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Mapa da ViolĂȘncia 2013


Nel tentativo di attirare l'attenzione per lo spargimento di sangue mostrato dalle statistiche annuale sulle violenze nel paese, i coordinatori della Mapa da ViolĂȘncia 2013 hanno fatto una tabella comparativa della realtĂ  nazionale con l'uccisione nelle guerre piĂč importanti degli ultimi anni. Il risultato Ăš spaventoso: il numero di omicidi in Brasile tra il 2004 e il 2007 Ăš maggiore dei 12 grandi conflitti armati nello stesso periodo! In questi quattro anni, 192.804 persone furono uccise in Brasile. Le guerre provocarono la morte di 169.574 persone. Entrano in questo conta il conflitto dell’Iraq, Afghanistan, Pakistan, Palestina e Colombia, tra gli altri. La mappa Ăš stata elaborata dai dati del Ministero della Salute, in Brasile e dall'Organizzazione Mondiale della SanitĂ  (OMS).

Lo studio riporta che nel 2010 36.792 persone sono state uccise in Brasile. Il numero mantiene il paese con un tasso di omicidi di 20,4 per 100 mila abitanti, al ottavo posto in questa classifica tra 100 nazioni. Tra gli Stati con il piĂč alto tasso di omicidi ci sono Alagoas, con 55,3 (ancora una volta al primo posto); Espirito Santo, con 39,4; e ParĂĄ, con 34,6. Nello studio, il 70% degli omicidi del paese sono commessi con armi da fuoco.

Altri dati degni di considerazione: in 30 anni, dal 1980 al 2010, l’incremento di omicidi Ăš stato del 346,5%, questo solo per chi afferma che la violenza in Brasile stia diminuendo; altro dato triste Ăš l´incremento nell'indice di mortalitĂ  che si Ăš avuto soprattutto tra i piĂč giovani: +414% nella fascia d´etĂ  15-29 anni.

Solo per avere un’idea di un possibile ma improponibile confronto, l’Italia si ferma al 65° posto in questa triste classifica.  Penso che commenti qui non servano.














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2 Commenti

  1. http://www.estadao.com.br/noticias/suplementos,o-pais-do-autoengano,1017818,0.htm

    Muito interessante

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  2. La statistica sulle vittime di omicidio divisa per razze mette a tacere qualunque imbecille locale che dica che il paese razzista e' l'Italia.
    Stefano

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