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Vergogna VI


Se devo essere sincero ho veramente vergogna, come italiano, a dare questa notizia apparsa praticamente su tutti i giornali nazionali. Il mese scorso avevo dato una notizia, sempre in questa rubrica, dove si parlava della malasanità in Brasile. Quello che è successo a Roma è qualcosa di più grave, specialmente in un Paese dove ho sempre creduto che sanità ed educazione fossero migliori che in Brasile. Forse è ora che mi debba ricredere su ciò che è giusto o sbagliato.

In coma e legata alla barella da 4 giorni. Choc al pronto soccorso dell'Umberto I

Una donna di 59 anni con trauma cranico attendeva ricovero. La denuncia dei senatori Marino e Gramazio. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi avvia ispezione.

ROMA - In coma dopo un trauma cranico, legata alla barella con delle lenzuola - mani e piedi «per evitare cadute» - e senza nutrizione da quattro giorni, in attesa di essere ricoverata «da un minuto all'altro». È la condizione in cui i senatori Ignazio Marino e Domenico Gramazio hanno trovato una signora di 59 anni. La scoperta dei due parlamentari è avvenuta durante una loro visita senza preavviso al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, lunedì 20 febbraio. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha disposto l'invio d'urgenza di una visita ispettiva mentre la Procura della Repubblica indagherà sul caso. Intanto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini dichiara: «La donna è stata assistita correttamente».

BALDUZZI: «NULLA GIUSTIFICA TALE INDEGNITA'» - «Se sono confermate le informazioni si tratta di una situazione che non è giustificabile in alcun modo» ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi. «Fermo restando le valutazioni di competenza della Magistratura non c’è nulla che possa giustificare una tale indegnità: né il sovraffollamento del Pronto Soccorso per in appropriatezza degli accessi, né le restrizioni di budget connesse con la necessità da parte delle Regioni in piano di rientro, né altre ragioni di emergenza».

IL RICOVERO - La donna nel pomeriggio di lunedì è stata trasferita nel reparto di Neurologia, dopo un miglioramento delle sue condizioni. Si tratta di una paziente con Alzheimer precoce ed ematoma subdurale giudicata non di competenza chirurgica dal neurochirurgo. La paziente è stata inviata al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I dall'ambulatorio per il morbo di Alzheimer della neuro B, dello stesso Policlinico, per sospetto ematoma subdurale post traumatico dovuto a ripetute cadute e trauma cranico. La paziente era andata in visita ambulatoriale, infatti, a detta del figlio, perché aveva presentato un improvviso peggioramento con rifiuto dell'alimentazione e disturbi della deambulazione, per cui era caduta ripetutamente. Alle ore 11.17 del 17 febbraio è stata accettata con codice giallo. Nella stessa giornata dell'accettazione sono stati eseguiti tutti gli accertamenti strumentali e di laboratorio necessari, compresi una ecografia aorta addominale e due TAC cerebrale con successiva consulenza neurochirurgica e neurologica.

«SUCCEDE SPESSO» - «La donna, di circa 50 anni, è in coma da tre giorni e viene assistita al meglio, con terapia idrica». Ad affermarlo il direttore del Dea del Policlinico Umberto I che aggiunge: «Non è nei miei poteri trovare il posto dove dovrebbe essere ricoverata, cosa che auspico, ma si cerca comunque di curarla al meglio. È un fatto che capita spesso, ma in questi casi l'ammalato è comunque assistito. È assistita al meglio dalle migliori professionalità medico-infermieristiche, 24 ore su 24. Certo, non dal punto di vista "alberghiero": come comfort starebbe meglio se fosse ricoverata. Ma questo non dipende da noi del pronto soccorso». «I due senatori - conclude - hanno verificato un fenomeno noto da anni, quello dei grandi ospedali in cui i pazienti aspettano per ore, o per giorni, un ricovero».

«SITUAZIONE INTOLLERABILE» - Al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I «la situazione è intollerabile, totalmente indecente», hanno commentato i senatori Gramazio (Pdl) e Marino (Pd) dopo il blitz effettuato in tre Pronto Soccorso di Roma: oltre al Policlinico, i due si erano recati al San Camillo e al San Giovanni. Nella cosiddetta «piazzetta», dove ci sarebbe posto per 8 malati - hanno riferito - «c'erano almeno 20 persone, con le barelle una accanto all'altra senza corridoi e persone in attesa di trasferimento anche da venerdì».

INDAGINI DELLA MAGISTRATURA - Il Policlinico Umberto I è soltanto uno dei numerosi ospedali oggetto di indagini della magistratura nella Capitale, dopo la scoperta circa una settimana fa, di pazienti curati a terra nel pronto soccorso dell'ospedale San Camillo. La Procura della Repubblica ha aperto giovedì 16 febbraio un fascicolo sulle presunte carenze negli ospedali della città. Disposte ispezioni a tappeto dei NAS per verificare le situazioni e il rischio che corrono i pazienti in relazione ai disservizi nelle strutture ospedaliere. I Pm, che venerdì hanno sentito la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, hanno convocato i direttori generali delle aziende sanitarie.

VERTICE IN REGIONE - Sul caso dei pronto soccorso affollati si è tenuto domenica sera alla Regione Lazio un vertice con tutti i direttori generali e i dirigenti dell'assessorato alla Sanità. Si è discusso anche del Policlinico Umberto I, già sotto i riflettori dopo che giornalisti di La7 avevano filmato con una telecamera nascosta decine di pazienti ammassati nella stanza d'attesa del pronto soccorso. 
 
Intanto i medici denunciano situazioni drammatiche in tutti i nosocomi di Roma: dall'Umberto I a Tor Vergata, dal San Filippo Neri al San Camillo: ore di attesa nei pronto soccorso della Capitale; si calcola che ogni giorno ci siano almeno 300 pazienti in barella in attesa di essere ricoverati.

ATTESE DA 24 ORE A 4 GIORNI -Al di là dell'emergenza degli ultimi giorni, il Tribunale dei diritti del malato con un'indagine su 27 pronto soccorso del Lazio ha rivelato che l'attesa per un ricovero varia da 24 ore a 4 giorni e in 6 strutture su 10 curarsi per uno straniero è molto difficile perché mancano i mediatori culturali. «In alcuni casi - aggiunge Giuseppe Scaramuzza, segretario regionale di Cittadinanzattiva - abbiamo trovato i pazienti in attesa di essere visitati, in piedi».

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5 Commenti

  1. Episodio grave, almeno nei termini entro i quali e' stato descritto da dei politici che in questo momento fanno degli sforzi immani per non cadere nell'oblio piu' totale,ma...pur sempre episodio.
    Attenzione alle generalizzazioni,se no non salviamo neanche la sanita' norvegese.
    Stefano

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  2. Tranquillo Stefano, non sto affatto generalizzando. Ho sempre detto che la sanità della mia regione (Piemonte) era di primo livello, ed è vero. La cosa preoccupante di questa faccenda, oltre al fatto vero e proprio, è che non è la prima volta che a Roma succedono cose come queste. E leggendo i giornali italiani sembra che l'Italia non sia più quel Paradiso dove tutto funzionava bene. Questo è perlomeno la versione che vedo leggendo le varie notizie. In ogni caso speriamo di non peggiorare.

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  3. In Italia siamo abituati ad essere molto critici , anche troppo , nei riguardi di quanto succede all'interrno del paese.
    Senza minimizzare il fatto( e comunque la paziente era all'interno dell'ospedale, non lasciata sul marciapiede esterno e il policlinico Umberto I e' un ottimo ospedale), ti invito ad andare al di la' della notizia in se' ed a focalizzarti sul perche' alcune notizie guadagnano enfasi ed altre non sono neanche menzionate.
    Stefano

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  4. Lungi da me l'idea di criticare il policlinico di Roma. Il fatto è che non mi piace essere di parte. Se questo avvenimento fosse successo in un ospedale brasiliano, la maggior parte di noi, sicuramente io per primo, avrebbe detto "Guarda che schifo la sanità in Brasile". Il fatto che sia avvenuto nel più grande ospedale pubblico italiano, in un Paese dove ho sempre difeso a piena voce la grande qualità in diverse strutture, non significa che non sia vergognoso. Anzi, proprio perchè è successo in Italia il fatto è ancora più grave. Poi, che alcuni giornali preferiscano enfatizzare solo alcune notizie, vuoi per motivi politici, commerciali o altro, questo è risaputo da tutti.

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  5. Interessante questo blitz dei Senatori. Avevo letto già la notizia, e devo dire che l'avevo accantonata tra quelle in cerca di facile pubblicità.

    Questi emeriti Senatori, si accorgono solo ora che gli ospedali sono sovraffollati? E fino al giorno prima cosa facevano questi Senatori, giocavano alla bocciofila governativa?

    Che gli ospedali sono affollati è una notizia decennale, non servivano due Senatori a caccia di pubblicità per le prossime elezioni.

    Ma quando una Regione, oppure una Provincia o un semplice Municipio richiedo la costruzione di un nuovo ospedale, cosa fanno questi due Senatori? Sicuramente, posso scommetterci, votano contro, adducendo le più fantasiose scuse.

    Solo per ottenere l'ampliamento di un'ospedale preesistente, aggiungendo una nuova sala raggi, o un'ala con ulteriori posti letto, tra cavilli, laccioli e decreti vari occorrono non meno di 20 anni. E spesso tutto si blocca proprio in sede di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

    E questi due Senatori, a caccia di voti, cosa ti inventano? Il caso di malasanità!!!

    Grande intelligenza hanno dimostrato, visto che la malasanità nasce prima di tutto a livello politico.

    I signori Senatori, che hanno sollevato il caso, utile da sventolare tra alcuni mesi in sede di comizi elettorali, cosa hanno fatto?

    N U L L A !!

    Mai titolo è più adatto: V E R G O G N A, ma non per il sistema sanità, che con tagli, clientelismi e nepotismi (abbiamo ospedali dove lavora tutta una famiglia, dal nonno al nipote). La VERGOGNA la devono provare questi Senatori, che si spacciano per salvatori della patria, quando invece sono solo cacciatori di voti.

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