Navigando come sempre su internet cercando notizie o argomenti
interessante (attualmente qui in Brasile non sta succedendo nulla di nuovo) mi
sono imbattuto in un
post in cui, un certo
Marcio Leibovitch, un carioca che
attualmente vive in Canada, ha deciso di tornare in Brasile dopo 11 anni di
vita all’estero.
In questo post Marcio spiega le sue ragioni di questo suo
gesto “sconsiderato” e a me ha fatto un po’ sorridere. Ho molto rispetto per le
idee altrui e se una persona decide di cambiare la sua vita e ritornare al
suo “paesello” natale va tutto bene. Personalmente anche io vorrei fare questo,
ma per un’infinità di ragioni non mi è possibile, quindi non ho nessun diritto
di criticare la scelta di questa o altra persona. Però come sempre ci sono cose
che non capisco.
Marcio Leibovitch è direttore alla Yu Centrik di Montreal,
un’azienda specializzata in user experience attraverso più punti di contatto
con i clienti e service design, creando prodotti digitali ad alto livello.
Quindi ha un buon lavoro e sicuramente un buon stipendio. A anche così decide
di tornare a vivere in Brasile. I motivi di tale scelta? Andiamoli a vedere.
LA LINGUA
Passar a
maior parte do tempo tendo que se expressar em uma língua que não é a sua
língua materna é extenuante. Se você fala algum outro idioma, experimente um
dia se comunicar apenas nessa outra língua. Agora multiplique isso por 11 anos.
Você vai dizer que a gente se acostuma. Sim, é verdade, a gente se acostuma a
tudo nessa vida. Mas cansa.
Ora, io vivo in Brasile da circa sei anni. Non parlo
perfettamente il portoghese per il semplice motivo che in casa parlo italiano
(mia moglie e mia figlia lo capiscono perfettamente) e lavoro come autonomo in casa, quindi
non ho un contatto diretto con persone brasiliane, aldilà di parenti e amici.
Ma anche così riesco molto bene a farmi capire. E sinceramente parlare in
portoghese non mi stanca affatto e né mi stressa. Quindi non capisco perché
Marcio, dopo 11 anni di vita in Canada, parlando sicuramente un inglese
fluente, debba averi questi problemi.
LA CULTURA
Não existe
sensação mais constrangedora do que entender o que as pessoas estão dizendo,
entender as palavras sendo ditas, mas não compreender as referências, as
intenções por trás, as sutilezas de interpretação, porque elas não fazem parte
da sua cultura. São coisas que o estrangeiro, por mais conhecedor que seja do
ambiente nunca vive, nunca vai entender completamente. Nenhum estrangeiro
consegue entender ou visualizar as referências culturais da mesma maneira que
os locais. E isso faz falta quando você deseja virar um local. Você
simplesmente não tem um passado ali.
Effettivamente la cultura diversa é uno dei maggiori motivi
nel caso decidessi di tornare in Italia. Qualunque straniero, di qualunque nazionalità,
che viva in un paese diverso dal proprio, vi dirà che la cultura differente è proprio
uno dei motivi principali di sconforto. Può essere qualcosa di simpatico e
piacevole all’inizio, apprendere cose nuove, altre abitudini o costumi, ma dopo
anni di vita all’estero un sano ritorno alle origini farebbe piacere a
chiunque. Però non vedo questo come un motivo per lasciare un paese in cui si è
scelto di vivere, avendo oltre più una ottima professione e un ottimo futuro. Come ho detto
in altri post io sono qui in Brasile perché non avevo niente da perdere. Ma se
avessi avuto un lavoro soddisfacente sotto tutti i punti di vista e una
situazione economica abbastanza buona col cavolo che avrei lasciato l’Italia! Inoltre
la cultura può anche essere differente, ma il mio modo di essere no. Io qui,
per mi spontanea scelta, vivo come un italiano. Mi vesto come un italiano (caldo
permettendo), mangio italiano tutti i giorni, leggo libri e giornali italiani e
faccio praticamente le stesse cose che facevo in Italia (a parte prendere un caffè
sotto i portici). Quindi questa cultura diversa in verità non mi pesa molto. E
se non pesa molto a me, che possiamo benissimo dire che in qualche modo sono
stato costretto a venire in Brasile, non vedo come possa pesare a una persona
che, coscientemente, decide di andare a vivere in un paese completamente
diverso.
LA DISTANZA
Talvez esse
seja o principal inconveniente. Distância da família, distância dos amigos. A
internet é uma benção. O Skype e o Facebook ajudam. Mas uma boa conversa, cara
a cara, um bom abraço e um beijo, um papo gostoso em uma mesa de bar, um olhar,
não podem (ainda) ser substituídos. E fazem falta. Como fazem. E não é uma
visita de tempos em tempos que consegue suprir a falta do contato humano com
aqueles que nos são caros. Quando dá aquela vontade de abraçar seu pai, sua
mãe, um amigo querido, e saber que isso não está ao seu alcance, dá um baita
aperto no peito.
Mi fanno ridere quando dicono che noi Italiani siamo dei
mammoni. Evidentemente con conosco i brasiliani. Ognuno di loro, di qualunque
estrazione sociale, di qualunque età, è legato in modo indissolubile alla
propria famiglia. È sbagliato? No, però sembra che non riescano proprio a
tagliare il loro cordone ombelicale verso i loro genitori e le persone che
amano. Sono sei anni che non torno in Italia, sei anni che non vedo i miei
parenti e i miei amici, sei anni che non cammino per le strade della mia infanzia
o gioventù, che non respiro l’aria della mia terra, che non vedo i paesaggi a
cui ero abituato. Fa male questo. Sento che c’è una specie di ferita dentro di
me e che si potrà rimarginare solo tornando, anche solo per qualche giorno, nel
mio Paese natale. Ma non è un motivo per lasciare il Brasile e tornare in
Italia. La nostalgia di casa c’è, eccome se c’è, ma sono consapevole del fatto
che in questo momento in Italia non avrei futuro e che mi convenga rimanere qui
in Brasile. Come ha detto Marcio, internet è una benedizione sotto questo punto
di vista. È vero che stiamo parlando solo d’incontri “virtuali” e che la
mancanza di un vero abbraccio a volte si fa sentire, ma si può vivere benissimo
senza queste cose ugualmente.
IL FREDDO
O Canadá é
um país maravilhoso. Montreal, uma cidade incrível. No verão. Se você gosta de
passar oito meses no frio, e de três a quatro meses com temperaturas dignas do
Pólo Norte, não pense duas vezes, Montreal é o seu lugar. E se você gosta de
mais frio, durante mais tempo, o Canadá está repleto de outras ótimas cidades
procurando imigrantes. Mas se você nasceu e cresceu no calor tropical, viver
com casacos, botas, luvas e outros apetrechos invernais (e infernais!), vai
virando, aos poucos, ao longo dos anos, uma tortura diária sem fim.
Io non dovrei dire niente su questo punto, perché odio
letteralmente il caldo del Brasile, ma torniamo al punto precedente sulla cultura:
lui sapeva benissimo che in Canada fa molto freddo d’inverno e lui non era
obbligato ad andarci. Se proprio voleva andare a vivere all’estero poteva
scegliere un paese più adeguato alle sue abitudini climatiche, per esempio l’Australia.
Quindi perché lamentarsi ora? Ma credo che sia proprio una caratteristica dei
brasiliani. Mia moglie, ora che siamo in autunno inoltrato, sta già morendo di
freddo qui a Sorocaba, quando ci sono 16° al mattino e 27° di pomeriggio. Eppure
si rifiuta categoricamente di vestirsi nel modo adeguato. Per lei, e quasi tutti
i brasiliani che conosco, mettersi un golfino sopra un maglioncino o una felpa è
inconcepibile. Per non parlare poi di una sciarpa leggera o di un giubbotto
pesante. Quindi mi immagino la “sofferenza” di Marcio con gli indumenti
necessari per un rigido inverno canadese. Ma torno a dire, è questo un motivo
per tornare?
STILE DI
VITA
Por mais
que os seus valores correspondam aos valores do novo país, que é o meu caso,
isso não significa que sua vida será melhor. Aos poucos, você se dá conta do
que é ser brasileiro. E de que tudo aquilo que deixou para trás pode, sim, lhe
fazer a maior falta.
Questa proprio non l’ho capita. Cosa vuol dire “... si
diventa consapevoli di cosa sia essere brasiliano”? E che cosa ha lasciato alle
spalle di così buono se è lui primo ad ammettere che la sua vita in Canada è migliore?
Perché il bello di tutto questo è che lui sa perfettamente che le cose in
Brasile non vanno bene:
... Brasil?
Nunca mais. Era o que eu repetia para mim mesmo, e para os outros. Qualquer
notícia ruim vinda dos trópicos era motivo para não voltar nunca mais. E quando
você está fora, só vê as notícias ruins... chega uma hora em que cada um desses
detalhes, que inicialmente pareciam pequenos quando colocado lado a lado aos
problemas básicos que enfrentamos no Brasil, como segurança, educação, saúde...
Eppure, pur sapendo tutto questo, Marcio ha deciso di
tornare in Brasile. Buon per lui. Se così sarà felice sono contento della sua
decisione. Però i motivi che hanno fatto scattare, se pur a lungo termine,
questa sua scelta li trovo un po’ infantili e incoerenti.
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