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Pil pro capite di un brasiliano è quasi 10 mila dollari in meno rispetto a quello di un cileno





By Andrea Torrente

Nonostante il Brasile sia il gigante economico dell’America Latina, i brasiliani sono solo quinti nella classifica che misura il reddito pro capite. Nel 2018, il Pil pro capite di un brasiliano è stato di 16 mila dollari all'anno, ovvero quasi 10 mila dollari in meno rispetto a quello di un cileno, il paese del continente dove il Pil pro capite è più alto.


Il Brasile è dietro perfino ad Uruguay, Messico ed Argentina ed il divario sembra ampliarsi. Perfino i paesi da sempre più poveri della regione riducono anno dopo anno le differenze.

Il giornalista economico Ricardo Amorim ha calcolato che nel 1980 il Pil pro capite di un peruviano era il 56% in meno rispetto a quello di un brasiliano, oggi la differenza è del 14%. In questo periodo, tutti gli ex presidenti del Perù sono stati arrestati per corruzione, sono fuggiti o perfino suicidati per evitare il carcere.

Nello stesso anno, il Pil pro capite di un colombiano era il 79% più basso di quello di un brasiliano, oggi solo del 7%. E in questo lasso di tempo, la Colombia ha pure vissuto una guerra feroce contro il narcotraffico e il terrorismo.


Se la tendenza attuale continuerà, nei prossimi 20 anni il Brasile verrà scavalcato perfino da tutti gli altri paesi del continente. Nel prossimo decennio potrebbe avvenire il sorpasso di colombiani, peruviani e ecuadoregni. In quello successivo, i boliviani che oggi sono il fanalino di coda con 7 mila dollari pro capite.

Amorim sostiene che oltre alla corruzione e alla violenza dilaganti, che frenano investimenti e crescita economica, il Brasile soffre anche di altri mali: una macchina pubblica gigantesca e istruzione basica di pessima qualità che ingessano il paese e non lo rendono competitivo.


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