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La frase "Brasil,o Pais do futuro" e'in realta' il titolo ,modificato, ( Brasile,un paese del futuro, e non "il" paese del futuro) di un saggio di Stefan Zweig sopra,appunto,il Brasile.
RispondiEliminaScritto nel 1942 ancora aspetta che questo futuro arrivi,ma si sa,qui e non solo qui in Brasile,e' piu' facile vivere pensando che il futuro sara' migliore,ma senza alcun interesse ne' tentativo di pianificarlo questo benedetto futuro.
Io penso che questa frase sia la base dell'inganno culturale che fa credere a moltissimi brasiliani di vivere nel migliore paese del mondo.
Può anche essere che qualche anno fa, con la crescita economica che ha avuto, piccola o grande che sia, il Brasile avrebbe potuto diventare veramente "o país do futuro". Ma vuoi per colpa di certi politici, vuoi per altro, a me sembra che questo paese sia un uno stallo senza crescita. Spero di sbagliarmi, visto che vivo qui, ma le previsioni non sono cosi ottimistiche come alcuni fanno credere. Che poi la maggioranza dei brasiliani pensino che questo sia il miglior paese del mondo, é un'altra storia, di cui forse parlerò piú avanti.
EliminaIo credo che il saggio, o per meglio dire libro, si intitoli "Brasil, País do Futuro", che in italiano vuol proprio dire la stessa cosa "Brasile, Paese del futuro" In francese abbiamo Le Brésil, Terre D'avenir, ed in inglese Brazil, Land of the Future. L'errore potrebbe essere nato nella prima stampa in tedesco realizzata a Stoccolma nel 1941 (ricordiamo che Stefan Zweig era un esiliato ebreo), dove il titolo appariva come Brasilien. Ein Land der Zukunft.
RispondiEliminaNon è UN e neppure IL. Queste aggiunte sono state fatte posteriormente a secondo dell'utilità di chi utilizzava la frase.
Ovviamente il "saggio" non poteva essere stato scritto nel 1942, ma bensì nel 1941 nello stesso anno della sua pubblicazione, visto che Stefan Zweig si sarebbe suicidato il 22 febbraio di quell'anno (1942).
E comunque con la frase "Paese del futuro" non voleva assolutamente riferirsi al Brasile come una futura potenza economica o militare, ma era un tentativo letterario di ricreare la sua vita particolare e l'antica atmosfera europea, da dove era fuggito a causa delle persecuzioni razziali. Quindi auspicava un futuro per se stesso, in Brasile, con gli usi e i costumi europei.
Qui una delle tante copertine in portoghese
Qui il testo completo in portoghese
BRASIL, UM PAÍS DO FUTURO
RispondiEliminaBRASILIEN EIN LAND DER ZUKUNFT
Stefan Zweig
Prefácio de Alberto Dines
Tradução de Kristina Michahelles
A obra publicada pela primeira vez em 1941 tornou-se rapidamente um clássico. Brasil, um país do futuro é um grande retrato do país sob a ótica de um estrangeiro que passou seus últimos anos de vida no Rio de Janeiro. Stefan Zweig e sua segunda mulher, Lotte, escolheram o Brasil como refúgio às atrocidades que eram cometidas na Europa durante a Segunda Guerra Mundial. Porém, neste período, Zweig não abandonou a escrita. Pelo contrário, foi na casa de Petrópolis que finalizou sua autobiografia (O mundo que eu vi) e escreveu este que, de acordo com Alberto Dines, “é o mais famoso de todos os textos que se escreveram sobre o Brasil”. O jornalista, autor da biografia Morte no paraíso – a tragédia de Stefan Zweig (1981) – livro que narra a fascinante trajetória do escritor austríaco –, e um dos grandes admiradores da obra de Zweig, é responsável pelo prefácio desta edição em formato pocket.
Resultado de uma extensa pesquisa aliada ao olhar crítico de Zweig, Brasil, um país do futuro é uma obra que surpreende os leitores contemporâneos pela riqueza dos temas abordados. De fato, algumas das previsões feitas por Zweig não se concretizaram, mas o livro não se trata apenas disso. Zweig pensa no futuro analisando o que vê e o que sente do contato com o povo brasileiro. No capítulo “Olhar sobre São Paulo”, por exemplo, reflete que “para representar a cidade de São Paulo seria preciso ser um pintor. Para descrever São Paulo, um estatístico ou um economista (...), pois não é o passado ou o presente que tornam São Paulo uma cidade tão fascinante, e sim o seu crescimento e o seu porvir, a rapidez de sua transformação, vistos em câmera lenta.”
Zweig conduz o leitor a passeios pela Bahia, pelo Recife, pelos morros do Rio de Janeiro, observa hábitos da cultura brasileira que se destacam aos olhos estrangeiros, como o simples fato de sempre haver um café fresco para receber um visitante. Além desses dados pitorescos, o autor se aprofunda em uma análise sobre a história e a economia brasileiras, fazendo com que este livro seja, ao mesmo tempo, um documento histórico, uma crônica, um registro de impressões escrito pelas mãos de um célebre autor europeu que se impressionou e se emocionou com o que viu.
P.S.
Appena inviato il commento mi ero accorto aver scritto l'anno dsella morte dell'autore al posto dell'anno della pubblicazione del suo libro.
Per un attimo ho pensato di mandare una rettifica,ma ho preferito che Mostacchetti,quello che confonde i miliardi di euro,avesse il piacere di correggermi.
Ah,che cosa si fa' per fare felici gli altri.
RispondiElimina1949 S. Zweig BRASILE terra dell'avvenire / 1° edizione | eBay
www.ebay.it › Arte e Antiquariato › Libri vecchi › Dal 1940 al 1949
Editore: Sperling & Kupfer, Milano. Anno di pubblicazione: 1949. Pagine: 295. Dimensioni: Cm. 14 x 22. Note: Copertina e dorso integri, con visibili segni del ...
Scusate se mi intrometto, e forse non serve nemmeno una spiegazione, ma il titolo del post era riferito al fatto che, con un andamento economico cosí, io non vedo un gran bel futuro per il Brasile.
RispondiEliminaE giusto per movimentare gli animi... Si definisce Saggistica quel genere letterario che racchiude in sè tutta quella tipologia di opere che vengono chiamate saggi, ovvero opere in prosa che vengono condotte in modo oggettivo e razionale su un argomento scientifico, politico, filosofico, letterario, storico, storiografico, artistico o di costume, e che vengono trattate in maniera informale e libera, senza schemi e sistematicità. Un saggio differisce da un tema perchè si riferisce, nella trascrizione, a fatti ed episodi studiati o contenuti in un apposito libro, enciclopedia, ecc.
Franco, settimana dura per i nostri amici brasiliani: prima il Papa argentino ,poi il ranking dell'IDH.
RispondiEliminaHo visto in televisione due ministri arrampicarsi sugli specchi...
Urge post.
Stefano
Caro Stefano, sul Papa argentino trovo in rete, specialmente in alcune reti sociali, tantissime "piadas" divertenti che mi fanno morire dal ridere. Certo che un per brasiliano avere un argentino a comando della Chiesa é uno smacco pesante. Ma considerando il livello di "religiosità" dei brasiliano penso che riusciranno a convivere con tale problema.
EliminaSul IDH ho letto che il Brasile é al 85° posto nella classifica, molto piú in basso dei suoi vicini come Cile, Argentina o Uraguay. Ma in ogni caso UOL ha pubblicato alcune foto intitolate "Conheça o grupo dos dez países com pior IDH do mundo", come per dimostrare che c'é qualcuno che sta peggio del Brasile. È chiaro che il governo é corso subito ai ripari contestando tale classifica, come é chiaro che molte persone continueranno a pensare che il Brasile sia veramente il paese del futuro, ma come dice un proverbio "Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere".
Il proverbio non era ;
Eliminanon esiste peggior sordo di chi non vuol sentire"?
Non ci sono piu' i proverbi di una volta,signora mia..
( tra gli Stati sud americani con l'IDH superiore del Brasile hai dimenticato di citare il Venezuela , Cuba e il Messico..)
Esiste anche questo proverbio, e se ricordo bene si riferisce a una parabola di Gesù. Il Venezuela non l'ho citato perché non stavo scrivendo un post, ma solo rispondendo a Stefano, quindi non era necessario essere troppo specifici. Per quanto riguarda Cuba e Messico, mi sembra che questi paesi facciano parte dell'America centrale, e non del Sud. Ma potrei sbagliarmi.
EliminaMa sti proverbi sono tutti guali,allora.
RispondiEliminaComunque il Messico fa parte dell'America settentrionale e Cuba dei Caraibi.
Il mio appunto era un appunto,non certo una critica.
Bel template, complimenti!!
RispondiEliminaGrazie Giancarlo. Purtroppo non riesco a stare fermo con le mani e non sono mai contento di quello che faccio. Quindi ogni tanto che trovate qualche sorpresa in questo "bloguinho". Ma la colpa é anche tua. Quando ho visto il tuo nuovo blog mi sono detto "Cacchio! Il Mostachetti ha cambiato look e io no?", e questo é il risultato. Ma se pensi che sia soddisfatto al 100% ti sbaglio. A proposito: ben tornato, qualcuno qui ti dava per morto!
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