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Ciao Antonio, sono brasiliana…


In rete potete trovare tantissimi blog o siti dove si parla del Brasile o dell’Italia. Alcuni sono fatti da brasiliani che vivono  nel Bel Paese e altri, di conseguenza, fatti da italiani emigrati in Sud America. Uno di questi, che io trovo molto interessante, è quello di Antonio Oliviero, Vivere in Brasile, dove parla appunto della vita in questo grande Paese. Molte volte non sono d’accordo su quanto leggo. D’altronde ognuno ha le sue idee e i proprio modi di vedere le cose. Ma altre volte trovo articoli o commenti molto interessanti. Questo è appunto un commento scritto da una donna brasiliana che ha vissuto per un certo tempo in Italia, e siccome mi è piaciuto molto quanto ha scritto e concordo c on lei su molte cose, ho voluto condividerlo con voi. Non è per mancanza di idee che faccio questo, né tantomeno è mia abitudine “rubare” le cose degli altri. Ma visto che viviamo in un mondo “social”, dove la condivisione di pensieri, idee e tanto altro ormai è consuetudine, penso che non ci sia nulla di male in questo. In ogni caso, se l’autore del commento o l’amministratore del blog non sono d’accordo, posso eliminare questo post in qualunque momento. Se vi interessa leggere il commento originale nel suo contesto dovete andare qui. Io mi sono solo permesso di correggere alcuni piccoli errori di italiano di Tatiana (tale è il nome di chi ha scritto il commento). Spero che lei non me ne voglia.

Ciao Antonio,
sono brasiliana e già ho letto alcune volte il tuo blog perché sono una appassionata dell’Italia, dove ho vissuto 7 mesi (ma non lavorando in nero senza permesso o come travestito, come purtroppo ho letto in qualche tuo commento che non concordo). Ma sul costo di vita in Brasile ho letto tante cose interessanti che mi hanno chiamato l’attenzione. Io, essendo una brasiliana di "classe media", laureata e con un lavoro fisso in una grande azienda, ho notato che per tutti italiani è molto difficile capire il costo della vita in Brasile, perché la società italiana é molta diversa di quella del Brasile.
Vero.

La prima cosa che si deve capire è che il Brasile é grandissimo. Solo lo Stato dove vivo (Minas Gerais) è più grande di tutta Italia. E in ogni Stato ci sono costumi diversi, modo da vivere diversi e anche un costo di vita diverso. Pienamente d’accordo. Addirittura non solo tra Stato e Stato, ma anche tra città e città la vita è diversa. Io ho abitato per un anno in una piccola cittadina praticamente attaccata alla città dove sono adesso (per fare un paragone è come se fosse Milano/Segrate) e vi posso assicurare che sia il costo di vita, ma anche le persone e il loro modo di vivere era diverso da dover sto adesso.

Vivere a Natal, che sta nella regione Nord de Brasile, è molto di più economico che vivere nel Sudest, in citta come São Paulo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte. Questo lo avevo notato leggendo appunto altri blog.

Come già hai scritto in altro testo, a Natal si esce sempre con la maglietta e "havaianas", invece negli altri posti é completamente diverso. Vero anche questo, e penso che questo modo di vivere influisca in tutte le cose.
La disuguaglianza sociale in Brasile, purtroppo, é troppo grande! Vero.
È talmente gande che sono riuscita a capire un poco (e pensa che sono una persona molto informata, faccio la giornalista) solo quando ho vissuto in Italia. Questo penso che sia normale, perché vivendo sempre nello stesso posto, vedendo sempre le solite cose, non ti accorgi ti quello che avviene intorno e pensi che in tutto il mondo sia così.

In Italia ho conosciuto tante persone diverse: con laurea o senza laurea, che lavorano e vivono più o meno nello stesso posto. Un amico italiano me ha raccontato di una donna laureata in medicina che lavorava come spazzina perché non trovava lavoro. Purtroppo questa è la realtà italiana. Per questo dico sempre che il Brasile è un’ottima opportunità per i giovani laureati italiani.

E anche io ho osservato questa uguaglianza sociale quando ero li. La donna che faceva la pulizia a casa mia solo 2 ore per settimana viveva in stesso palazzo dove vivevo. Be’… se posso permettermi, se avevi una donna delle pulizie dovevi vivere veramente bene in Italia!
Questo in Brasile non esiste! Vero.

Quando ero in Italia facevo un corso di italiano per stranieri ed eravamo io e altra donna brasiliane in mio corso. Chiacchieravamo sulla cucina del Paese nativo di ogni alunno, e quando io e lei abbiamo detto che non sapevamo cucinare, tutti sono rimasti spaventati! E abbiamo spiegato che in casa nostra avevamo una donna che lavorare tutti giorni per cucinare e fare la pulizia. Caspita, anche qui te la passavi bene!

E allora tutti dicevano: "Ma allora siete ricchi???" E’ inevitabile che ti chiedessero questo.

E noi rispondevamo sempre dicendo la verità: "No". E la domanda seguente mi fece cambiare  l'idea che avevo di mio paese. Mi domandavano: "Ma tutti brasiliani hanno donne in casa che lavorano per cucinare e fare le pulizie?" Sicuramente no. Pero questa semplice storia fa capire più o meno come è il Brasile e in quello momento ho pensato "Wowww! Sono una brasiliana fortunata!". Si, è inutile negarlo.

La diversità sociale è tanto grande che quasi tutti solo convivano con quelli che vivono la tua stessa realtà. Io, per esempio, non ho nessuno amico che non laureato. Questo per me è strano, perché io, pur avendo una cultura e un livello scolastico molto basso, ho molti amici (in Italia) laureati, diplomati, artisti, ecc.
Invece in Italia, osservavo che tutti guadagnano più o meno la stessa cosa. Ricordo che c’era un servizio che parlava della Fiat e quanto erano gli stipendi di manager e ingegneri e dicevano che erano solo un po’ di più grandi. In Brasile quello che ha una laurea, di solito, guadagna molto di più di quello che non non ce l’ha e vivono realtà molto diversa...e separata! Questo è vero. Tanto per avere un’idea il salario minimo qui a Sao Paulo è di 560 reais, un operaio specializzato guadagna circa 1300/1500 reais mentre un gerente o comunque una persona di un certo livello può guadagnare, senza troppi problemi, 10.000/15.000 reais al mese e anche di più. Quindi qui in Brasile c’è un divario molto grande tra lo stipendio di un lavoratore “comune” e un laureato. (questo l’ho solo capito quando vivevo in Italia, perché li non c'è questa diversità sociale!)

Per un brasiliano che vuol vivere in Italia, il mio consiglio è: se non sei laureato vivi meglio in Italia che in Brasile. Dipende.

Invece quelli che hanno una laurea, l’Italia può apparire bellissima, ma solo per vacanza, perché si guadagna meno che in Brasile. Inoltre, essendo stranieri, soffrono preconcetto (come tu già hai scritto). Vero. 


Già gli italiani che vengono qui in Brasile hanno già all’inizio una cosa bellissima: i brasiliani ricevano con tanta ospitalità e gentilezza gli stranieri! Questo è vero.


Anche senza laurea puoi aprire un albergo, un ristorante o cosa simile in citta piccola di Nord con mare e fare soldi con turismo. Chiaro, non essendoci regole… kkk!.

Mentre la vita negli Stati più grandi, dove ci sono  grossi centri commerciali e industriali, è possibile aprire un negozio e guadagnare bene, anche se le possibilità sono minori (minori, ma non impossibili!!!). Si deve capire che in Brasile le migliori scuole per i figli sono private più o meno dai 600 ai 1.000 reais al mese), stesso cosa con le università. Anche si deve spendere con la assicurazione privata per la salute e, per fare un piccolo esempio, le macchine nuove più economiche costano più o meno 25.000 reais (molto di più che in Italia). Pero, è possibile passare una giornata intera (6, 7 ore o più) in ristorante bevendo e mangiando molto spendendo molto di meno di quello che paghi in Italia. 6 o 7 ore??? Ma quanto mangi?

Io, che vivo in uno degli Stati più costosi del Brasile, conosco tanti stranieri che vivono bene qui. Ci sono cosa che costano molto di più e altri molto di meno...
Quando ero Italia ho sofferto preconcetto per essere brasiliana (e pensa che sono bianca e bassa ahahaha... ma per tre volte me hanno chiesto se ero travestito quando avevo detto che ero brasiliana!!!!).
Strano. Noi italiani forse saremo preconcettuosi ma sappiamo distinguere bene una donna da un travestito.
Pero ho avuto un gruppetto di amici italiani adorabili e che avevano una idea diversa de Brasile. Ma purtroppo ho osservato che per la maggioranza  pensano che il Brasile voglia dire una vita lavorando poco, stando sempre in spiaggia, con le donne mulatte con corpo bellissimi e samba, molto samba! Non me ne volere, ma non è solo colpa nostra di questo, ma siete proprio voi che date questa immagine.

Quelli che vogliano cambiare per il Brasile, sicuramente saranno ricevuti a braccia aperte perché, come ho detto prima, i brasiliani sono molto gentili con stranieri. Il mio consiglio é scegliere uno Stato o citta per vivere, rimanere li perlomeno tre mesi, per capire un po' come è, cosa si può fare, adesso e in futuro, e come sarà la vita quando sarete anziani. Ottimo consiglio. 

Come brasiliana, posso dire che amo tantissimo l'Italia, pero non cambio con il Brasile, che amo pur con tutte le sue diversità, come Antonio già ha scritto su Jorge Amado: "Il Brasile è la somma meravigliosa di ogni possibile contraddizione:
In ogni uomo veramente brasiliano scorre un sangue ricco di fermenti europei, africani, indios, meticci, ed è proprio questo che rende il Brasile così magicamente colmo di luci ed ombre, così fragile, allegro, violento, e tuttavia impossibile da dimenticare".
Scusa per a mia scritta brutta, perché purtroppo comincio ha dimenticare la lingua e aspetto di avere aiutato.
Saluti a tutti!
Tatiana Coutinho

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3 Commenti

  1. Ciao Franco, ho vissuto tanti anni in Italia e le differenze sono più o meno quelle descritte sopra da Tatiana e da Juliana. Però credo che per me il problema principale e più preoccupante al quale nessuna ha fatto nemmeno una parola, sia la violenza che c'è in Brasile, che è molto, ma molto più grande, che ci fa sentire prigionieri ed avere paura in tanti momenti, cosa che non ho mai sentito in Italia, e ero già abituata così. Purtroppo mi sto abituando di nuovo a prendere delle precauzioni, ma non considero che sia normale vivere così. Solo per fare qualchè numero, mentre in Italia sono 600 omicidi l'anno circa, in Brasile sono 50.000...La popolazione del Brasile è tre volte quella dell'Italia, questo significa che se l'Italia avessi lo stesso percentuale di omicidi del Brasile, ci sarebbero più o meno 17.000, immagina un pò... Purtroppo le cose devono cambiare molto ancora...

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  2. Ti dirò...
    io avevo accennato alla violenza in Brasile proprio un anno fa. Poi ho lasciato perdere perchè mangiavo solo rabbia. Io ho sempre ribadito, sia qui che in altri blog, che in Brasile c'è una violenza a livello allucinante, basta vedere un telegiornale o meglio ancora leggere i vari rapporti sulla violenza in Brasile. Oppure basta solo guardarsi attorno e vedere come si vive qui per capire che le cose sono diverse che in Italia. Eppure, pur sapendo tutto questo, non immagini quanta gente abbia detto: "Ma no! La violenza qui è come in Italia... a me non è mai successo niente... quei numeri non vogliono dire niente..." e altre baggianate simili. Queste sono frasi dette sia da brasiliani sia da molti italiani che vivono qui. Allora io ho lasciato un po' perdere, perchè quando trovo così tanti imbecilli mi arrabbio molto. Mi piacerebbe solo sapere "in quale" Brasile loro vivono (o in quale Italia vivevono) per asserire quelle cose. E presumo anche che quelle persone non leggano giornali nè tantomeno ascoltini telegiornali, altrimenti direbbero cose diverse. Ma sto pensando di scrivere qualcosa su questo argomento, perchè proprio ieri ne hanno parlato al telegiornale della Band, dicendo che lo Stato più violento del Brasile è Alagoas, dove vengono registrati 107 omicidi ogni 100.000 abitanti. Ma per alcune persone il Brasile sarà sempre e solo un Paese di mare, sole e donne!

    Um abraço pra vc.

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  3. Il tasso di omicidi, indubbiamente molto alto in Brasile, è qualcosa che molto ha a che vedere con la disuguaglianza sociale e la libera circolazione delle armi.
    Non a caso negli USA, dove si calcola che ci sia un'arma nel 50% delle case (oltre a quelle illegalmente detenute), il tasso di omicidi è circa 4 volte quello europeo.
    Anche nell'ambito delle regioni italiane, dove complessivamente il tasso di omicidi si mostra in diminuzione, si rilevano i maggiori quantitativi di omicidi dove c'è maggiore presenza di armi detenute illegalmente, ossia Sicilia, Calabria, Sardegna e Campania.
    In particolare in Brasile nel 2005 si è svolto un referendum dove, a mio avviso malauguratamente, il popolo si è espresso sostanzialmente per la libera circolazione delle armi.
    Mi sembra di aver letto che forse il Presidente del Senato brasiliano abbia intenzione di promuovere un nuovo referendum sulla materia.
    Vi risulta?
    Spero che riducendo il numero delle armi in circolazione, oltre che le disuguaglianze, anche il fenomeno delle morti violente si ridurrà drasticamente.
    Certo ci vorrebbe anche una polizia un pò meno corrotta e un pò più efficiente ma tutto e subito non si può pretendere in Brasile ....
    Speriamo che anche in vista delle olimpiadi e dei mondiali il nuovo governo ci ponga rimedio.
    saluti
    Marco

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