Il mio Instagram

header ads

Quante cazzate!


Io non so se è colpa del caldo di questi giorni che sta rendendo tutti più “schizzati” del solito, ma trovo delle notizie che non stanno né in cielo né in terra! Una di queste la trovo, come sempre, su Folha, che dice:

Conar deve julgar suposto racismo em anúncio de azeite Gallo

Vediamo di chiarire cosa è successo.

L’azienda portoghese Gallo, che produce olio d’oliva nel suo Paese e lo esporta qui in Brasile, sta uscendo con una nuova pubblicità dove si legge: “O nosso azeite é rico. O vidro escuro é o segurança".

Secondo il Conar (Código Brasileiro de Autorregulamentação Publicitária) la parola “escuro” può essere interpretata come sinonimo di “negro”, e ora sta valutando se questa pubblicità sia razzista o no.

Noi italiani, grandi produttori di olio e di vino, sappiamo che il vetro scuro delle bottiglie serve per preservare la qualità del prodotto. Alcune componenti dell'olio (soprattutto la vitamina A, con funzioni antiossidanti) degenerano in presenza di luce solare e calore; questo diminuisce le proprietà nutrizionali (l'olio diventa meno sano) e a lungo andare lo fa irrancidire.

Qualcuno potrà ingenuamente pensare che qui in Brasile non sanno questo, ma è ovvio che non è vero, considerando i numerosi produttori di vino locale e anche perché, qualche anno fa, è stato presentato il primo olio d’oliva brasiliano, prodotto a Minas Gerais. In poche parole, anche i brasiliani sanno che il vetro scuro delle bottiglie ha uno scopo preciso e non è solo una moda pubblicitaria.

Ma allora perché fare un processo di supposto razzismo contro questo? Perché una persona deve venire su al mattino e pensare che un vetro scuro possa offendere un uomo di colore? Allora perché non aboliamo tutte le auto nere o blu scuro? Perché non bruciamo tutti i vestiti di un colore diverso dal bianco (o giallo e verde)? Perché non ci tingiamo i capelli tutti di biondo platino o evitiamo per legge l’abbronzatura parziale e integrale?

Ma soprattutto, perchè un Paese come questo, con tutti i problemi che ha, va a cercarsi cose che non esistono in nessuna mente normale? Ma non c’hanno un cazzo da fare questa gente?

Posta un commento

22 Commenti

  1. Sarà che la mia conoscenza di portoghese è scarsa, come peraltro è scarsa anche la mia conoscenza di italiano.

    Ma la frase "O vidro escuro é O segurança" mi sembra errata, almeno credo. Forse era meglio "O vidro escuro é A segurança".

    Se qualche lettore che padroneggia meglio la lingua portoghese mi togliesse il dubbio ne sarei molto grato.

    D'altronde, dopo anni, non ho ancora capito la differenza tra Por que / Por quê / Porque o Porquê. Quindi sono giustificato.

    RispondiElimina
  2. O segurança è, per quello che ne so io, il "buttafuori" della situazione.
    Comunque concordo con te Franco, è allucinante... ma sai che queste discussioni mi ricordano le nostre italiane? Secondo me in questo ci assomigliamo.
    @ Giancarlo - per scoprire le differenze vai in questo sito... http://www.brasilescola.com/gramatica/por-que.htm
    Abraço!

    RispondiElimina
  3. @Giancarlo
    in effeti è strano, dato che segurança, in questo caso, è un sostantivo femminile. Ma pochi giorni fa ho avuto una "discussione" sul fatto che, per loro, "tapa" è maschile (dar UM tapa na bunda), mentre per me è femminile (dar UMA tapa na bunda). Ma la mia conoscenza di portoghese è uguale a -1, o quasi!

    @Montanaro
    carissimo, ma si crepa di caldo anche lì a Santa Caterina? Qui a casa mia, siccome è stata costruita... non fatemi dire come... ci sono 39° in sala e 35° qui dove ho il PC. Penso di non arrivare all'autunno di quest'anno!

    RispondiElimina
  4. Afff....agora temos que tomar cuidado com o que escrevemo, caso contrario a galera ja entra com processo.Esse povo nao tem o que fazer, estao procurando pelo em ovo!!!

    RispondiElimina
  5. Avevo letto di questa storia dell'olio, ma la ritenevo solo un modo per farsi pubblicità. Ricordiamoci che a ottobre si vota.

    Ma per integrare le notizie ho trovato questi link, che non vado a tradurre. Già è mancata la corrente quattro volte dalle due del pomeriggio.

    http://bit.ly/AxLaIf
    http://bit.ly/yWTbR9

    Consiglio la lettura, io mi sono divertito un sacco.

    RispondiElimina
  6. Ma questo è lo scopo della pubblicità di questo olio in questione; parlate male di me purche si parli! che poi sparano cavolate a destra e a manca chi se ne importa !!un saluto Rosanna.

    RispondiElimina
  7. Montanaro ha ragione. Per qualcuno la frase ha fatto pensare alla persona che svolge il lavoro di "segurança" (buttafuori). E dato che la grande maggioranza di questi lavoratori sono scuri di pelle, la frase è stata classificata come razzista.
    Secondo me la frase in questione non ha nessuna connotazione razzista. La parola "escuro" è al maschile perché si riferisce a "vidro", che è il "segurança" (nel senso di sicurezza e non buttafuori) dell'"azeite" (olio). Non so se sono stata chiara.
    Um abraço!

    Per Giancarlo: Oltre al sito proposto da Montanaro, ti consiglio anche questo blog: http://www.portuguesnarede.com/2008/05/por-que-por-qu-porque-e-porqu.html

    RispondiElimina
  8. ma..se ho capito bene il vetro scuro serve per lasciare l'olio più ricco,più buono ed è una cosa naturale che tutti produttori di olio sanno e fanno. Allora perchè puntare giustamente su questo aspetto giacchè da quello che ho capito sarebbe una cosa scontata e normale fatta da tutti che producono l'olio? Secondo me, l'olio gallo doveva puntare su un'altro aspetto se voleva far sì che suo prodotto fosse diverso dagli altri.. beh non so se mi sono spiegata bene

    RispondiElimina
  9. Cara Anonima, il fatto è che il Brasile non ha quella cultura e quella esperienza sull'olio d'oliva come abbiamo noi. E' vero che la Gallo è un'azienda portoghese, quindi dovrebbe conoscere questi "segreti", ma è anche vero che ha concentrato la sua maggior attenzione all'esportazione, tant'è vero che è tra i maggiori importatori dell'America Latina. Di conseguenza, considerando che qui in Brasile l'olio d'oliva non è così consumato e conosciuto come da noi (qui si usa moltissimo l'olio di soia)ecco che per dimostrare la sua sapienza e qualità la Gallo ha centrato la sua nuova campagna sulla bottiglia di un colore diverso.

    Ma il problema non è la Gallo. Il problema sono quegli imbecilli della Conar che hanno visto in questa pubblicità una forma di razzismo. Pensi che esista un uomo di colore che si scandalizzi o che si arrabbi vedendo una bottiglia di olio con vetro scuro? Come ho detto dal titolo, solo solo cazzate, e penso che ci siano cose più utili a cui pensare.

    RispondiElimina
  10. Io non so se è una frase razzista o no però di frase ritenute "inoccenti" ci sono state per giustificare massacri nel mondo.. Alcuni esempi: "soluzione finale" per esterminio (seconda guerra), "operazione di pace" per guerra (attuale guerra in Libia).. Dunque.. non so.. firdarsi bene, non fidarsi meglio (non so come era il detto in italiano)rsrs

    RispondiElimina
  11. Anonimo del 02 marzo 2012 16:09.

    Scusami, ma credo che hai confuso i termini. O per meglio dire, come si dice in italiano, moltiplichi le arance per le pere.

    Una pubblicità come quella della Benetton, secondi i canoni di quel magistrato, sarebbe razzista. Se in un bar ordino un vino bianco divento razzista. Se voglio degustare un piatto di maccheroni in bianco cosa devo dire "mi da un piatto di maccheroni incolori"? E se mi piace condire il risotto con il tartufo, non posso chiedere quello nero, perché è razzismo?

    "Operazione di pace" è una errata traduzione della frase "peacekeeping operation" la "peace operation" avviene in un secondo tempo, quando la pace è più o meno stabile, con l'intervento di Onu, Unesco e Ong varie.

    Ma abbinare la Endlösung der Judenfrage con un presidente della Conar che vuole farsi pubblicità, magari per avvantaggiare il figlio che lavora alla Globo dove lo stesso padre è direttore delle relazioni (nepotismo) lo trovo poco fine.

    RispondiElimina
  12. Dpo aver sostenuto un ciclo di studio su Por que / Por quê / Porque o Porquê grazie ai link forniti da alcuni commentatori, e poiché non ho digerito questo olio d'oliva razzista, aggiungo al brodo un altro ingrediente fornito da uno dei miei idoli: http://bit.ly/ywzpJp
    che fa da "sobremesa" ai due link che avevo già inserito il 29 febbraio 2012 alle ore 18:09

    RispondiElimina
  13. Loira e tante altre parole, secondo il metro di misura del Conar. Come il sost.masc. "carcamano" che Houaiss descrive come "infor. italiano o suoi discendenti".

    Ma le parole "sospette" sono talmente tante che occorre un dizionario solo per elencarle.

    Ora che me lo ricordi mi rammento che esiste "aonde", che in realtà non ho mai usato. Già cono in crisi con i "perché" portoghesi, figurati se vado a procurarmi altre "rogne".

    RispondiElimina
  14. Stai scherzando Juliana? Come ha detto qualcuno (ma chi?)... mi blog es tu blog! E non immagini come mi farebbero comodo alcune (molte) lezioni di portoghese. Quindi dai tutte le lezioni che vuoi e correggimi quando sbaglio.

    Abraços

    RispondiElimina
  15. Sarebbe un pensiero veramente gradito questo blog sulla grammatica e lingua portoghese, cara Juliana, il mio portoghese è vecchio e arruginito di sette anni e neanche esercitato. Obrigata, Rosanna.

    RispondiElimina
  16. Io non sono molto interessato a questo genere di notizie, ma se ti va di scrivere il seguito della storia, ti allego il link http://ucho.info/conar-decide-que-campanha-do-azeite-gallo-supostamente-racista-tera-de-ser-alterada
    Anche se credo che già lo conosci, ma giusto per sicurezza te lo ricordo.

    RispondiElimina
  17. La Gallo ha troppi interessi per il Brasile. Non poteva certamente perdere il suo maggior importatore solo per colpa di una frase pubblicitaria. Alla fine della fiera, chi ne è uscito malamente, è proprio il Conar brasiliano, che ha dimostrato di avere un cervello degno di una ameba.

    RispondiElimina
  18. Cara Juliana, hai fatto molto bene a promuovere il tuo nuovo blog, ed è per me così interessante che l'ho subito inserito tra i miei preferiti. Di sicuro sarà molto utile a me e, forse, a qualche altro lettore di questo blog. Parabéns!

    RispondiElimina
  19. Sulla Divina Commedia e le idiozie di cui si parla in questi giorni volevo fare un post, ma poi si sono astenuto, perché avrei sicuramente ricevuto delle denunce. Eventuali minacce di morte o di cancri devastanti neppure mi toccano, nel mio blog ne ricevo almeno un paio al giorno.

    Ma quello che occorre dire, in riferimento alla Divina Commedia, opera maestra della lingua italiana, che nella lingua portoghese (o lusitana) abbiamo un'altra opera maestra, Os Lusíadas di Luís Vaz de Camões (non precisava, per i luso-brasiliani citare il nome dell'autore, ma molti italiani non lo conoscono).

    Suppongo che Juliana conosca l'opera in questione, almeno per sommi capi, la quale già nelle prime righe canta: "E também as memórias gloriosas - Daqueles Reis, que foram dilatando - A Fé, o Império, e as terras viciosas - De África e de Ásia andaram devastando;"

    Figurati, questi cattivi lusiadi, che hanno "dilatato" la fede (ovviamente cristiana) e l'Impero in quelle terre "viciosas" che nel contesto dovrebbe significare "corrotte, depravate".

    Cosa deriva da ciò? Deriva che oggi è la Divina Commedia, domani sara Os Lusíadas successivamente "Poema del mio Cid" che esprime i valori cristiani della Castiglia del X secolo, dove il protagonista (personaggio reale) fa risaltare la sua origine cristiana e latina che si esprime nella fede in Dio.

    Alla lista non potrà mancare "Chanson de Roland" che sublima valori come la fede cristiana, in opposizione alla fede islamica, con le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini contro gli Arabi (definiti Saraceni) che sono celebrate come delle vere e proprie guerre sante.

    L'elenco potrebbe continuare per pagine e pagine, ma anche così si dimenticherebbe qualche opera che in qualche maniera condanna o esecra l'islamismo.

    Occorre dire, in conclusione, che questa bestialità di voler condannare la Divina Commedia ha avuto eco in tutte le testate mondiali, anche in Brasile ho trovato vari articoli in questione.

    P.S.
    Ora smetto di scocciarvi con la mia logorrea e vado a sorbirmi un primo accenno del corso di portoghese di Juliana.

    RispondiElimina
  20. sono un produttore di olio di oliva extra vergine
    della sicilia non filtrato a freddo e filtrato
    molti non sanno que l'origine dell'olivo risale ai greci che fecero della sicilia il punto piu' importante dell'impero greco per la produzione di molti prodotti tra cui olio di oliva, esistone in sicilia varieta varieta' che con l'impero romano si sono diffuse anche in portogallo, ma solo dopo 700 anni. Mi piacerebbe che si facesse in Brasile un simposio circa l'oilo di oliva invitando i piccoli produttori siciliani che secondo me sono eccellenza nel mondo:
    Se qualcuno ha informazioni come entrare nella catena di distribuzione Brasiliana è il benvenuto, per abituare il gusto dei brasiliani infettato di porcherie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'idea é interessante, anche se purtroppo non ti posso aiutare, dato che non conosco nessuno che lavori in questo campo.

      Peró, scettico come sono, non so fino a che punto varrebbe la pena far conoscere questo tipo di prodotti ai brasiliani. Loro non hanno una cultura sulla qualità e sul cibo come l'abbiamo noi. Noi italiani per esempio sappiamo apprezzare le varie qualità di olio d'oliva che noi produciamo, e sappiamo distinguerne le differenze.

      Qui in Brasile la maggior parte usa l'olio di soja. Chi vuole fare il "figo" usa l'olio di girasole, oppure l'olio di canola, costosissimo e molto chic (anche se in pratica é una porcheria). Questo sia per friggere che per condire un'insalata.

      Quindi ho paura che i piccoli produttori siciliani tornino a casa tornino a casa disillusi e incazzati per non aver trovato persone capaci di apprezzare i loro prodotti.

      Ma posso sempre sbagliarmi.

      Elimina
  21. Non ho ben capito la frase: "...non filtrato a freddo e filtrato...", ma poco importa.

    Per quello che mi risulta, nei supermercati dell'interno l'olio d'oliva italiano è totalmente sconosciuto, quello che si vende è l'olio portoghese e una marca spagnola, che credo si chiami Gallo.

    Poiché l'olio d'oliva è un condimento poco usato viene venduto in confezioni comprese tra i 200 e i 500 ml. Non ho visto confezioni più grandi.

    Non conosco la distribuzione dei grandi supermercati di Fortaleza, ma li esistono alcuni negozi (uno o due) che vendono prodotti italiani importati, e sicuramente avranno anche l'olio di oliva. Magari potrebbero essere interessati ad avere un'ulteriore fornitore

    Per contattarli posso fornirti il link del forum <a href="http://www.italianidelceara.org/>Italiani del Ceara</a> dove potrai avere migliori delucidazioni.

    <b>Obs.</b> <i>Se contatti il Forum e meglio che eviti di citarmi, non esiste un buon filing tra me e il forum</i>

    Ovviamente fino a qui stiamo parlando di piccole importazioni, dove il guadagno è ovviamente minimo. Se stai parlando di una importazione a livello industriale dovrai rivolgerti al Consolato Brasiliano più vicino alla tua residenza e pertanto alla Camera di Commercio Italo-Brasiliana, che ti forniranno le informazioni più adatte per il tuo commercio.

    <b>P.S.</b> Non è tassativamente obbligatorio, ma la conoscenza della lingua portoghese e italiana aiutano molto negli affari con il Brasile.

    RispondiElimina