e sertaneji vari).
    Ma il Brasile ha una grande tradizione musicale (bossa nova in primis).
    Questa Lorena che ha lasciato dei commenti non capisce una mazza.

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    1. Sul Funk meglio stendere un velo pietoso (ma perché chiamarlo Funk? Penso che James Brown e tanti altri grandi artisti si stiano rivoltando nella tomba sapendo che uno stile musicale di questo livello venga usato per definire questa m..da che ascoltiamo qui tutti i giorni a tutto volume, grazie a quegli imbecilli con lo stereo della macchina da 1000W).

      Torno a dire: qui in Brasile ci sono degli artisti degni di questo nome, peccato che non vengano presi molto in considerazione. Ivete Sangalo, Claudia Leite e tutto questo mondo di axé va bene solo per questo popolo che ama il carnevale, ma come stile musicale non lo sopporto. Il Pagode alla fine é tutto uguale e non c'é nessuna differenza tra le varie canzoni o artisti. Il Sertanejo all'inizio mi piaceva molto, ma da quando sono venuto in Brasile ormai mi é venuta la nausea, dato che ascolti solo quello. Per il resto concordo su quanto hai detto. Abraços!

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  11. Franco,scusami non ho firmato i miei profondissimi pensieri.
    Un ultimo punto:
    non amo la musica ma apprezzo il personaggio Zeca Pagodinho,ma non ho mai visto un concerto piu palloso del suo (e ne ho visti veramente tanti).
    Se mi fossi affidato all'istinto me ne sarei andato dopo il primo pezzo: il resto era solo una ripetizione.
    Stefano

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