11 motivi per venire in Brasile

 


IL POPOLO BRASILIANO

Può sembrare uno stereotipo, ma non lo è. Il popolo brasiliano è accogliente, socievole e amichevole. Non è detto che sia facile ambientarsi e i brasiliani hanno sicuramente un jeito, cioè un modo di fare, diverso dal nostro di rapportarsi alla vita e alle cose, ma di sicuro lo straniero è benvenuto. E se possono darti una mano lo fanno volentieri. Ma anche se devono darti una fregatura, lo fanno volentieri.

MODO DI VIVERE

Inutile nasconderlo, i brasiliani vivono la vita in maniera più leggera, la prendono con più filosofia e con il sorriso sulle labbra. Se qualcosa va storto, la vita va avanti. Si chiude una porta, si apre un portone. E dietro il portone c’è sempre una caipirinha e un po` di samba. E la cosa è contagiante.

IL CLIMA

Il clima in Brasile è in generale caldo e piacevole. Certo in alcune zone del nord e del nordest può essere eccessivamente caldo in alcuni periodi dell’anno, mentre negli Stati del sud (Paraná, Santa Catarina e Rio Grande do Sul) d’inverno potreste davvero soffrire il freddo: magari non lo sapete, ma le gelate si verificano anche da queste parti e le case non hanno il riscaldamento. Ma nel complesso si sta bene. L’inverno non è rigido come in Europa e dura poche settimane nel sud e sudest. Nel nord e nordest praticamente non esiste.

OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO

se avete il capitale da investire avrete buone possibilità di successo, praticamente in tutti i campi. Certo, dovrete lottare contro un sistema farraginoso, burocratico e anche corrotto, ma il periodo per investire in Brasile è favorevole. 

OPPORTUNITÀ DI CARRIERA

La mano d’opera qualificata è scarsa e il Brasile ha urgente bisogno di professionisti competenti per far fronte alla richiesta del mercato e sostenere la crescita economica. La legislazione al momento però non facilita l’inserimento di figure straniere e possedere il visto permanente è un requisito fondamentale per trasferirsi e vivere in Brasile. Anche conoscere il portoghese è fondamentale.

SFIDA PERSONALE

“Il Brasile non è un Paese serio”, diceva Charles De Gaulle. E non è nemmeno semplice, ma è da maneggiare con cura. Per quanto abbia subito l’influenza europea, portoghese, spagnola e italiana in particolare, presenta differenze enormi rispetto alle società europee. Inserirsi non è facile, ci vuole pazienza e molto spirito di adattamento. Ho visto europei fuggire a gambe levate dopo qualche settimana o qualche mese. Accettate la sfida personale?

LA SPERANZA

“Il Brasile è il Paese del futuro”, scriveva nel 1941 lo scrittore austriaco Stefan Zweig. Sono passati quasi 80 anni e le cose non sembrano poi molto cambiate. In Brasile si vive il presente, si coglie l’attimo. Il passato è remoto e il futuro sarà sempre migliore. Quando non si ha nulla, o si ha molto poco, come è stato in Brasile per secoli, ci si gode il presente e si guarda al futuro con speranza. Quella che purtroppo sembra mancare di questi tempi nella cara vecchia Europa.

LA NATURA

Le ricchezze naturali del Brasile non hanno probabilmente eguali al mondo. Dalla foresta amazzonica alla regione del Pantanal, dalle cascate de Iguaçu alle spiagge tropicali, la bellezza del paesaggio brasiliano mozza il fiato e lascia a bocca aperta. Inutile dilungarsi, è indescrivibile. 

LA PACE

Il Brasile è un Paese pacifico e democratico. Non ha una tradizione belligerante e porta avanti una politica estera di dialogo con gli altri popoli. Anche il suo popolo è tollerante e accogliente. La Costituzione è solida, le istituzioni democratiche in via di consolidamento, e non ci sono particolari rischi di golpe o di rigurgiti antidemocratici come avviene o potrebbe avvenire in altri Paesi sudamericani.

VESTITI

Bermuda, infradito, casual, no giacca e cravatta, no vestiti pesanti

UNA CULTURA MULTIETNICA

Nei secoli passati, il Brasile è stato conteso e invaso dal Portogallo, dalla Spagna, dalla Francia e dall’Olanda. Alla fine la spuntarono i portoghesi, ma l’influenza degli altri popoli è rimasta, si è integrata e ha ricreato una cultura multietnica totalmente nuova. I popoli africani hanno dato il loro fondamentale apporto così come gli indigeni nativi. Poi sono arrivati gli italiani, soprattutto nel sud e sudest del Brasile, i tedeschi, i giapponesi, i coreani, i cinesi, i popoli mediorientali e quelli dell’Europa dell’est. E tutti convivono in armonia, orgogliosamente sotto un’unica bandiera verdeoro.

Adesso che conoscete gli aspetti positivi e vi è venuta voglia di venire in Brasile, siete pronti per leggere la lista con le dieci buone ragioni per non trasferirsi e vivere in Brasile.

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