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Carne e petrolio


Due notizie di economia, giusto per tornare coi piedi per terra.

Petrobras é a empresa que mais perdeu valor de mercado no Brasil em 2012



A estatal perdeu R$ 36,7 bilhões de valor de mercado em apenas um ano, passando de R$ 291,5 bilhões para R$ 254,8 bilhões. A segunda maior queda foi a da OGX. A petrolífera do grupo EBX, do empresário Eike Batista, viu seu valor de mercado despencar R$ 29,8 bilhões, de R$ 44 bilhões para R$ 14,2 bilhões.

Na lista das dez empresas brasileiras de capital aberto que mais perderam valor de mercado, cinco foram do setor de energia elétrica --Eletrobras (R$ 16,9 bilhões), CPFL (R$ 4,4 bilhões), Cesp (R$ 4,2 bilhões), Eletropaulo (R$ 3,8 bilhões) e Ampla Energia (R$ 2,9 bilhões).

fonte: Folha.com

Quindi la "grande" Petrobras, questa società che doveva conquistare il mondo del petrolio e rendere il Brasile come uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo, degno di entrare nel OPEC... società che avrebbe dovuto far diventare il Brasile ancora più ricco di quanto lo sia adesso (?)... che doveva rendere questo paese indipendente dall'importazione di petrolio e affini, si sta rivelando un vero fallimento. Eppure la gente crede in queste cose e continua a pensare che il Brasile sia effettivamente uno tra i paesi migliori del mondo, con una crescita economica da far invidia a Cina e Stati Uniti. E come se non bastasse, la beneamata  presidentA Dilma, dall'alto della sua grande magnanimità  ha deciso di donare le Royalty della Petrobras all'educazione. Ora questa può sembrare una notizia positiva, e conosco gente che ha fatto salti di gioia leggendo tali affermazioni, creando slogan del tipo "Dilma eu te amo!". Ma essendo sempre un po' cinico e diffidente per natura, non posso fare a meno di pensare che questa sua "nobile" decisione non sia altro che una manovra politica per conquistare la fiducia dei suoi amati "sudditi" brasiliani. Si, lo so, possiamo dire che sia meglio questo che niente, o che questo sia già un inizio di un miglioramento in questa area, però penso che l'educazione in Brasile abbia bisogno di qualcosa di più concreto per poter uscire da quella che potremmo definire una delle maggiori piaghe del Brasile. E questo, in qualche modo, mi ricorda i famosi "un milione di posti di lavoro" di Berlusconi. Ma passiamo all'altra notizia: vela ricordate della "mucca pazza" in Italia? Bene...

Peru também suspende importação de carne bovina brasileira

O governo do Peru também suspendeu a importação de carne bovina brasileira, por temer contaminação do produto com o mal de vaca louca.

A embaixada do país confirmou a informação, nesta quinta-feira (3), e garantiu que a restrição se aplica ao comércio de animais vivos ou congelados de todo Brasil.

Ontem, a secretária de comércio exterior do Ministério do Desenvolvimento Indústria e Comércio Exterior, Tatiana Lacerda Prazeres, disse que o governo não descarta abrir contencioso na OMC (Organização Mundial do Comércio) para questionar as barreiras impostas à venda de carne bovina brasileira.

Segundo a secretária, as medidas são protecionistas.

"Se não há respaldo nas regras internacionais, que definem parâmetros sanitários para essa comercialização de carne bovina, essas barreiras são injustificáveis e incompatíveis com as normas da OMC e o governo avalia que medidas irá tomar."

RESTRIÇÕES

Nesta quinta-feira (3), o Ministério da Agricultura confirmou que adotam restrição contra a carne bovina brasileira o Japão, China, África do Sul, Arábia Saudita, Chile (apenas para farelos de osso e de carne), Jordânia (apenas carne do Paraná), Coreia do Sul e Taiwan.

Além destes países, o Líbano e o Peru também impuseram restrições. O governo brasileiro, no entanto, diz não ter recebido tais informações oficialmente.

No caso do Líbano, a restrição será apenas para produtos vindos do Paraná.

A restrição peruana será aplicada, inicialmente, por 90 dias, até que se prove que não há risco para este consumo.

fonte: Folha.com

Brasil pode ir à OMC no caso da vaca louca

O secretário da Defesa Agropecuária do Brasil, Ênio Marques, fixou prazo até março de 2012 para que todos os países retirem os embargos contra a carne bovina brasileira em razão do caso de mal da vaca louca registrado em 2010 e revelado há poucas semanas. Depois disso, disse Marques nesta sexta-feira, na sede da Organização Mundial para a Saúde Animal (OIE), em Paris, o país vai denunciar esses países à Organização Mundial do Comércio (OMC). Por ora, Japão, China, Coreia do Sul, Egito, África do Sul e Arábia Saudita impuseram restrições à carne brasileira em razão de um caso de contaminação pela proteína príon, agente da encefalopatia esfongiforme bovina (BSE), mais conhecida como mal da vaca louca.

fonte: Isto é dinheiro

Allora... è vero che siamo appena al'inizio (sembra che finora sia stato incontrato solo un animale con questa malattia) però, noi che ci siamo già passati, sappiamo benissimo la velocità con cui si propaga. Inoltre trovo preoccupante che solo adesso, dopo due anni dell'accaduto, il governo brasiliano abbia deciso di comunicare tale notizia (ma questo non fa storia, dato che è abitudine consolidata di questo paese). E trovo anche strano che, solo a causa di una povera mucca, così tanti paesi abbiano preso decisioni restrittive verso il Brasile. ma la domanda che mi assilla è  se il Brasile non potrà più esportare, almeno per il momento, animali in altri paesi, dove finirà tutta questa carne? Sulle tavole di noi consumatori? E noi come potremo sapere se tale carne è contaminata o no? 

Solo per rinfrescare la memoria, quando in Europa successe questo fatto, 100.000 bovini risultarono infetti in  Gran Bretagna; la Commissione Europea vietò l'esportazione di manzi britannici con più' di sei mesi di età; la Gran Bretagna decise l'abbattimento di tutte le mucche con più di 30 mesi di età  le autorità  sanitarie Usa bloccarono le donazioni di sangue da parte di chiunque sia stato più' di sei mesi in Gran Bretagna tra il 1980 ed il 1996. 

fonte: La Pelle

È vero che in quel caso l'epidemia fu molto vasta, però alla fine si presero le misure corrette. E ricordo che in Italia vi furono normative sulla carne messa in vendita, per esempio con l'obbligo di inserire nell'etichetta il luogo d'origine di tali prodotti. Speriamo che qui in Brasile si adottino le stesse soluzioni europee e che questo problema non si dilaghi come è successo in Gran Bretagna. Vi immaginate togliere il famoso churrasco ai brasiliani?


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4 Commenti

  1. E' il colmo che il governo brasiliano si scandalizzi contro le misure protezioniste degli altri stati, considerando che il Brasile ha aumentato di venti punti percentuali l'IPI sulle auto importate, misura che viola le leggi internazionali sul commercio. Il doppiopesismo dei compagni del PT è incredibile.
    Cordiali saluti.

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  2. Di tutto il post, poiché sono notizie fin troppo note, mi soffermo solo su un punto scritto da Franco, la dove dice: "la beneamata presidentA Dilma, dall'alto della sua grande magnanimità ha deciso di donare le Royalty della Petrobras all'educazione."

    E leggendo quel breve passaggio mi domando di quale Royalty stiamo parlando? Quelle del famoso Présal?

    Sicuramente è di queste Royalty che stiamo parlando. E quindi mi domando, visto che dal mare la Petrobras non ha ancora estratto una goccia di petrolio, e non si preveda che abbia i mezzi per poterlo estrarre nei prossimi 15/20 anni, quando inizieranno a distribuire queste Royalty?

    Probabilmente non prima del 2028, quando gli Usa avranno raggiunto l'autosufficienza, nel frattempo la scuola o per meglio dire l'istruzione brasiliana cosa farà?

    Peggiorerà ? Sicuramente si.

    A favore di chi? Ovviamente degli attuali governanti, che unitamente a larghe frange della chiesa cattolica hanno tutto l'interesse a mantenere il popolo nell'ignoranza.

    E comunque le promesse di oggi, relativamente alle Royalty, tra pochi mesi saranno dimenticate, figurati se qualcuno se le ricorderà quando i pozzi in altro mare inizieranno a pompare il petrolio.

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    1. A presidenta da República, Dilma Rousseff vetou o Artigo 3º do projeto de lei aprovado na Câmara dos Deputados que muda as regras de distribuição dos royalties do petróleo de campos já em exploração. Além disso, todos os royalties dos futuros contratos serão destinados à educação.

      Apesar do impasse existente no Congresso em torno da votação dos vetos à Lei dos Royalties, a presidente Dilma Rousseff defendeu em duas ocasiões, ontem, a destinação integral da distribuição da arrecadação oriunda do petróleo e dos recursos das participações especiais para investimentos em educação. “Nós enviamos para o Congresso a destinação dos royalties do petróleo, das participações especiais, do fundo social do pré-sal e dos rendimentos dele para a educação. A educação tem de ser a nossa grande obsessão, tem de ser a obsessão de um país inteiro”, afirmou Dilma, durante almoço de confraternização com os oficiais-generais das Forças Armadas.


      Queste sono alcune notizie che si leggono in rete. Di quali Royalty realmente si parli non ne ho idea, né tantomeno di quanto potrebbe essere, in Reais, tale valore. In ogni caso su Facebook avevo trovato un post, o come si chiami quello che si scrive nel Diario, su "Dilma eu te amo", e non mi sembrava affatto una frase ironica. E che questo gesto sia dettato solo da propositi fini ad accaparrarsi la simpatia degli elettori, questo lo sapevamo già.

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  3. La mia frase: "E leggendo quel breve passaggio mi domando di quale Royalty stiamo parlando? era puramente retorica, poiché le Royalty a cui si riferisce la PresidANTA sono quelle del famoso Présal.

    E le Royalty non saranno quelle della Petrobras, ma di qualsiasi compagnia che riuscirà ad estrarre il petrolio Présal a costi che già oggi lasciano presagire che il petrolio estratto non sara economicamente competitivo i rapporto a quello estratto dai manti bituminosi, o scisto come è meglio conosciuto.

    Poi il governo, per intascarsi le dovute Royalty, lasciando l'educazione nello stesso catatonico stato di oggi, dirà che il petrolio estratto proviene da sacche al di sopra dello strato di sale.

    Spesso mi coglie un senso di sconforto quando vedo questo paese di 200 milioni di persone, enormemente ricco di materie prime, che sta approssimandosi a lunghi passi, verso il precipizio per l'opera di poche centinaia di politicanti ladroni e corrotti.

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