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Un Plano di problemi


Molte persone mi chiedono per quale motivo non faccio un plano de saude. I motivi sono molti. Il primo è il prezzo elevato. Un plano con la Unimed, forse il più famoso operatore in questo campo qui in Brasile, per me, mia moglie e mia figlia mi costa 747,20 R$, decisamente troppi per il mio reddito. Sicuramente ci saranno planos più economici, ma siamo sempre intorno ai 500/600 R$ al mese.

Il secondo motivo è che, pur pagando così tanto, questo plano non mi dà la sicurezza di ricevere i servizi adeguati alla situazione. Faccio un esempio: quando ero in Italia, se mi sentivo male, andavo dal mio medico di famiglia e questi, a seconda del problema, mi prescriveva un farmaco o un esame. Per fare un esame andavo all'ospedale o in un ambulatorio, pagavo un ticket e nel giro di un po’ di tempo, che variava da una settimana a un mese avevo il risultato in mano. Nel caso avessi bisogno di una urgenza, andavo al Pronto Soccorso dove, dopo ulteriori esami, avrebbero diagnosticato il problema e curato.

(Sono obbligato ad aprire una parentesi: le situazioni che ho sopra descritto sono reali, da me vissute, ma sappiamo benissimo che non funziona così in tutta l’Italia. Anche nel nostro paese abbiamo strutture mediche pessime e medici che non valgono niente. Ma, per mia fortuna, la sanità pubblica nella zona di Novara e Provincia funzionava bene.)

Qui in Brasile la sanità pubblica funziona diversamente: non pago niente, ma i tempi d’attesa sono estremamente lunghi e la qualità non sempre è soddisfacente. Quindi fare un buon plano de saude è quasi d’obbligo, senonché…

Um terço dos usuários de planos de saúde recorre ao SUS ou paga consulta
Tantos são os problemas e dificuldades enfrentados com planos de saúde no país que 30% dos usuários recorrem ao SUS (Sistema Único de Saúde) ou ao atendimento particular para receber cuidado médico adequado. É o que mostra uma pesquisa da Associação Paulista de Medicina (APM), em parceria com o Datafolha, divulgada nesta quinta-feira (17), às vésperas do Dia do Médico.
Os entrevistados apontaram queixas como a dificuldade para marcar consultas e para realização de exames, cirurgias e procedimentos de maior custo, entre outros pontos.
Questionados sobre a utilização de serviços e a percepção de problemas, 66% dos entrevistados reclamaram de dificuldades em consultas médicas e 47%, na realização de exames. Já o pronto atendimento, terceiro em uso, é o serviço com maior índice de problemas: 80% dos usuários apresentaram queixas.
No item consultas médicas, demora na marcação (52%), médico que saiu do plano (28%), e demora na autorização da consulta (25%) são as queixas mais citadas pelos usuários.
Quando aos exames e diagnósticos, as queixas são recorrentes para demora para marcação (28%), poucas opções de laboratórios e clínicas especializadas (27%), e tempo para autorização do exame ou procedimento (18%).
 
Local de espera lotado é o principal problema apontado pelos usuários do pronto atendimento (74%).  Demora para ser atendido também é um aspecto importante, mencionado por 55% dos usuários. Outras reclamações citadas são demora ou negativa para realização de procedimentos necessários (16%), locais inadequados para receber medicação (13%) e negativa de atendimento (9%).
 
Quarenta e um por cento dos usuários que precisaram ser internados relataram problemas, o que foi projetado para um total de 800 mil pessoas. Do total, 30% reclamaram da falta de opções de hospitais; 12% de dificuldade ou demora para o plano autorizar a internação; e 8% da falta de vaga no hospital procurado.
 
Dos 16% de usuários que passaram por cirurgia, um quarto relatou problemas como a demora na autorização (17%) e falta de cobertura para materiais especiais (9%).
 
Entre os entrevistados, 15% já fizeram alguma reclamação, recurso ou notificação contra o plano de saúde. A negativa para cirurgia foi o motivo mais apontado pelos beneficiários que recorreram à Justiça.
Fonte: UOL

Quindi, pur pagando salato tale servizio, molte persone ricorrono alla sanità pubblica per avvalersi dei loro diritti, e credetemi, se una persona arriva fino a questo punto vuol dire che le cose non vanno affatto bene. Il numero di reclami ai vari operatori di salute è impressionante: la Unimed, negli ultimi sei mesi, ha ricevuto quasi 2000 reclami; la Amil, altro operato famoso, piú di 8000! Non per niente proprio questo mese l’ANS (Agência Nacional de Saúde Suplementar) ha sospeso la vendita di 246 plano de saúde di 26 operatori, proprio per il numero di reclami ricevuti a causa dei ritardi, tempi di attesa lunghi e altri problemi.

A Agência Nacional de Saúde Suplementar (ANS) retomou na última quarta-feira a suspensão da venda de 246 planos de saúde de 26 operadoras, por decisão do Superior Tribunal de Justiça (STJ). A medida anunciada em 20 de agosto havia sido suspensa pela Justiça após ações judiciais de entidades representativas das operadoras.
Os planos de saúde punidos pela ANS tiveram, nos últimos meses até sua suspensão em agosto, um grande número de reclamações relacionadas à negativa de coberturas e ao descumprimento de prazos para a marcação de cirurgias, exames e consultas.
Fonte: Exame

Come se tutto ciò non bastasse, con qualunque plano esiste quello che chiamano “Tempo de Carência”, cioè il tempo che serve prima di poter fare un esame o una operazione, che può variare, sempre come riferimento alla Unimed, dai 30 ai 300 giorni. Significa che se io inizio a pagare oggi e domani mi ammalo, devo aspettare 1 o 2 mesi, o anche di più, prima di poter fare una visita, un esame o una operazione.

Quindi, aldilà dei soldi (che non ho) la voglia di fare un plano di saude è molto scarsa, considerando quello che si legge sui giornali. Sì, è vero, molte volte i giornali mentono o esagerano, ma penso che se l’80% dei brasiliani con un plano de saude ha sporto denuncia contro il proprio operatore, forse qualcosa di vero ci sia. Inoltre mia moglie, pur avendo vissuto per poco tempo in Italia, ha sempre affermato che la sanità pubblica italiana è migliore di qualunque plano di saude del Brasile. Sarà vero? Non lo so. Ma in ogni caso preferisco tenermi 700 R$ in tasca che pagare per avere un servizio che não presta.



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1 Commenti

  1. Franco,
    un'assicurazione sanitaria internazionale e' la migliore opzione per non avere problemi in Brasile.
    Scegli tu gli ospedali ed i medici,e ti si aprono tutte le porte.
    L'assicurazione ha ovviamente un costo,ma non ti lega al sistema pubblico (in molti posti veramente indecente) ne ai vari Planos de Saude,che spesso,non sempre ,sono un trappolone con condizioni nascoste,lunghe attese e impossibilita' di accedere alle migliori strutture,a meno di non pagare mensalita' molto elevate.
    A partire dai 60 anni anche volendo sottoscrivere un Plano de Saude,e difficile essere accettati dalla societa' emittente,
    Curioso ,no?
    Non tanto,i Planos de Saude sono gestiti con fini di lucro,non con fini terapeutici.
    Stefano

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