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Troyjo, no entanto, citou iniciativas que considera ser “interessantes” como o PAC (Programa de Aceleração do Crescimento).., mi sembra di capire che questo Marcos Troyjo neppure sappia dove di trova il Brasile.
RispondiEliminaIl PAC, il cui costo si è moltiplicato, non ha prodotto neppure il 2% dei progetti previsti, molti dei quali sono fermi e in rovina.
Non commento il testo dell'articolo, in quanto è stato chiaramente scritto da una persona sotto effetto dell'acido lisergico.
Ma sarà da ridere poco dopo la pagliacciata del Rio+20, quando Dilma dovrà decidere sul codice forestale. Se seguirà i dettami della terrorista Marina Silva che ha presentato un petizione con 1,5 milioni di firme, quando il giorno precedente le firme erano solo 70mila (la moltiplicazione dei pani e dei pesci è stata una bazzecola in confronto), in pochi anni, due o tre al massimo il Pil brasiliano scenderà negli abissi, riportando il Brasile dietro alla 30ª potenza economica mondiale. Altro che 6ª posizione davanti a Italia e Inghilterra.
Con questo nero futuro, anche spendere il 2,5% del Pil per lo sviluppo scientifico, equivale ad investire per la ricerca meno di quello che investe il Burundi.
Se le cose continuano di questo passo, per il Brasile, la vedo brutta. Se non cambia il governo e non vengono cacciati tutti i corrotti non ci saranno speranze per questa terra che ci ha accolto.
Io non ho capito poichè è scritto in portoghese, però dal commento postato sopra credo di aver afferato che il governo brasiliano ha deciso di destinare il 2,5% del pil alla ricerca, be io non so cosa possa cambiare... mi sembra strano che facciano una cosa simile...
RispondiEliminanel 2010 il pil cresceva del 7,2 credo, nel 2011 del 3% scarsi, nel 2012 dovrebbe ulteriormente calare...
io sto seguendo molto la politica brasiliana perchè è un paese che sto seguendo con interesse, ma dopo che ho scoperto alcuni blog incomincio a pensare che forse forse per ora si sta ancora bene in Italia...
ma se non in Brasile, dove trasferirsi per cambiare vita? U.S.A? Argentina? indonesia? Canada? australia?
Caro labo USA, tutto il mondo è paese, i primi tempi, quelli delle novità, sono tutte rose e fiori, poi passa il tempo e ti accorgi che le rose hanno steli con spine appuntite.
RispondiEliminaUno non deve scegliere il luogo dove andare, ma deve andare dove il destino decide.
Io dovevo andare a Quito (Ecuador) dove avevo un posto di lavoro come guida italiana, per i turisti italiani, sia per le visite all'interno dello stato che alle isole Galapagos.
Sono finito in Brasile, nel Ceará, dove la mia occupazione principale, quando le mie giunture arrugginite lo permettono e "capinar o quintal", raccogliere acerolas per il succo, vera bomba vitaminica, vigilare le bananiere e le piante di cocco appena piantate, curare amorevolmente le due piante di manga, e guardare i mamão diventare sempre più grossi e succulenti.
Più avanti costruirò il pollaio, così avrò meno tempo da dedicare al computer. Dimenticavo, durante la stagione secca, quando scompaiono le zanzare mi faccio le mie tre ore di fofoca serale seduto davanti alla porta della mia dirimpettaia.
Se dieci anni addietro mi avessero detto che avrei terminato i miei giorni in Brasile gli avrei dato del matto a chi lo diceva.
Quindi non chiederti: "dove trasferirsi per cambiare vita?", ma segui il tuo cuore, non il cervello, segui la corrente senza tentare di remare contro.
Vedrai che in qualunque posto ti fermerai a far riposare le vecchie ossa è quello che avevi sempre sognato. Anche se sarà pieno di spine.
Quell'articolo in questione l'ho ritenuto interessante perché dimostrava come l'arroganza di certi politici (e non solo)brasiliani sullo sviluppo e sulla crescita del Brasile erano e sono solo belle parole. Specialmente in un paese dove è stato definito da qualcuno (Stefan Zweig) "PAÍS DO FUTURO". Come può un paese pensare al futuro se investe così poco nella ricerca? Ma, a mio modesto parere di ignorante, io non penso al Brasile come a un paese futurista o tecnologico, ma a come un grande fornitore di materie prime, materie indispensabili per altri paesi. E poi penso, sempre da ignorante, che prima di spendere soldi per la crescita tecnologica e scientifica dovrebbe dedicare più spazio e più tempo (e più soldi) alla sanità e alla educazione. Perché che senso ha crescere tecnologicamente se poi non si hanno dottori o ingegneri che sanno usare queste risorse?
RispondiEliminaPer quanto riguardo la scelta di vita, io concordo in parte con Giancarlo, nel senso che il più delle volte seguire il cervello, cioè fare delle scelte logiche e ragionate, non sempre va a buon fine, dato che il destino incombe sempre su di noi.
Io riesco a capire che agli occhi di un italiano il Brasile suscita sempre un grande fascino, specialmente se abiti al Nord, durante qualche grigia giornata di nebbia e di freddo, chiuso in un misero ufficio con una montagna di lavoro da svolgere. Ma non dimenticare che il Brasile dei nostri sogni, quello delle spiagge, belle donne e clima tropicale, è COMPLETAMENTE diverso dalla vita reale che avrai tutti i qui giorni. A meno che tu non voglia andare a vendere banane sulla spiaggia, come ho letto in un altro blog sul Brasile. Se è questo il tuo sogno allora vieni pure senza problemi, ma se vuoi un po' di più dalla vita allora ti consiglio di valutare bene le cose.
Anche perché pensa una cosa: il Brasile attira perché è un paese emergente, in crescita. Ma se è "emergente" vuol dire che è a un livello più basso del nostro. e se sta "emergendo" vuol dire che, per ora, è ancora a un livello basso. Sto solo analizzando un concetto di fisica, non è nulla contro il Brasile o affini. Ma ti assicuro che, una volta arrivato qui, mi sono accorto che l'Italia non è poi così male come pensiamo. Anzi, leggendo blog di altri paesi come Giappone, Norvegia, Canada ecc. mi sto accorgendo che in Italia alcune cose, prima fra tutte la sanità, è migliore di altri paesi più ricchi ed evoluti.
Quindi il problema sulla scelta del miglior posto per vivere penso che sia molto difficile da risolvere.
Vi ringrazio per la risposta...
RispondiEliminabe che dire, io non vedo il brasile solo come spiaggie belle donne sole e mare, ma proprio come hai citato, un paese con delle opportunità, poichè emergente, ogni giorno che passa, leggo diversi blog riguardanti il gigante del sud america, e be, anche se non ci sono mai stato, penso che non sia un paese definitivo in cui vivere, tuttavia, un paese dove transitare o fare esperienza lavorativa o volontariale, io sono amante della natura, sport estremi, corse automobilistiche, paracadutismo, sub, arrampiacata libera, e down hill, il che mi ha portato a vedere il brasile come strutturato ambientalmente, ad offire tutte queste cose a prezzi contenuti.... certo, per potermi dilettare in tutto questo avrei bisogno di un lavoro o di una rendita fissa... il che non è semplice...