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Cose dell’altro mondo


Vi ricordate un film intitolato “Turistas”? Era uscito nel 2007 e raccontava la storia di un gruppo di turisti provenienti dal mondo ricco (Australia, Stati Uniti e Inghilterra), messi insieme da un incidente con il bus che li porta attraverso il Brasile, finiscono su una spiaggia dove bevono e ballano fino al mattino, quando, risvegliati da un sonno innaturale, si accorgono di essere stati drogati e derubati. Da qui inizia il loro inferno personale nella giungla brasiliana dove capiranno ben presto che non c'è via d'uscita e nella quale rischiano di essere preda di un trafficante di organi che li espianta a turisti ricchi per donarli a bambini poveri.

Bene. Ieri alle 21.30 ha avuto termine il processo a tre medici brasiliani di Taubaté (città a 140 km di Sao Paulo), accusati di omicidio doloso (intenzionale) e condannati a 17 anni e 6 mesi di prigione.
E cosa c’entra questo col film precedentemente menzionato?

Be’… la storia è questa:

nel 1987 (24 anni fa) il Direttore della Facoltà di Medicina di Taubaté accusa tre medici, l’urologo Rui Noronha Sacramento, il nefrologo Pedro Henrique Torrecilhas e o neurochirurgo e medico legale Mariano Fiore Júnior di ritirare gli organi interni di quattro persone senza avere morte celebrare (in poche parole queste persone non erano ancora date per morte).

Secondo il promotor Marcio Augusto Friggi de Carvalho gli accusati aveva creato un vero e proprio magazzino di organi falsificando diagnostici falsi. Il costo del trapianto variava da 100 mila a 150 mila cruzados novos, equivalente rispettivamente a R$ 35 mila e R$ 70 mila. "Não foi montado um programa de transplantes, mas sim uma central de remessas de órgãos para ricos em São Paulo", ha detto il promotor.

Una ex-infermiera, Rita Pereira, che lavorava al tempo presso l’ospedale Oswaldo Cruz di Taubaté (ospedale dove lavoravano anche i medici accusati) afferma di aver visto un paziente dibattersi dopo che gli furono ritirati i reni e che un medico infilo il bisturi nel petto di un paziente finché rimase inerte.I famigliari delle vittime affermano di non aver mai ricevuto informazioni sul ritiro degli organi dei pazienti.

Questo appunto nel 1986. Ieri, dopo 24 anni, come ho detto c’è stata la prima istanzia del processo e, ovviamente, i medici hanno negato le accusazioni, hanno fatto ricorso e possono rimanere liberi finché un altro tribunale non dichiarerà la loro colpevolezza. Durante questo primo processo alcuni “ammiratori” di questi medici hanno sfilato davanti al Tribunale indossando magliette bianche con la scritta stampata "Dr. Rui e equipe, nós acreditamos em vocês".

Io non voglio commentare niente, e tantomeno sono in grado di affermare se questi medici siano effettivamente colpevoli o innocenti. Però questi solo alcuni commenti dati da alcuni lettori di Folha de S. Paulo:

“Existe outro país em que condenados pelo juri saem andando em liberade pela porta da frente? Algum dúvida que vão sumir do país?”
“Depois de 24 anos? Justiça no Brasil é piada. “
“O crime ocorreu na década de 80 e eles foram condenados agora? E responderão em liberdade???? Que abusrdo é esse???? Ass*ssinos! Que justiça é essa??? “

“EU SÓQUERIA VER SE TIRASSEM OS OS ORGÃOS DOS FILHOS E FILHAS DOS QUE ESTÃO NO STJ ELES IRIAM DEIXAR QUE ESSES ASSASSINOS RECORRESSEM EM LIBERDADE. ESSA JUSTIÇA BRASILEIRA, DEIXA DE SER JUSTIÇA, POIS FORAM ESCRITAS POR PSEUDOS DOUTORES DA LEI, NA VERDADE VERDADEIROS ESCRIBAS E FARISEUS. A JUSTIÇA DESSE PAÍS FOI FEITA PARA CONDENAR POBRES, POR QUE RICOS E POLITICOS CORRUPTOS NÃO TEM NENHUM HUM, HUM, HUM PRESO. “
“O DEUS DINHEIRO CONSEGUE TUDO NESTE PAÍS!! “

“Depois de todo esse tempo e com este resultado, o caso é tão vergonhoso para a medicina quanto o é para a justiça. “

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