Io penso che quando esco da qualche supermercato la gente mi guardi in modo strano, osservando il fumo che mi esce dall’orecchie e il colorito del viso tendente al paonazzo. Perché, direte voi…
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ahaha
RispondiEliminaperó poi tutta la calma che ostentano al supermercato la riversano nel transito...
A me invece quello che da fastidio al mercato non sono le file alle casse ma i carrelli della spesa che le persone piantano in giro ovunque, devo essere l'unico a Rio che riporta il carrello al suo posto :)
kkk... hai proprio ragione.
RispondiEliminaPenso che potrebbe essere una soluzione adottare il sistema che c'è in Italia, cioè di collocare una moneta per poter prendere il carrello. Ma pensandoci bene, penso che alla fine rimarrebbero ben pochi carrelli o poche monete... kkk
E' vero! La fretta ce l' hanno solo in strada e si stampano come moscherini
RispondiEliminaahahahha leggendo tuo post mi sento come si fosse in Italia. Quando ero in Italia le cose erano proprio così. Tante volte sono uscita dalla coda e rimesso i prodotti negli scafali perchè non avevo pazienza ad aspettare la vecchietta e la cassiera parlando del piu e del meno....
RispondiEliminaAllora questo modo di fare deve essere proprio di noi italiani. Pensavo di essere l'unico a soffrire in silenzio ma invece vedo che ci sono altre persone come me. Italiani... unitevi!
RispondiEliminaUna cosa che ho notato é che qui in Brasile non si ha l'abitudine di far passare quello che é dietro. A volte capita che chi é dietro di me nella fila del supermercato abbia solo un prodotto da pagare, mentre io ho il carrello quasi pieno. Allora io in quel caso lascio sempre passare davanti in modo da non farlo aspettare tanto tempo solo per aver comprato una cosa. Ma quando succede il contrario, cioé sono io ad aver comprato solo un prodotto, mai ho trovato un brasiliano che mi facesse passare. E´strano questo, perché di solito i brasiliani sono sempre molto gentili, ma sembra che quando entrano in un supermercado cambino di personalitá.
RispondiEliminaMassimo da Salvador
Ciao Franco, ri muito com esse post, pois to passando por isso aqui em Ancona, me da nos nervos quando tenho que ir ao supermercado. Em Sao Paulo (na capital) as coisas sao bem mais diferente pois o paulistano esta sempe correndo, vi que voce mora no interior e è assim mesmo, o povo faz tudo na maior calma possivel, ta nervoso!! Boas compras pra voce.
RispondiEliminaBeh...hai ragione, qui in Brasile al supermerato sembra che si incontrano ancora esseri umani con ritmi e socialità umani... :-)
RispondiEliminaE quando ti capita quello che paga a rate, tra cui vanno di moda gli assegni postdatati, che in Brasile sarebbero illegali.
RispondiEliminaDa anni ho smesso di pagare on la "carta di debito" come chiamano da queste parti il normalissimo bancomat, sempre sbagliavano e la inserivano come "carta di credito", ma il tempo maggiore lo perdevano a complimentare il disegno sulla carta (un dolce gattino), perdevano minuti solo per complimentarmi.
Ma l'unica cosa che veramente mi fa arrabbiare, non è la lentezza, non sono le chiacchiere, e neppure il fatto che l'incaricato di riempire i sacchetti o le casse metta l'uva sotto 5 chili di riso oppure le banane nello stesso sacchetto con lattine e bottiglie di olio.
Mi fa arrabbiare solo la storia dei carrelli. Mi fa imbestialire. Ma l'usanza è tanto radicata che in molti supermercati lo spazio tra le casse non permette il passaggio del carrello.