La microcefalia spaventa il Brasile


Molta gente mi accusa di essere ipercritico verso questo paese (che, torno a dire, é il paese in cui vivo e non dove sono ospite) e che vedo solo gli aspetti negativi e mai quelli positivi. Ora, non é questa la sede adatta per entrare in dettaglio su questo argomento, ma posso dire che questo blog é nato inizialmente con lo scopo di mostrare le differenze culturali e sociali tra il Brasile e l'Italia, concentrandomi peró sugli aspetti del Brasile che il classico turista non puó vedere. Penso che sia inutile dire che in Brasile ci siano spiagge bellissime e donne sensuali, questo lo sanno giá tutti. Chi ha intenzione di venire a vivere in questo paese ha bisogno di altre informazioni, ed é quello che cerco di fare fin dall'inizio. So benissimo che questo mio modo di pensare e di agire dá fastidio a molta gente ma, torno a dire, se qualcuno vuole leggere le classiche cose sul Brasile in rete puó trovare un'infinitá di blog e siti piu adatti alle proprie aspettative.

Il problema di fondo forse non é che io vedo "solo" aspetti negativi, ma che ne vedo molti. In ogni situazione e circostanza. Quindi perché non parlarne?

In ogni caso a me sembra che questo paese vada sempre in peggio, e badate bene che non sono affatto un pessimista. Ho un carattere che anche nelle peggiori delle situazioni riesco sempre a vedere una via d'uscita. Quindi é probabile che questa crisi, che alcuni pensano che non esista, prima o poi finirá e tornerá ad essere il "País do Futuro" tanto decantato. Strano peró, perché tutte le notizie che leggo, sia su giornali internazionali che brasiliani, sono allarmanti e per niente ottimistiche. Anche alcuni blog, che fino a poco tempo fa magnificavano questo paese e invogliavano le persone a emigrare, o a perlomeno investire, ora si sono adeguati a questa onda di calma apparente, a questa sensazione di malessere generale che involve tutti noi che abitiamo in Brasile e ora si dimostrano piú cauti nel dire "Venite a vivere in Brasile".

Un'associazione che mi viene spontanea é immaginare il Brasile come l'Africa (e qui qualcuno mi accuserá di preconcetto verso questo grande continente). Sará per le discendenze africane, per il caldo torrido o per alcuni tipici paesaggi, ma sinceramente non vedo grande differenza. È chiaro che non sto paragonando il Brasile con l'Africa, ma sto solo dicendo che ci sono alcune cose che mi ricordano questo continente. Una fra tutte é la «Aedes Aegypti», questa maledetta zanzara che porta solo malattie gravi. Oltre alla dengue e chikungunya ora dobbiamo preoccuparci anche del virus zika. Va bene, qualcuno dirá, sei un un paese tropicale ed é normale che vi siano malattie simili a queste. Ma se si trattasse solo di qualche caso isolato vi darei anche ragione, ma la situazione qui sta diventando preoccupante, e non solo nel Nord-est. Piú che legittima la domanda che si pone il giornalista de "La Stampa": perché il picco di microcefalia si registra solo in Brasile? Sará un caso? Non credo nei casi fortuiti. E di sicuro non possiamo dare la colpa di tutto al governo di Dilma & Co. Quello che so é che cercare di pensare positivo in questo paese diventa sempre piú difficile.

Ha colpito quasi tremila bambini nell’arco di tutto il 2015, quando l’anno prima erano stati solo 147 e nel 2013 appena venti in più: l’epidemia di microcefalia infantile che sta investendo il Brasile non ha precedenti, non ha data di scadenza e, nonostante i quaranta casi di morte già confermati, non ha nemmeno cause certe. Gli esperti, tuttavia, sospettano che la colpa possa essere la puntura delle donne incinte da parte di una zanzara portatrice del virus zika e qui potrebbe stare la chiave per risolvere il problema. 

Cugina della Zanzara Tigre (Aedes albopictus) che abbiamo imparato a conoscere anche in Italia (e che non si esclude possa portare la stessa malattia), la «Aedes Aegypti» trasmette la febbre gialla, la chikungunya e la dengue, tutte febbri malariche simili alla zika. Questo virus, isolato per la prima volta in Uganda nel 1947, causa generalmente disturbi minori simili a una forte influenza. Raramente è letale, ma, a quanto pare, potrebbe provocare la microcefalia del feto quando a contrarlo è la madre incinta. 

Così, migliaia di bambini altrimenti sani, sono invece nati con una malformazione del cranio e del cervello, che porta entrambi a svilupparsi con dimensioni inferiori alla media. Nonostante tutto, la maggior parte di questi bimbi con la testa piccola non presenta alcun ritardo mentale, sebbene una minoranza debba far fronte a gravi disturbi neurologici o addirittura alla morte. 

Gli scienziati, d’altra parte, non hanno ancora raggiunto una posizione unanime in merito alle origini della malattia: se la zika è presente anche in molte aree tropicali e subtropicali dell’America Latina e del Pacifico, perché il picco di microcefalia si registra solo in Brasile? Forse, perché, il clima, la povertà e altri fattori creano nel nord del Paese, dov’è stato situato il focolaio, condizioni ideali per un’ epidemia che altrove non ha raggiunto dimensioni analoghe.  

«Se è possibile, dovreste cercare di evitare la gravidanza», ha detto pubblicamente alle connazionali che vivono nelle aree interessate Claudio Maierovitch, funzionario del ministero della Sanità di Brasilia, inviato ad affrontare la crisi. Gli esperti non escludono infatti che nei prossimi mesi i casi possano aumentare e la prospettiva semina preoccupazione anche in vista delle prossime Olimpiadi. 

Fonte: La Stampa
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