E’ inutile negarlo, ma ci sono alcune cose che mi mancano da quando sono qui. Cose utili o forse futili, ma sono cose che qui non trovo e ne sento la mancanza.
LA MOZZARELLA
Dio come mi manca la mozzarella! Quando ero in Italia ne mangiavo praticamente una ogni sera. Era buona, gustosa ed economica (compravo quella della Lidl che, oltre a costare molto poco era, a mio avviso, ottima). Qui non c’è la mozzarella come intendiamo noi. Al supermercato trovi un formaggio semiduro col nome di Mozzarella ma non ha niente a che vedere con il nostro formaggio tipico. Ho provato a comprare anche una mozzarella di bufala. L’ho pagata tantissimo (più di 15.00 R$) ma era letteralmente immangiabile! Il sapore era orribile e la consistenza era qualcosa di simile a una saponetta. Peccato, perché trovo molti cibi italiani, ma la mia amata mozzarella proprio niente. Se qualche anima pia volesse inviarmene una cassa sarà da me eternamente grato (RSRS).
LE CAMPANE
Potrà suonare strano (scusate il gioco di parole) ma le campane mi mancano. In Italia mi scandivano il passar del tempo, mi dicevano che ore erano, mi facevano sapere se era morto qualcuno o se era un giorno di festa. Forse a qualche persona potrà dare fastidio questo suono a tutte le ore (anche di notte!) ma a me piaceva. E qui purtroppo le campane non esistono, perlomeno non come le intendo io. Forse perché ci sono poche chiese. Infatti un’altra cosa che mi manca sono…
LE CHIESE
E’ strano questo, perché in Brasile, pur essendo un Paese molto cattolico, ci sono pochissime chiese. Forse perché qui oltre al cattolicesimo ci sono molte altre ramificazioni, come la Chiesa Evangelica o Presbiteriana. Fatto sta che qui trovo pochissime chiese. Per avere una idea, nella città dove abitavo in Italia, che contava circa 19.000 abitanti, ce n’erano almeno dieci, di cui cinque solo nella via principale. Inoltre qui le chiese sono tutte molto grandi, moderne, ai cui manca, secondo me, quella intimità che solo una classica chiesetta costruita e arredata come quelle a cui sono abituato, magari anche un po’ antica, sa dare.
LA STORIA
Visto che prima parlavamo di antichità, un’altra cosa che mi manca qui in Brasile è la storia. Non la storia scritta nei libri, ma quella che trovi tutti i giorni uscendo per strada. In Italia basta fare un buco per terra per trovare resti di mura romane, basta fare due passi in centro e vedere palazzi del Rinascimento o chiese medievali. Pur non avendo la fortuna di abitare in città storiche come Firenze o Roma, in qualunque città italiana, piccola o grossa che sia, famosa o sconosciuta, trovi sempre pezzi storici lungo le strade, che ti fanno pensare che la strada che stai percorrendo ora è già stata praticata da moltissimi anni e da persone vecchie di secoli. So che è una cosa inutile per la vita di tutti i giorni, ma mi piaceva vedere quelle case antiche o quei muri del tempo di Gesù Cristo. Il Brasile è una nazione molto giovane quindi qui, come in altre parti dell’America, queste ricordi storici non esistono, perlomeno non così storici come da noi. Ma questo ovviamente è inevitabile.
I PELATI IN SCATOLA
Non sto parlando delle persone calve, ma dei pomodori pelati! Qui si usa tantissimo il concentrato di pomodoro, che è praticamente una conserva in scatola. Chiunque abbia provato a fare un sugo con la conserva sa benissimo che il risultato è tutt’altro che soddisfacente. Provate a fare una matriciana in questo modo e poi mi direte! Allora io compro quello che per loro è polpa de tomate, ma che per me è passata di pomodoro. Sempre meglio della conserva ma mai come i veri pelati in scatola o con la polpa che si trova in Italia. Quindi quando serve preferisco usare il pomodoro fresco e preparare il sugo con questo ortaggio (ma il pomodoro è un ortaggio?). E’ però indubbia la comodità e la qualità dei pomodori pelati in scatola (IMHO).
L’AUTOMOBILE
Puxa vida come mi manca la mia macchina! Non perché era bella o lussuosa (anche se era molto comoda e spaziosa) ma perché era UNA MACCHINA! Qui non ho neppure la bicicletta! Non c’è che dire: una macchinina, di qualunque forma, colore o modello, pur che sia una Fusca arrugginita come si vedono qui, è certamente molto comoda e utile. Oserei dire indispensabile. Andare in centro, fare la spesa, andare a trovare gli amici o anche solo fare un giro alla domenica, senza la macchina diventa sempre un problema. Per non parlare del desiderio di viaggiare e di visitare città qui vicino e vedere posti nuovi. Ma aldilà del piacere di viaggiare il vero pregio della macchina è la comodità di fare cose con poca fatica. A piedi o di onibus diventa tutto molto più difficile.
LA FAMIGLIA
Non vorrei fare il sentimentale ma mi manca la mia famiglia. Pur essendo dei freddi piemontesi eravamo una famiglia molto unita. Io, mia madre, mia sorella, mio cognato e i miei nipoti, pur abitando in case diverse vivevamo nella stessa città, quindi era normale trovarsi alla domenica a casa di qualcuno per passare il pomeriggio insieme, oppure passare a salutare qualcuno finito il lavoro, o incontrarsi per chiedere un aiuto o un consiglio. Qui ovviamente ho la famiglia di mia moglie che mi ha accolto come un loro figlio. Sono tutte persone dolcissime che mi vogliono molto bene. Ma mi piacerebbe a volte avere vicino anche qualcuno della mia famiglia. Peccato che siano a 10.000 km da qui!
Be’, queste sono alcune cose che mi mancano. Alcune sono importanti come la macchina o la famiglia. Altre lo sono di meno, ma è sempre una cosa che falta, cioè che manca nella tua vita. Alcune cose so che le potrò avere più avanti, altre forse non le avrò mai. Staremo a vedere cosa mi riserba il destino, che già più di una volta mi ha sorpreso tantissimo.