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Dove la vita costa di meno?


Se c’é una cosa che sempre genera polemiche e mal interpretazioni è il costo della vita di un determinato paese. In tutti i blog o siti in cui si parla di vita all’estero questo è un argomento molto discusso, dato che sapere quanto valgono i propri soldi è una informazione molto importante quando si pensa di cambiare vita e vivere in un paese diverso dal proprio. In rete potrete trovare molti siti in cui vi mostrano i prezzi di alcuni articoli o servizi in determinate città del mondo, e possono essere utili per sapere, in anticipo, quello che noi spenderemo vivendo all’estero, o anche in un’altra città. Alcuni siti internazionali in cui possiamo vedere alcuni prezzi possono essere NUMBEO o EXPATISTAN, mentre un ottimo sito esclusivamente brasiliano è CUSTO DE VIDA.

Avevo già parlato di questo argomento QUI e QUI, ma sembra che non tutti l’abbiano capito, quindi vediamo di ritornarci.

Qualcuno, per dimostrare (probabilmente per ignoranza o scopi personali) che la vita qui costa meno, afferma che in Brasile gli stipendi siano più alti. Ma dove? Chi ha detto questo? Un commesso guadagna circa 810,00 R$ al mese, un operaio di una azienda metallurgica guadagna 950,00 R$, e via discorrendo. Quindi molto simile, se non uguale, allo stipendio di un italiano (valuta a parte).

N.B. i valori che ho elencato sono quelli corrispondenti al “piso salarial”, cioè allo stipendio minimo approvato per legge. Se poi un datore di lavoro vuole pagare di più è liberissimo di farlo. A favore del Brasile posso dire però che un impiegato o un dirigente guadagna più che in Italia.

Ah, ma il fratello di mio cognato fa il muratore [o l’operaio, lo spazzino o quello che volete] e guadagna 3000 reais al mese!”. Forse il fratello di tuo cognato guadagnerà questa cifra, ma di sicuro facendo lavori in proprio e in nero, perché lo stipendio di un muratore che lavori per una imprese edile è di 1298,00 R$. Anche aggiungendo qualche ora di straordinario o di notturno, non ci avvicineremo nemmeno lontanamente ai 3000 R$ dichiarati da questo improbabile muratore.

Esistono delle formule matematiche per calcolare il costo della vita o il potere d’acquisto di una determinata nazione, come l’indice di Laspeyres o di Paasche, ma sono formule molto complicate che solo un esperto di economia potrebbe spiegarvele. Allora come fare per sapere dove la vita costa di meno?

Io ho pensato di fare un esempio pratico e molto semplice: immaginiamo una persona che vive in Italia e un’altra che vive in Brasile. Tutti e due guadagnano la stessa cifra, nel senso che l’italiano percepisce 1.000 € al mese, mentre il brasiliano guadagna 1.000 R$. Non importa che lavoro facciano, quello che a noi serve è sapere quanto guadagnano. Ora, per piacere, non venite con la storia che 1.000 R$ corrispondo a circa 3.000 €, perché abbiamo già visto che questo sistema non va bene, a meno che non ci riceva uno stipendio o una rendita in Euro dall’Italia (per esempio un pensionato o un lavoratore dipendente di un’azienda italiana ma che lavori in Brasile).

L’italiano, che chiameremo Mario, al mattino va al bar e ordina un cappuccino e brioche. Lo paga 2.30 €, quindi gli rimangono in tasca 997,70 euro (1000-2,30). La stessa cosa lo fa il brasiliano, che chiameremo Carlos. Anche lui va al bar e prende un cappuccino e un “pão de queijo”, solo che lui paga 6,20 R$, quindi in tasca gli rimangono 993,80 R$, meno che l’italiano. Ma andiamo avanti. Mario, uscito dal bar, prende la macchina e va a fare benzina. Mette 10 litri di Super e spende 18,40 €. Anche Carlos si accorge che la sua auto è in riserva, si reca in un “posto de gasolina” della Petrobras, chiede al frentista di riempire il serbatoio con 10 litri di benzina addizionata con alcool e paga 28,40 R$, molto più che l’italiano. Finito di fare benzina Mario va al Supermercato. Compra 1 litro di latte (0,79 €), 1 chilo di pane (3,40 €), una confezione di lasagne surgelate (7,99 €), 1 lattina di birra (0,69 €) un pollo intero da 1 chilo (2,90 €) e ½ chilo di spaghetti (0,79 €). Il tutto gli costa 16,56 €. Guarda caso anche Carlos deve fare la spesa, e guarda caso anche lui compra le stesse identiche cose, ma di produzione brasiliana. Con la differenza che il latte lo paga 2,71 R$, il pane 9,56 R$, le lasagne 9,99 R$, la birra 1,35 R$, il pollo 7,94 R$ e gli spaghetti 2,85 R$. Totale: 34,40 R$, il doppio di Mario. Il nostro caro italiano poi decide di fare un giro sotto i portici del centro (è il suo giorno libero). Lascia la macchina parcheggiata sotto casa, tanto nessuna gliela ruba, prende l’autobus, pagando il biglietto 1,50 € si reca nel centro storico a fare un giro per i negozi. Carlos ha la stessa idea, solo che lui non può parcheggiare in strada. E siccome lasciare la macchina in un “estacionamento” gli costa come minimo 4,00 R$ all’ora, decide di lasciare la macchina nel garage di casa. Prende l’onibus, pagando però 3,15 R$ e va a passeggiare per il centro della città. Oggi Mario ha voglia di follie, quindi quando torna a casa decide di andare in pizzeria. Ordina una 4 stagioni (8,00 €) e una birra media (3,00 €). Anche Carlos non ha voglia di cucinare questa sera, quindi anche lui va in pizzeria. A lui piace la “portuguesa” (31,00 R$) e da bere ordina un “chopp” (5,50 R$). Il suo conto è più salato: 36,50 R$ contro gli 11,00 € di Mario. Per finire in bellezza entrambi vanno al cinema. Mario opta per una commedia, e paga il biglietto 11,50 €, mentre Carlos preferisce i film d’azione, pagando però l’entrata 28,00 R$.

N.B. i prezzi descritti sono reali, non inventati. È chiaro che possono variane un poco da città a città, o da promozioni e offerte fatte durante l’anno, ma in ogni caso sono prezzi di oggi aggiornati al mese di agosto.

Bene, alla fine di questa ipotetica giornata, Mario avrà speso 61,26 €, e di quei 1.000 che aveva ricevuto come stipendio gli rimangono 938,74 €, mentre Carlos avrà speso 136,65 R$, rimanendogli nel portafoglio solo 863,35 R$. Ora, chi dei due avrà speso meno? Certamente Mario. Allora dove la vita costa di meno, se tutti e due hanno comprato e fatto le identiche cose? Chiaramente in Italia. Non mi sembra difficile come concetto, o no?

Badate bene, non sto dicendo che è meglio vivere in Italia che in Brasile, ma se parliamo di prezzi, allora vediamo che esiste una sostanziale differenza tra i due paesi. E torno a dire, perché so alcuni sono duri di comprendonio, è inutile fare la conversione di valuta e dire che un Real, oggi, vale tre volte un Euro, perché se io vivo in Brasile, se pago le tasse in Brasile, se ricevo uno stipendio in Brasile, quello che per me è importante è sapere quanto vale la valuta brasiliana. Non me ne importa niente se oggi l’Euro vale 3,015 Reais o se lo Yen giapponese vale 0,021, perché io ricevo e pago sempre e solamente in Reais.

Il bello è che, dopo aver spiegato tutto questo, quando penso che le persone abbiano capito, qualcuno viene fuori con frasi del tipo: “sì, va bene, in Italia la vita costa di meno [o c’è meno violenza, o si vive meglio, mettete quello che volete], ma qui in Brasile c’è il sole, c’è il mare… vuoi mettere?”. Ed ‘è a questo punto che, definitivamente, mi cadono le braccia!


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12 Commenti

  1. Ciao Franco, mi è piaciuto che ti chiedo il permesso di trasformarlo in video nel mio canale ;)

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  2. Fabio, lo sai che ti ammiro molto e ti considero, oltre che come amico, un mio "parceiro", quindi sei libero di fare quello che vuoi con quello che scrivo. E ti diró, peccato che io non sia fotogenico come te, se no anche io avrei voglia di fare dei video per il mio blog :)

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  3. Non posso che condividere. Il brasile é un paese per soli ricchi, mica per niente l'altro giorno ho letto una notizia dicendo che 57 milioni di brasiliani (un'italia intera) hanno debiti. Con i prezzi che girano il brasiliano medio non puó comprare una beata fava senza indebitarsi!
    Solo per dare un esempio di come vanno le cose qui, l'altro giorno sono uscito con mia moglie, siamo andati in un ristorante dove fino all'anno scorso pagavamo cira 100/120 reais in 2 (e io giá lo trovavo troppo caro, ma una volta all'anno...) e il conto stavolta é sato di 170, mangiando sempre le stesse cose. Era vuoto? No, parecchio pieno direi. Chiaro che non mi vedranno piú di sicuro.
    Poi li vicino c'é un Tramontina Store (per chi non lo sapesse la Tramontina é tipo una Lagostina, che produce pentole e accessori per la cucina) e allora siamo entrati per curiosare, quasi mi viene un infarto alla vista dei prezzi, una bistecchiera a 599 reais, una padella a 899! Padelle in alluminio antiaderenti, credevo fossero rivestite in oro...
    Poi sono entrato in un leroy merlin, sono andato a vedere tra i mobili da cucina in vendita, non lo avessi mai fatto! La piú cara cucina (senza elettrodomestici e nemmno il lavandino che era a parte) ovvero un mobile ad angolo con qualche antina e dei pensili hanno il coraggio di venderlo a 22700 reais (ma pagabile in comode 10 rate...). La qualitá diciamo tra l'accettabile e il disceto, nulla piú.
    C

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  4. E pensa che non ho parlato di elettrodomestici, computer, macchine fotografiche, cellulari, auto, moto, ecc.....

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  5. un giorno ci devi fare un bel post, di materiale per ridere o piangere ce n'è :)

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  6. In passato avevo giá scritto qualcosa su questo argomento:

    http://goo.gl/EOG83x

    http://goo.gl/xd81AT



    ma torniamo sempre al punto di prima: qualcuno comincerá a dire che 1000 euro corrispondono a 3000 reais, quindi che i prezzi sono proporzionati, o che i prodotti importati soffrono di tasse maggiori, per questo risultano piú cari (cosa non vera, perché anche i prodotti fabbricati in Brasile costano ugualmente tanto), ecc.


    Quindi per ora accontentiamoci. Tu, io e molti altri sappiamo come vanno le cose qui in Brasile. Se qualcuno vuole credere il contrario é liberissimo di farlo.

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  7. Ciao Franco, condivido in pieno quello che dici. I miei suoceri abitano a Fortaleza e mi dicono che i prezzi delle case sono esagerati, senza parlare poi dei prezzi delle automobili. Fino a qualche anno fa il mio sogno era trasferirmi in Brasile, adesso sono contento di non averlo fatto. Se un giorno cambierà vedremo il dafarsi....

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  8. Ciao Marco. Decidere di trasferirsi all'estero é una scelta radicale che va ponderata MOLTO bene. Sono contento che tu abbia la testa sulle spalle. Dicono che per vivere bene in Brasile dovresti guadagnare come minimo 4000 R$ al mese, e penso che sia vero. Io vivo con meno della metá e in qualche modo tiro avanti, ma senza auto, senza piano di salute, senza casa propria, ecc.


    Ma se in Italia avessi guadagnato perlomeno 2000 euro al mese, non sarei venuto qui. In ogni caso sono sempre ottimista e spero in un futuro migliore, proprio come te.

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  9. Senza dubbio il Brasile e' molto piu' caro dell'Italia.Per condurre una vita che in Italia sarebbe normale,in Brasile devi avere un reddito molto alto,e anche cosi'...
    La qualita' di vita nelle citta brasiliane (mi riferisco alle citta' grandi) e' bassissima (vedere un qualunque ranking internazionale) e io mi chiedo sempre dove finiscono i soldi delle tasse versate dai cittadini. Domanda retorica.
    Stefano

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  10. Personalmente non condivido il rapporto di 1 real = 1 euro, ma dovrebbe essere ponderata con il potere di acquisto...
    Il problema vero secondo me non sono gli stipendi ma piuttosto ciò che in Italia è gratis (pagato con le tasse) ed in Brasile è a pagamento, e mi riferisco a scuola e salute. Per cui una famiglia che dispone di 2000 euro al mese in Italia ha un tenore di vita superiore ad una che in Brasile ha entrate mensili di 6000 reais al mese.
    Adesso devo andare... finisco domani.

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  11. Non so se sia giusto fare un rapporto di 1:1 tra Euro e Real. Il discorso di base é che, piú o meno, gli stipendi sono gli stessi, quindi se guadagno uguale dovrei spendere uguale. Per esempio non potrei fare questo paragone con gli stipendi di uno che vive a Bombay, che sembra che si aggirino intorno ai 100,200 euro al mese. In ogni caso trovo sbagliato fare come alcuni, cioé dire che, siccome l'Euro vale circa 3 Reais, qui la vita costa di meno.

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  12. In Brasile ci si deve trasferire da pensionati o dirigenti di una qualche ditta italiana cioè potendo contare su una fonte di reddito proveniente dall'area Euro. I casi di successo di italiani in brasile che conosco io sono molto rari.

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