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I terrapiattisti al governo

Oltre alle simpatie autoritarie, ben note anche al di fuori del Brasile, Jair Bolsonaro ha ormai sdoganato anche revisionisti e cospirazionisti di ogni tipo, portandoli al governo.
L’elenco di dichiariazioni che vanno al di là di evidenze scientifiche, storiche e persino del buon senso, pronunciate in quasi un anno di governo da figure di primo e secondo piano dell’amministrazione Bolsonaro è lungo e, probabilmente, destinato ad aumentare.
Si va dalla recente apologia da parte del deputato e figlio del presidente, Eduardo Bolsonaro, e del ministro dell’Economia Paulo Guedes al cosiddetto Ato Institucional nº 5 (il decreto con cui la giunta militare nel ’68 chiuse il Congresso e diede il via al periodo più buio del regime ventennale) alla negazione dei cambiamenti climatici da parte del ministro degli Esteri, Ernesto Araújo.
I pesanti incendi che nei mesi scorsi hanno devastato l’Amazzonia hanno mostrato che il governo non crede ai dadi sulla deforestazione divulgati dall’Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale (Inpe, nella sigla in portoghese), ente sottoposto al Ministero della Scienza. Bolsonaro ha tra l’altro incolpato, senza prove, le ONG di appiccare gli incendi e perfino Leonardo di Caprio di essere il finanziatore delle devastazioni.
La devastazione della foresta ha anche acceso i riflettori sul ministro dell’Ambiente Ricardo Salles, che vale la pena ricordarlo Ã¨ stato condannato per crimini ambientali quando era assessore del governo di San Paolo. Figura molto controversa, Salles è accusato da molte parti di distruggere le politiche ambientali e di strizzare l’occhio a chi commette crimini ambientali (per la complessità, il tema merita un articolo a parte).
Ultime in ordine di tempo sono invece le incredibili dichiarazioni di due figure, sconosciute finora, nominate da Bolsonaro al vertice di enti statali nei giorni scorsi.
Il giornalista Sérgio Nascimento de Camargo, nuovo presidente della Fondazione Culturale Palmares, che si occupa della promozione della cultura afrobrasiliana, ha fatto scalpore per aver minimizzato l’esistenza del razzismo in Brasile e chiesto di abolire la Giornata della Coscienza Nera “che causa perdite incalcolabili all’economia”.
A proposito della schiavitù ha scritto che è stata “terribile, ma ha causato benefici ai discendenti” visto che “i neri in Brasile vivono meglio che i neri in Africa”. È importante sottolineare che Camargo è nero e che il Brasile fu l’ultimo paese occidentale ad abolire il commercio degli schiavi nel 1888.
Alla Fondazione Nazionale delle Arti (Funarte) ci è andato invece il maestro d’orchestra Dante Mantovani che si è subito distinto per una serie di dichiarazioni a dir poco surreali. “A Woodstock la Cia distribuiva LSD”. “Il rock attiva la droga che attiva il sesso che attiva l’industria dell’aborto”. “L’industria dell’aborto alimenta una cosa molto più pesante che è il satanismo”.
Come se non bastasse, Mantovani è anche convinto che la superficie terrestre sia “evidentemente piana” e che le immagini che mostrano che la Terra è sferica sono state elaborate con la computer grafica dalla Nasa durante la Guerra Fredda. Ironia della sorte, il ministro della Scienza Marcos Ponte è un ex astronauta e il primo brasiliano ad andare in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2006.
Mantovani, così come molti altri integranti del governo e dell’ultradestra brasiliana, è discepolo del guru Olavo de Carvalho, un filosofo che vive negli Stati Uniti e che via social network diffonde quasi quotidianamente fake news, teorie cospiratorie e assurdità come il fatto che le canzoni dei Beatles siano state in realtà scritte dal filosofo tedesco Theodor Adorno (1903-1969).
PS. Certo che molti lettori siano rimasti a bocca aperta dall’elenco di dichiarazioni a dir poco strampalate, i numerosi rimandi ai principali organi di stampa del Brasile sono la prova che è tutto vero.

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