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Il Brasile occupa la 84ª posizione nel Rapporto dello Sviluppo Umano


È stato divulgato proprio oggi l’ultimo Rapporto dello Sviluppo Umano dell’ONU. L'Indice di sviluppo umano (in inglese: HDI-Human Development Index) è un indicatore di sviluppo macroeconomico ed è stato utilizzato, accanto al PIL (Prodotto Interno Lordo), dall'Organizzazione delle Nazioni Unite a partire dal 1993 per valutare la qualità della vita nei paesi membri.

Analizzando tre fattori come:
  • Una vita lunga e sana: misurata dall'Aspettativa di vita alla nascita
  • L'accesso alla conoscenza: misurata dagli Anni medi di istruzione e dagli Anni previsti di istruzione
  • Uno standard di vita dignitoso: misurato dal Reddito nazionale lordo (GNI) pro capite (in termini di parità di potere d'acquisto in dollari USA)
gli economisti dell’Onu riescono a dare un valore a ogni Paese.

Bene, secondo questi ultimi studi il Brasile occupa l’84º posto in una classifica di 187 Paesi. È molto? È poco? È un buon valore? Non lo so, non sono un economista. Quello che posso dire è che, leggendo questa classifica, Paesi come la Macedonia (!), la Bosnia Erzegovina e Kazakistan hanno un punteggio migliore. Però ha guadagnato una posizione confronto il 2010 (era al 85º).

brasile
E l’Italia come si presenta in questa classifica? L’Italia occupa la 24ª posizione, davanti alla Gran Bretagna e Emirati Arabi.

italia
Ora, io non voglio fare confronti. Sappiamo benissimo i problemi reali che hanno i nostri due Paesi, però, a guardare questi numeri, qualcuno mi dovrebbe spiegare per quale motivo il Brasile si sente così grande e importante, mentre, secondi alcuni, l’Italia dovrebbe paragonarsi a Paesi ben più poveri e con livello di vita più basso. Per fortuna ho questo eterno ottimismo e grande amore per il mio Paese. Pur in tempo di crisi, penso che sia giusto credere che l’Italia ce la possa fare. E nello stesso tempo mi auguro di cuore che il Brasile migliori sempre di più. Peccato che, con i politici che hanno adesso, il popolo brasiliano rischia sempre di avere un’immagine non sempre delle migliori. Meriterebbe molto di più, ma d’altronde anche noi con Berlusconi al comando per così tanto tempo… cosa possiamo dire?

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3 Commenti

  1. In verità non volevo commentare questo post, perché qualunque posizione presa sarebbe in contrasto con una parte consistente di lettori. Ma poi mi sono detto che non è il mio stile, e quindi vado a commentare.

    Gli ultimi cinque anni della mia vita lavorativa (quella che oggi mi da una pensione) li ho trascorsi come responsabile di un centro di elaborazione dati.

    Elaborazione Dati è un nome altisonante, l'unica vera elaborazione che facevamo quotidianamente erano le statistiche che ci venivano richiesto a tambur battente. Lavoro che dovevamo fare pur sapendo che non servivano a nulla se non a riempire la scrivania del funzionario durante qualche intervista o visita di personalità.

    Per questo posso affermare che per quanto riguarda i numeri ho una certa conoscenza. Qualcuno disse non molto tempo addietro che le statistiche sono come i bikini “Ciò che rivelano e suggestivo, ma ciò che nascondono e vitale”.

    In questo caso dove si vogliono dare giudizi è verità sullo sviluppo umano di una società (paese) sugli sviluppi di una società, le statistiche oltre che menzognere (in buona fede spero) sono totalmente errate.

    Innanzi tutto sul metro di misura. Come si può mettere sullo stesso piano Brasile e Italia, solo per rimanere in un ambiente familiare. Una, l'Italia è la 27ª parte del Brasile, ed ha poco meno di un terzo degli abitanti, basa il suo sviluppo sul manifatturiero e servizi.

    L'altro è un subcontinente, con 200 milioni di abitanti censiti, il che vuol dire, data la particolare dispersione del territorio che al conteggio mancano dai 15 ai 30 milioni di persone, e basa la sua economia sulla agricoltura sull'allevamento e estrattivo.

    E come fare statistiche con un cesto di pere contro e un sacco di mele. I conti non tornano. Ergo, questi numeri non sono buoni neppure per il lotto.

    Se le statistiche in questione avessero suddiviso i grandi paesi in regioni omogenee, stabilendo questa suddivisione sul numero degli abitanti, le statistiche avrebbero dato risultati sorprendenti.

    Chi legge questo blog suppongo conosca il Brasile, e sa benissimo che prendere 50 milioni a San Paolo e paraggi confrontandoli con i 50 milioni scarsi del Nord e Nordeste l'abisso statistico tra queste due realtà sarebbe stato enorme.

    Inoltre, raffrontato nel mondo, la regione paulistana o del Minas-Bahia, oppure del sud del Brasile, sarebbero schizzate verso la vetta della classifica, mentre il Nord e Nordest sarebbero scese a livelli impensabili.

    Per questo, pur leggendo sul mio reader i titoli che parlano di questi dati pseudo statistici, cancello l'articolo senza neppure aprirlo, perché non esiste niente di più falso di una statistica ben fatta, con la quale posso dimostrare tutto, fuorché la verità.

    Un grande scrittore, autore di libri per bambini di successo mondiale, disse, e io confermo: “Se vuoi ispirare fiducia, dai molti dati statistici. Non importa che siano esatti, neppure che siano comprensibili. Basta che siano in quantità sufficiente.“ Charles Lutwidge Dodgson, che sicuramente conoscerai con lo pseudonimo di Lewis Carrol.

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  2. Ciao Franco, la classifica in questione puo' essere discutibile,ma la collocazione del Brasile in tema di reddito pro capite, sanita' e istruzione non potrebbe essere molto migliore.
    Sono stati fatti sforzi notevolissimi e apprezzabilissimi ,ma le differenze in un paese cosi' grande e contradditorio permangono e non si arrivera' mai ad una "uguaglianza" come e' stato in questi anni nei paesi europei. Gli anni a venire vedranno progressi notevolissimi, ma chi si aspetta la Germania o il Canada,o anche solo l'Italia (mi riferisco ai parametri usati per stilare la classifica) rimarra' deluso.
    Ma questo non ci impedira' di adorare questo paese e il suo popolo.
    Grazie per lo spazio
    Stefano

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  3. Ciao Stefano.
    Non immagini come mi faccia piacere leggere il tuo commento. Finalmente un italiano con la testa a posto, che sa ricoscere i pregi di questo Paese ma anche i suoi difetti. È raro incontrare qualcuno con i piedi per terra. Grazie a te per quello che hai scritto e complimenti!

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