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....In Francia l'ex terrorista dei Proletari armati contro il comunismo aveva vissuto anni di latitanza, protetto dalla dottrina Mitterrand .... (Le Monde)
RispondiEliminaCiao!
Ero in Italia alla fine degli anni settanta, i cosidetti anni di piombo e come te, e come tanti, capisco anchio il risentimento dei familiari delle vittime.
Capisco un po meno chi ora parla della credibilità del governo brasiliano. Non voglio con questo giustificare una decisione che particolarmente non mi trovo d'accordo, ma mi chiedo: Non sarebbe ora di cambiare una politica che pretende di essere forte con i "deboli" e debole con i forti? E quindi, mettendo a rischio la propria credibilità ancora prima di tanti altri?
un cordiale saluto
selma
Franco,
RispondiEliminaA decisão do Lula e do STF de libertar este assassino é uma vergonha para nós brasileiros, a maioria decente do Brasil não concorda com este ato insano. Mas para nós, brasileiros, não é surpresa, pois aqui existe uma ideologia de se proteger os criminosos, pois dizem que são frutos da pobreza e do sistema, e desprezam o sofrimento das vitimas e de suas famílias. Como ítalo-brasileiro, me sinto indignado, como brasileiro, sinto vergonha.
Eliseu - Vinhedo SP
Caro Eliseu,
RispondiEliminanon hai proprio nulla di che vergognarti, né tu né nessun altro brasiliano. Piuttosto siamo noi italiani a doverci veregognare, per aver lasciato scappare questo pluriomicida. É ovvio che per riuscire in questo Battisti deve aver ricevuto molti aiuti, sia "logistici", chiamiamoli cosí, che economici. Ma questo non giustifica la nostra negligenza. É vero che la maggior parte dei brasiliani era contro questa decisione del governo brasiliano, e avrebbe voluto mandare via Battisti da questo Paese. Come é vero che molti italiani avrebbero voluto vederlo in un carcere italiano. Ma come sai bene, quello che vuole la maggior parte della gente non sempre, anzi, qausi raramente, viene accolto dal proprio governo, qualunque che sia.
Um abraço.
La Costituzione brasiliana del 1988 vieta l'estradizione di condannati per reati politici.
RispondiEliminaPer quanto conclusa in modo definitivo con la condanna a due ergastoli, la vicenda giudiziaria di Battisti è poco chiara. Non è in discussione la partecipazione di Battisti alle azioni dei PAC né il frequente ricorso del gruppo alla violenza armata, che Battisti stesso ha ammesso. Ma ci sono cose poco chiare nelle ricostruzioni dei delitti che hanno portato alle condanne, che sono frutto quasi esclusivamente delle testimonianze fornite da altri membri dei PAC, soprattutto da uno di questi, Pietro Mutti, che ha cambiato più volte versione, prima e dopo il processo. Nel caso dell’omicidio di Andrea Campagna, per esempio, un altro membro dei PAC ha confessato di avere commesso l’omicidio con un suo complice, secondo i testimoni oculari alto e biondo. Mutti individua in quel complice Battisti, che alto e biondo non è. Tutt’ora esiste un robusto movimento d’opinione che si batte per l’innocenza di Cesare Battisti sostenendo che Mutti lo abbia accusato solo per garantirsi degli sconti di pena previsti dalle leggi italiane sui pentiti e chiede quindi che i processi vengano ripetuti.
Interessante quello che hai scritto. Meriterebbe un analisi più approfondita. Grazie per il tuo intervento.
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