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Stipendi italiani tra i più bassi d’Europa


Per chi avesse intenzione di andare in Italia e farsi una nuova vita (ma c’è ancora qualcuno che vuole questo?) con un nuovo lavoro, è mio dovere consigliargli di pensarci MOLTO bene.

Secondo una recente statistica, gli stipendi dei lavoratori italiani sono tra gli ultimi posti di quelli europei, con circa 23.000 euro lordi annui (solo a titolo di cronaca, io guadagnavo poco più di 15.000 euro, sempre lordi, all’anno) sorpassando solo Stati come Malta, Portogallo e Slovenia. Addirittura in Grecia guadagnano più di noi, con 29.000 euro all’anno (anche se come riferimento sono dati del 2009).

Il Paese più oneroso come salario è il Lussemburgo (ma cosa ci vai a fare in Lussemburgo?), seguito dall’Olanda e dalla immancabile Germania.

Questa è la classifica secondo i dati Eurostat: sono calcolati i redditi medi lordi rilevati nel 2009
PAESE RETRIBUZIONE 
LORDA ANNUA
LUSSEMBURGO 48.914
PAESI BASSI 44.412
GERMANIA 41.100
BELGIO 40.698
IRLANDA 39.858
FINLANDIA 39.197
FRANCIA 33.574
AUSTRIA 33.384
GRECIA 29.160
SPAGNA 26.316
CIPRO 24.775
ITALIA 23.406
PORTOGALLO 17.129
SLOVENIA 16.282
MALTA 16.158
SLOVACCHIA 10.387
fonte: Corriere della Sera
Quindi, se proprio volete venire in Europa, meglio lasciar perdere l’Italia e orientarsi verso Paesi forse più freddi ma certamente più ospitali dal verso di guadagno. Non vedo la Gran Bretagna in questa classifica, forse perché è uno dei pochi Stati che, furbescamente, non fa parte dell’Euro. Ma allo stesso modo non vedo la Città del Vaticano. Probabilmente sarà difficile trovare un lavoro presso il Papa, ma sarebbe interessante sapere quanto guadagnano i suoi “cittadini”.

E in Brasile quanto si guadagna?

E’ difficile trovare dei dati giusti, anche perché la disuguaglianza di stipendi qui è molto alta. Però ho trovato questa notizia, dove secondo il censimento del 2010, il salario medio di un brasiliano era di R$ 1.202 al mese (non so dire se lordi o netti). All’anno quindi sono 14.424 R$. Considerando che un operaio di una grande azienda qui in Brasile guadagna in media 1.300/1.500 R$ netti (un commesso circa 800 R$) presumo che questa cifra data da IBGE sia già al netto delle trattenute. Direi che non è male come media. Se, per esempio, dalla media italiana togliamo il 25% come trattenute, viene fuori 17.554 euro all’anno, circa 1.460 euro al mese. Non mi sembra una grande differenza con la media brasiliana, tenendo anche conto che qui in Brasile ci sono professioni che guadagnano in un mese quello che altri guadagnano in un anno.

Perciò ragazzi, se ancora c’è qualcuno che pensa di andare in Italia per cercare lavoro (il che ormai è assurdo), direi orientare il suo sguardo verso altri lidi. A meno che non siate un Robinho o un Neymar, allora le cose cambiano!

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9 Commenti

  1. Lussemburgo (2005) 42,135 (2009) 48,914
    Paesi Bassi (Olanda) (2005) 38,700 (2009) 44,412
    Italia (2005) 22,657 (2009) 23,406

    Questi sono i numeri da guardare. Ossia stipendi alti inflazione alta, stipendi bassi inflazione bassa.

    A me personalmente non interessa guadagnare un miliardo al mese, se poi un uovo lo devo pagare un milione.

    E comunque i dati non dicono che gli italiani guadagnano meno dei lussemburghesi. A Milano un appartamento monolocale lo trovi a 200mila in lussemburgo al massimo ci comperi un box per la macchina.

    La notizia è apparsa im primis sul noto Il Fattoquotidiano, che ha estrapolato solo i dati che sembri parlano male dell'Italia, come al solito fa il Travaglio. Poi centinaia di testate, blog e compagni di merende hanno fatto il classico copia-incolla, senza neppure verificare i dati, anche perché nessuno, a parte una manciata di blog ha inserito il link al documento.

    L'unica scusante al Franco è che almeno non ha semplicemente copiato ma ha dato la sua impronta lirica al testo, e come fonte ha utilizzato il Corrierone nazionale, che non spicca per onestà, ma almeno cerca di non apparire di parte.

    Quello che veramente importa, alla fine, è il costo della vita. E per ora, almeno per ora, l'Italia ricopre una buona posizione.

    Comunque, per i curiosi, il testo completo lo trovano a questo link: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-32-11-798/EN/KS-32-11-798-EN.PDF

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  2. Be'... perlomeno non rischio il linciaggio (evitato per un pelo sul post della bellezza)per aver dato questa notizia. Sinceramente ho trovato strano che pubblichino i dati del 2009, visto che siamo nel 2012, però la notizia è di oggi quindi...

    E' chiaro che la cosa più importante, in questo caso, è il costo della vita, ma penso che sia un dato difficile da trovare in rete. Quindi diventa difficile riuscir dire "questo stipendio è poco o è tanto".

    In ogni caso grazie a Giancarlo per le sue sempre utili precisazioni.

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  3. Se può interessare esiste un documento dell'ONU che paragona il costo della vita, tra le principali città mondiali: http://icsc.un.org/resources/cold/rpi/view/rpi11Apr.pdf

    questo indice è stilato sulla base delle spese dei funzionari ONU(quindi potrebbe non essere attendibile al 100%), e viene utilizzato per adeguare i loro(dei funzionari) stipendi.

    Come metro di paragone, viene preso il costo della vita di New York, a cui è stato attribuito per convenzione un indice di cento.
    Secondo questa classifica, sembrerebbe che Brasilia sia più cara di Roma. Possibile?

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  4. Giusto per accodarmi al tuo articolo, e perché non è facile scrivere un testo più completo in questa finestrella ho preparato questo posto http://wp.me/p24ORX-fk dove spiego un poco meglio la mia idea sulla statistica in questione

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  5. ... Secondo questa classifica, sembrerebbe che Brasilia sia più cara di Roma. Possibile?

    Certo che è possibile, e tu, Andrea, che vivi a Sao Paulo come me, sai benissimo come sia cara la vita qui. E lo si capisce quando vai al supermercato, o in pizzeria, o quando devi comprare una lavatrice nuova o, peggio ancora, una macchina. Ormai il Brasile è diventato un paese per pochi e, anche se è vero che moltissime persone vivono con un salario minimo (ma oserei dire che sopravvivono)ormai per vivere qui decentemente devi veramente fare salti mortali.

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  6. X Franco:

    Veramente io non vivo in Brasile, seguo i forum e i siti di informazione sul Brasile e sull'Ecuador perché trovo che siano paesi molto interessanti e affascinanti, e mi piacerebbe perlomeno visitarli in maniera più approfondita (finora sono stato solo una settimana a Quito e dintorni), ma abito in Italia.
    Comunque credevo che in Brasile il costo della vita fosse leggermente più basso rispetto all'Italia, invece a quanto pare nelle grandi metropoli è anche più elevato, ma forse nei piccoli centri la situazione dovrebbe essere un po' diversa, sbaglio?

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  7. Ops... scusa. Credevo che fossi l'Andrea che vive a Sao Paulo e che ha anche lui un blog sul Brasile.

    Purtroppo devo confermarti quanto ho scritto. La vita qui, perlomeno a Sao Paulo, è veramente cara. Anni fa, chi in Italia guadagnava 2000 euro, poteva venire qui e fare il signore. Ora invece, se vuoi fare una vita decente, avere una casa, una macchina e vivere magari con moglie e figli, servono molti soldi.

    E' anche vero che puoi vivere con poco, ma vuol dire fare uno stile di vita molto diverso da quello italiano o europeo. Ma la situazione non è molto diversa in altri Paesi. Guardavo tempo fa in un blog sull'Argentina ma la situazione è simile a questa.

    Tutto questo per dire che, prima di fare il grande passo e decidere di lasciare il proprio Paese, ora c'è un motivo in più a cui pensare.

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  8. Mi ricordo che circa 4 anni fa, in Ecuador, specie nei piccoli centri di montagna vicino alla foresta, il costo della vita era in linea di massima decisamente più basso rispetto all'Italia, specie per quanto riguarda le abitazioni(da quelle parti una villetta di medie dimensioni veniva a costare come un garage in Italia).Comunque anche in città come Quito m'era sembrato tutto un po' più economico. Per questo pensavo che anche nel resto dell'america latina, il costo della vita non fosse ancora arrivato agli stessi livelli europei, ma evidentemente mi sbagliavo di grosso!

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  9. La mia conoscenza dell'inglese è quasi nulla, quindi mi deve avvalere del sufficientemente buono traduttore che offre Google.

    Successivamente ai commenti precedenti ho ripreso in mano il documento è ho notato che sulla colonna con l'anno 2009 c'è il richiamo (2).

    Più in basso scopro con il richiamo (2) che per quanto riguarda l'Italia i dati si riferiscono al 2006 mentre Germania, Danimarca, Lussemburgo etc. i dati si riferiscono al 2009.

    Ossia una statistica menzognera, perché pochi vanno a vedere i richiami. Per un calcolo preciso occorre utilizzare i dati del 2008, da cui estraggo i seguenti dati, specificando che la prima colonna numerica è il famoso salario, la seconda è il relativo costo lavoro, ossia quello che paga il datore di lavoro:

    Denmark 52.867 58.461
    Luxembourg 47.790 55.652
    Ireland 40.686 48.376
    Netherlands 39.855 51.471
    United Kingdom 38.545 45.076
    Sweden 38.294 57.302
    Germany 38.005 48.434
    Belgium 37.536 55.082
    Finland 35.808 46.180
    Austria 35.606 48.354
    France 34.392 51.381
    Italy 29.653 41.872
    European Union (27 countries) 29.234 38.430
    Spain 24.609 33.578
    Cyprus 22.714 27.226
    Greece 22.698 29.574
    Malta 19.272 21.207
    Slovenia 19.263 23.144
    Portugal 16.112 20.183
    Czech Republic 11.826 16.189
    Poland 10.921 13.238
    Estonia 10.455 14.23
    Come si può vedere l'Italia si trova nella medie dei 27 paesi, ben al di sopra di Spagna, Grecia e Cipro.

    Come volevasi dimostrare, esistono bugie, grandi bugie e statistiche, come avevo scritto nel mio post http://wp.me/p24ORX-fk

    Io non sono anglofono, ma i giornalisti del Fattoquotidiano e del Corrierone lo sono di sicuro, e quindi hanno mentito sapendo di mentire. E questo è veramente vergognoso. Sono queste cose che rendono l'Italia ridicola davanti al mondo, le persone che sputano nel piatto in cui mangiano.

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