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Tutto il mondo è paese II



Continuo con questa nuova “serie” (non è che sto guardando troppa TV ultimamente?) con un altro posto tratto da Don’t Look Now, il blog di Abilene sulla Svezia. Non mi sto fissando su questo Paese nordico. E’ che trovo interessante vedere cosa succede anche in altri posti, specialmente in Paesi dove si pensa che la vita sia migliore (e in molti casi lo è). Questa volta parliamo di cibo e supermercati.
Come evitare intossicazioni alimentari in Svezia
Stoccolma è una città perfettina, dove tutto è pulito e funzionante. Peccato che il personale dei supermercati non abbia idea né della merce che viene venduta, né di come questa si conservi. Una trascuratezza che invece non si vede in Italia dove, sarà che non funziona mai niente, però quando si mangia il cibo dei supermercati nel 99% dei casi non si passa la serata al cesso con la diarrea.
Poco fa ho dato un morso a del formaggio di capra - non ancora scaduto - ma probabilmente conservato a una temperatura sbagliata. Acidissimo. Dopo lavoro devo tornare al supermercato qui a Sergels Torg  e farmi restituire i soldi.
Secondo caso in meno di una settimana.
Venerdì scorso esco di piscina e compro due calamari all'Hemköp di Skanstull. Me li dà l'ometto al banco del pesce quindi, penso, cacchio, non potrà vendermi pesce andato a male (dando per scontato che chi lavora al bancone del pesce al supermercato se ne intenda di pesce). I calamari sembravano non proprio freschi ma il venerdì certo non ci si aspetta pesce freschissimo. Beh, i due calamari non erano morti... di più! Torno a casa apro la confezione e i due cefalopodi non mi convincono per niente ma ancora penso che avendoli comprati dal tizio del reparto pescheria non possano essere tossici. Li metto in forno e cominciano a impuzzolire tutta la casa. Entra il mio coinquilino e mi esorta a buttare via tutto. Alla fine i calamari, dopo un tentativo di assaggio, sono finiti nella spazzatura. La mattina dopo torno al supermercato a comprare un succo di frutta e cosa vedo? I calamari sono sempre lì, più depressi che mai, sul bancone del pesce. Ma scherziaaamo??!! Boh, sarà un'usanza svedese che dopo surströmming si sono abituati ai pesci già decomposti.
Poi ci sono i casi ridicoli che si fa fatica a crederci tipo quando ho mandato il mio ragazzo a comprare del formaggio già grattugiato e lui arriva con del pecorino romano scaduto da OLTRE UN ANNO!!!! Oppure quando ho comprato delle aringhe in barattolo scadute anch'esse da più di un anno.. risultato un mal di pancia della madonna tutta la notte e non capivo perché.
È vero che la maggior parte delle volte te la cavi con un po' di cacarella, ma, voglio dire, non è che il cibo qui in Svezia lo regalino!!!! E anche se il cibo costasse poco niente giustifica una così palese cialtronaggine.
Non sto a raccontarvi delle verdure... per fortuna di quello è facile accorgersene. Ogni tanto vedo finocchi solitari tutti raggrinziti ancora lì in vendita o le susine che finchè non mettono le gambette e lasciano il frigo da sole, rimangono a marcire indisturbate.
E poi mi fanno ridere quegli svedesi che pensano che LIDL sia di qualità scadente. Bene, a me queste cose mi sono successe tutte a ICA, Hemköp, ecc... tutti rispettabilissimi supermercati svedesi.
Non so se anche voi avete avuto queste brutte esperienze o se io sono particolarmente sfigata.
Il mio consiglio è di controllare sempre non solo la data di scadenza ma anche, dove è possibile, l'aspetto del cibo. Specialmente quando si compra roba che normalmente gli svedesi non comprano come ad esempio il pecorino romano. Il pesce meglio comprarlo al saluhallen, le verdure al mercato tipo Hötorget o dai turchi nelle piazze che loro ci stanno più attenti.

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