E se i Mondiali in Brasile proseguono pur con i vari problemi e proteste, nel ricco Qatar, dove si svolgeranno i prossimi mondiali nel 2022, le cose non vanno certamente meglio. Anzi...
Secondo alcuni calcoli i morti da lavoro sono già 400 e con questo ritmo potrebbero arrivare a 4000 entro il 2022. "Ogni settimana - ha affermato Pierre Cuppens, uno dei vice presidenti della federazione mondiale dei lavoratori edili e del legno (Bwi) che in questi giorni sta partecipando al congresso nazionale della Fillea Cgil a Roma - ci sono aerei che dal Qatar riportano in Nepal bare con operai morti e allo stesso tempo ripartono altri aerei carichi di operai che faranno la stessa fine. Vengono trattati come cani, con salario minimo, in condizioni disagiate e senza misure di sicurezza sul lavoro. E ci sono sempre più giovani operai morti per infarto, visto che lavorano per tantissime ore al sole, e a temperature altissime". I manovali nepalesi hanno detto di essere “trattati come bestiame”: lavoravano fino a 12 ore al giorno, sette giorni alla settimana, anche durante i torridi mesi estivi, di vivere nella paura di perdere tutto: minacciati con penali, la deportazione o la perdita del guadagno se non si fossero presentati al lavoro anche se non erano pagati.
Amnesty International ha potuto documentare casi nei quali i lavoratori venivano ricattati dai datori di lavoro se volevano lasciare il paese. I ricercatori hanno visto 11 uomini firmare, davanti a un funzionario statale, dei documenti nei quali confermavano - affermando il falso - di aver ricevuto il proprio stipendio in modo da poter tornare in possesso del proprio passaporto e lasciare il Qatar. Molti lavoratori hanno segnalato condizioni sanitarie e misure di sicurezza carenti sul posto di lavoro. A inizio anno un rappresentante del più importante ospedale di Doha ha affermato che nel 2012 oltre 1000 persone erano state ammesse in traumatologia per cadute dall'alto sul posto di lavoro. Il dieci percento sono rimaste disabili in seguito agli incidenti, e il tasso di mortalità è stato indicato come “significativo”.
I ricercatori hanno inoltre potuto verificare che i lavoratori migranti vivono in condizioni squallide, in alloggi sovraffollati senza aria condizionata, esposti a fognature traboccanti o fosse biologiche scoperte. In molti campi mancava l’elettricità e i ricercatori hanno individuato un folto gruppo di uomini che viveva senza acqua corrente.
E come se tutto questo non bastasse, uno scandalo su delle presunte tangenti sta peggiorando la situazione sui prossimi mondiali.
Secondo il Sunday Times, Mohamed bin Hammam, un alto ex dirigente del calcio mondiale squalificato a vita alla fine del 2012, avrebbe pagato diversi funzionari Fifa - per un totale di 5 milioni di dollari - perché appoggiassero la candidatura del Qatar nelle ore precedenti il voto del 2 dicembre del 2010 a Zurigo. Sebbene la maggior parte dei funzionari Fifa avvicinati da Hammam non avessero le credenziali per esprimere la propria preferenza nell'urna, il Sunday Times sostiene che la strategia di Hammam fosse quella di corrompere una grossa parte di dirigenti in grado, poi, di esercitare un’influenza sui quattro membri africani del comitato esecutivo della Fifa che, invece, avrebbero preso parte alle votazioni. L’opera di Hammam a favore del Qatar si sarebbe svolta, dunque, quasi sempre per vie indirette come quando versò, sempre secondo la ricostruzione del quotidiano inglese, 305 mila euro a Reynald Temarij, soldi che sarebbero dovuti servire al membro dell’esecutivo Fifa, all'epoca dei fatto sospeso, per ottenere la riabilitazione e presentarsi così al voto sostenendo la candidatura del Qatar.
La Fifa potrebbe addirittura prendere la decisione di riaprire le urne per scegliere una sede alternativa a quella qatariota: «Se le accuse verranno provate - ha spiegato il vice presidente Fifa Jim Boyce - non avrei nessun problema a tornare al voto per scegliere una nuova sede del Mondiali in programma fra otto anni...». Il 2 dicembre del 2010, il Qatar sconfisse, a sorpresa, nell’urna gli Stati Uniti («Si tratta di una scelta sbagliata», disse il presidente americano Barack Obama), l’Australia, il Giappone e la Corea del Sud. C’è chi sostiene anche di molti dirigenti di federazioni che si sarebbero fatti comprare da sponsorizzazioni da capogiro: un’inchiesta di France Football, nel gennaio di un anno fa, raccontò di un’amichevole di lusso fra Argentina e Brasile giocata a Doha e, grazie alla quale, le due nazionali incassarono 7 milioni di dollari a testa, una somma nettamente più alta di quanto, solitamente, viene corrisposto alle federazioni di calcio per partite amichevoli.
Non è la prima volta che sulla Fifa, e soprattutto sui Mondiali, piovono accuse di corruzione. Il New York Times sabato si è nuovamente occupato di vicende che riguardano l’edizione di Sud Africa 2010 e alcune scommesse clandestine effettuate attraverso un’agenzia di Singapore. Secondo l’accusa americana - in un’inchiesta di cui la seconda parte deve ancora essere pubblicata - «almeno cinque partite se non si più» sono state truccate fin da prima dei Mondiali sudafricani. Nel mirino delle indagini in corso ci sarebbero, in realtà, almeno 15 incontri, incluso Stati Uniti-Australia. «Le indagini della Fifa hanno concluso che coloro che hanno truccato le partite sono stati aiutati da esponenti del calcio sudafricano» nel selezionare arbitri ad hoc per addomesticare alcuni risultati «anche se la Fifa non accusa nessuno esplicitamente». Il New York Times precisa anche che «diverse federazioni calcistiche nazionali con squadre che giocheranno in Brasile sono vulnerabili ad offerte fatte per alterare il risultato delle partite per le loro condizioni finanziarie e per le divisioni “politiche” al loro interno».
Sepp Blatter, poi, è presidente della Fifa dal giugno del 1998 (e si prepara a candidarsi per un quinto mandato). Ma la sua stessa elezione era stata macchiata da accuse di corruzione. Votato poco dalle federazioni europee, aveva ottenuto il pienone in Oceania (10 voti su 10), in Nord e Centro America (35 su 35) e buoni risultati in Africa (24 su 44), spingendo al ritiro il rivale Lennart Johansson. Pochi giorni dopo il presidente della Federcalcio di Somalia e della Federazione internazionale Africana (Caf), Farah Weheliye Addo, denunciò: i voti africani andati a Blatter erano stati comprati a suon di dollari. «L’ho visto con i miei occhi - ha raccontato il dirigente -. La sera prima dell’elezione, la gente faceva la coda all’Hotel Le Méridien di Parigi per farsi dare i soldi. Qualcuno mi ha detto di aver preso cinquemila dollari prima del voto e altrettanti il giorno dopo, quando Blatter ha vinto. Ho fatto indagini personali e ho scoperto che 18 elettori africani avevano accettato la mazzetta per votare lo svizzero». Il risultato dell’inchiesta? Un tribunale svizzero impose ad Addo di tacere.
E per finire in bellezza dobbiamo aggiungere anche il problema del caldo, con temperature che possono arrivare ai 50°. L'assegnazione dei mondiali 2022 al Qatar ha immediatamente scatenato enormi polemiche da parte di federazioni, club e giocatori per gli evidenti problemi legati al clima e al calendario della partite. Piazzare la rassegna in inverno susciterebbe l'ira dei club e comporterebbe lo spostamento di tutti i campionati: una scelta al momento alquanto remota.
Quindi, cosa dire? I mondiali in Brasile ormai li conosciamo e sappiamo i problemi che hanno o stanno provocando. Ma come si vede c'é di peggio, molto peggio.
Qatar,assieme a Emirati Arabi e Arabia Saudita esempi di stati medievali,fomentatori e finanziatori del terrorismo islamico ma intoccabili perche' amici degli Stati Uniti.
RispondiEliminaStefano
Giusto per essere un po' cattivi, se la FIFA a ricevuto 5 milioni di dollari da Qatar, quanto avrá preso per fare i Mondiali in Brasile?
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