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Ciao Franco,
RispondiEliminaavevo già letto questo articolo e mi sono resa conto che non ho trovato tante differenze tra Italia e Brasile. Il modo di guidare a San Paolo è un po' diverso da come si guida qui a Brescia e Bergamo (ma anche qui ci sono i motorizzati che non rispettano i pedoni. Eccome!). Anche la sicurezza è un differenziale, ma solo in provincia. Io non mi sento tanto sicura a Brescia o a Milano, per esempio, e a volte mi sento più minacciata lì che in alcune zone di San Paolo.
La gente è meno aperta, almeno al nord, che in Brasile. E anche se abiti in paesi, non è detto che tutti si conoscono. Il mio fidanzato è qui da più di vent'anni e non conosce tanta gente, inclusi i vicini. E nemmeno loro lo conoscono, a parte i suoi coetanei o gli amici e conoscenti dei suoi. Almeno così evitiamo i pettegolezzi e i ficcanasi.
Per quanto riguarda il clima, ormai mi sono abituata ai cambi di stagioni in Italia e ora trovo scomodo gli sbalzi di temperatura in Brasile. Non si sa più come uscire: alla mattina ti metti la giacca e la sciarpa e al pomeriggio devi andare su e giù con dei vestiti in mano per poi rimetterli alla sera. E non ti devi mai scordare dell'ombrello!
Passa una buona settimana
Índice de pobreza no Brasil cai 50% em oito anos
RispondiEliminaRIO - A pobreza no Brasil caiu 50,64% entre dezembro de 2002 e dezembro de 2010, período em que Luiz Inácio Lula da Silva esteve à frente da presidência da República. O dado consta da pesquisa divulgada nesta terça-feira, 3, pelo professor do Centro de Politica Social da FGV (Fundação Getúlio Vargas), Marcelo Neri. O critério da FGV para definir pobreza é uma renda per capita abaixo de R$ 151. A desigualdade dos brasileiros, segundo ele, atingiu o 'piso histórico' desde que começou a ser calculada na década de 60.
O estudo toma como base dados da Pesquisa Nacional por Amostra de Domicilio (Pnad) e Pesquisa Mensal de Emprego (PME). Pela pesquisa, a renda dos 50% mais pobres cresceu 67,93% entre dezembro de 2000 e dezembro de 2010. No mesmo período, a renda dos 10% mais ricos cresceu 10%.
Desigualdade. A desigualdade de renda dos brasileiros caiu nos anos 2000 para o menor patamar desde que começou a ser calculada, mas ainda está abaixo do padrão dos países desenvolvidos, segundo Neri. Ele tomou como base para o estudo o índice de Gini, que começou a ser calculado nos anos 60. Com esse resultado, o País recuperou todo o crescimento da desigualdade registrado nas décadas de 60 a 80.
O índice Gini brasileiro está em 0,5304, acima do taxa de 0,42 dos Estados Unidos. Quanto mais próximo do número 1, maior a desigualdade. 'Acredito que ainda vai demorar mais uns 30 anos para que possamos chegar aos níveis dos EUA', estimou Neri.
Para o professor da FGV, o aumento da escolaridade e o crescimento dos programas sociais do governo foram os principais responsáveis pela queda da diferença de renda dos brasileiros mais ricos e mais pobres entre 2001 e 2009. 'Isso mostra que a China não é aqui', afirmou. E completou: 'O grande personagem dessa revolução é o aumento da escolaridade. Mas, ainda temos a mesma escolaridade do Zimbábue', mostrando que há um longo caminho a ser percorrido.
Entre os 20% mais pobres, a escolaridade avançou 55,6%, enquanto entre os 20% mais ricos, aumentou 8,12%. Outro fato que, para Neri, ajuda a entender a redução da desigualdade é o fato de pessoas de cor preta terem ganho aumentos de 43% no período, enquanto os brancos tiveram 21%.
Ciao, Franco !!
RispondiEliminaSOno veramente d'accordo .. Sono italo-Brasiliano .. e di curitiba !! Ho abitato in italia per 4 mesi adesso sono a Londra per quasi un anno e 3 mesi.. Ritorno in Brasile adesso in Dicembre di 2011 per fare una breve vacanza di 20 giorni... Sono sicuro che dopo 2 anni all'estero mi trovero un'po strano in anche per 20 giorni..
Un forte abbracio, e il blog e sempre piu bello !!!
Ciao Leandro.
RispondiEliminaPrima di tutto grazie per i complimenti. Faccio quello che posso e vorrei avere più tempo da dedicare ai miei blog.
Io penso che sentirsi strano al ritorno del proprio Paese dopo un certo tempo di vita all'estero, sia qualcosa di normale. Oserei anche dire che sia una dimostrazione di intelligenza, perchè è vero che il proprio Paese natale sia sempre nei nostri cuori e che nulla possa farci dimenticare le nostre origini, ma una persona intelligente sa vedere sia le cose buone che quelle negative. Quindi penso che chi si sente strano quando ritorna a casa sia perchè sia consapevole di tutto quello che offre la vita all'estero e di quello che significhi un'esperienza così importante come conoscere un'altro Paese. Io penso che, anche se amo il mio Paese, di sicuro mi sentirò un po' strano anch'io se dovessi ritornare in Italia per un po' di tempo, e di sicuro saprei riconoscere alcune cose negative e sbagliate che ha l'Italia, come hanno tutti i Paesi del mondo.
Um abraço!
Eu também me sinto estranha quando volto de viagens, por curta que elas sejam. Semana passada mesmo voltei de Buenos Airtes. Me peqguei, na fila do check in, olhando com muita pena para uma senhorinha bem idosa e cheia de jóias, argentina. Fiquei pensando: coitada! Quanto tempo será que levará pra ela ser assaltada?
RispondiEliminaÉ horrível saber que em seu país a situação de segurança anda do jeito que está. Mas depois fiquei pensando: que tal a gente reivindicar tudo de bom que outros países têm, além de só constatar as diferenças? Ando fazendo isso, nos bancos, nas ruas onde os carros não respeitam semáforos nem faixa de pedestres, nos supermercados onde tantos querem "levar vantagem" na fila dos idosos sem sê-lo. Perigas de eu ser chamada " daquela mulher chata" ou algo pior, eu sei, mas se pelo menos uma pessoa que seja parar pra pensar e mudar seu comportamento, já estarei no lucro! E se um dia a gente vier a ser um país civilizado e educado, com esta natureza toda, aí sim, vai dar pra dizer que aqui será o paraíso!!
bjs
Cara Maray,
RispondiEliminarubo le tue parole: "... E se um dia a gente vier a ser um país civilizado e educado, com esta natureza toda, aí sim, vai dar pra dizer que aqui será o paraíso!"
Sono completamente d'accordo con te e mi auguro che questo succeda presto. Il Brasile potrebbe essere veramente il Paradiso Terrestre se non ci fossero alcune cose negative che "estragam tudo". Ma sono un ottimista di natura, quindi...
Abraços!
Adorei este blog!!! Minha situacao ta sendo essa .
RispondiEliminaEstou enloquecendo ... Moro Na italiaaaa 11 anos e quero muito voltar pro Brasil , mas nao sei si vou conseguir , pois quando chego la fico perdido perdidoo... Como gostaria mas tenho muito medo... Minha Mae fala sempre para eu voltar... Eu amo essa ideia mas fico com muito medo... Certamente finanziariamente nao sou rico mas Aqui Na Italia sempre trabalhei, mas no Brasil è muito diferentee
Caro Anonimo, ti capisco molto bene.
RispondiEliminaLa tua scelta, come é stata la mia e di molti altri "emigranti", penso che sia una delle piú difficili della vita, perché se qualcosa va storto poi diventa difficile, se non impossibile, tornare indietro.
Per questo prima di prendere qualunque decisione il consiglio é di ponderare TUTTE le possibilitá presenti e future in modo da non commettere errori.
Una cosa va a tuo vantaggio: tu sei una persona coscienziosa e realista, lo si capisce da quello che dici, quindi riesci a vedere meglio di altri i lati posisitivi e negativi dei nostri due Paesi.
Quindi alla fine, anche se con fatica e "medo", sono sicuro che riuscirai a fare la scelta migliore per il tuo futuro.
Um abraço
Caro Franco, che dire? So dove sono nata (al Sud) vivo da 32 anni al Nord e non so dove moriro. La mia è ed è stata una vita nomade purtroppo o per fortuna(?). Ho cambiato paese sei mesi fa: mi sono spostata solo di 20 km e gia vedo le differenze di mentalità di abitudini, comunque un cambiamento di vita. Poi ho avuto la fortuna di poter viaggiare vagabondando per il mondo Brasile compreso! Credimi: ne ho viste di tutti i colori!! Cosa è meglio o peggio non lo so. La mia Patria è l'Italia ma lavoriamo con l'estero, qui al Nord la gente è chiusa, i miei parenti sono al Sud. Io penso che in generale il mondo è grande e c'è posto per tutti ed è bello perchè vario. Abraços Rosanna.
RispondiEliminaNon vado a leggere l'articolo completo che hai linkato, perché a parte l'esposizione, il concetto sia di quell'articolo che di quello che scrivi e i relativi commenti, si riassumo nella parte finale del tuo post, dove evidenzi le tre tipologie basiche dello straniero.
RispondiEliminaIl TURISTA che si trasforma in STABILE, è questa credo sia la tipologia peggiore. Perché passa da lodi sperticate, da turista, a lamentele e accuse da residente in pianta stabile. Avrei centinaia di esempi da raccontare in merito.
Poi abbiamo le due categorie contrapposte:
I NEGATIVISTI ad oltranza - Quelli che tutto è brutto, pessimo, mal fatto, quelli del: "Si va bene ma a casa mia......" o del "Si è buono ma quello che fanno nel negozio sotto casa mia...." etc.
I FAVOREVOLI contro ogni evidenza. Quelli che accettano tutto, tra cui bisogna annoverare anche gli ex TURISTI che si verfognano di riconoscere di aver tessuto lodi troppo sperticate, ed ora devo giustificare in qualche modo le loro strampalate deduzioni.
E per meglio descrivere il concetto, uso le tue parole, la dove dici: "questi due modi di vedere le cose sono entrambi sbagliati, e ciò denota una mancanza di obiettività senza ragione." Frase che sottoscrivo senza indugi.
Io sono in Brasile da molto più tempo di te, e dal 2005 mi sono stabilito in pianta stabile, e devo riconoscere che amo questo paese, ma non per questo amo meno l'Italia, e parlo solo dei due paesi, non mi riferisco alle leadership politiche dei due paesi, che tranquillamente, e senza rimorsi, metterei entrambe al rogo.
Probabilmente il fatto che ho viaggiato abbastanza per lavoro (mai per ferie, che trascorrevo a casa per mancanza di sghei), ho avuto la fortuna di entrare in varie realtà, e ben presto mi sono reso conto che ciascuna persona è un'universo a parte, ma alla fine siamo tutti uguali.
P.S. Non ho ben capito cosa "c'azzecca" l'intervento di Bahia Preciosa, del 4 maggio 2011 ore 9:04.
Concordo con Mostachetti che entrare in varie realtà ciascuna persona è un universo a parte. Fatti, esperienze, situazioni che mi sono capitate e raccontate in Brasile sono simili a cio che mi succede qui in Italia. Quindi perchè voltar no Brasil? Desideravo trasferirmi, ma poi sono cambiate situazioni personali che mi trattengono comunque in Italia. Il Brasile rimane nei miei sogni futuri conoscendolo nei suoi vari volti anche se dopo gli "anta" pode ser traumatico! Saluti da Rosanna.
RispondiEliminasono brasiliana vivo em italia averia caro che la familia de mio marito che e maravilioso venisse em brasili per mezora solo per vedere como viviamo amo mio brasil nao abiamo tamto sorde ma nao abiamo odio e rasismo abiamo core aperto brasllllllllllllllllll...............
RispondiEliminaVIVO IN ITALIA DA 13 ANNI, SE DIVENTASE RICCA,,,NON PENSAVO DUE VOLTE, DI RITORNARE NEL MIO BRASILE...MARAVILHOSO....COL TUTTI I PROBLEMI, CHE HAI IL BRASILE, E IL MIGLIORI POSTO DEL MONDO...NON AGGIUGO ALTRO........
RispondiEliminaCara Anonima,
RispondiEliminahai dimenticato di aggiungere un "per me":
PER ME è il migliore posto del mondo...
Ma capisco benissimo quello che vuoi dire.
Um abraço.