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Cronaca urbana


Due fatti di cronaca successi ieri che non hanno bisogno di commenti:

a Rio de Janeiro un gruppo di tre persone hanno attaccato un pulmino con a bordo 25 persone dandogli fuoco. Questi i fatti: mentre attraversava la favela Cidade de Deus un uomo lanciò una pietra contro il parabrezza del pulmino facendolo fermare mentre altre due persone, tra cui una ragazza di 15 anni (!), lanciavano una molotov contro il veicolo. Molti dei passeggeri non riuscirono a uscire in tempo e furono così investiti dalle fiamme.  Alcuni di essi, per la maggior parte ragazzi, furono ricoverati all’ospedale locale con ustioni di 1° e 2° grado, alcuni con quasi il 50% del corpo bruciato. Il motivo di questo agguato? Qualche tempo fa la Policia Militar arrestò un trafficante che viveva in quella favela, un certo Leandro da Silva, di 19 anni. I parenti di questo Leandro, suo padre, suo cugino e la moglie di questi (che ricordo ha 15 anni) decisero di attaccare questo pulmino solo per ritorsione all’arresto del loro parente. 13 persone che viaggiavano in quel veicolo ora sono nel reparto intensivo del Ospedale Souza Aguiar con ustioni in tutto il corpo solo perché la Policia ha arrestato un trafficante di droga. Queste persone non c’entravano niente in tutto questo. E’ stato solo un caso che viaggiassero su quel pulmino. Un destino fin troppo crudele.

Altro caso sempre a Rio: un uomo di 47 anni è stato ucciso con un colpo di pistola mentre viaggiava su un pullman della linea urbana da un altro uomo che poi è fuggito, ma che sembra abbiamo già preso oggi. Sapete perché è morto? Perché non ha voluto chiudere la finestrella del suo lato! Mentre viaggiava su questo pullman R.P. da S., aiuto-cuoco di 47 anni, ha avuto una discussione con un altro passeggero per il fatto di non chiudere la finestra, perché sembra che l’aggressore avesse freddo. Durante la discussione, visto che la finestra continuava a essere aperta, questa persona, senza pensarci due volte, ha tirato fuori una pistola calibro 38 e ha sparato alla vittima, fuggendo poi all’arrivo della polizia.

Io non vivo a Rio quindi queste fatti non mi dovrebbero interessare, ma queste cose che succedono, insieme a mille altre che non sto a raccontare, dimostrano una cosa molto inquietante, e cioè che la vita umana qui ha meno valore che in altri posti.

E’ brutto da dire, sicuramente qualcuno non sarà d’accordo, ma è l’unica ragione per cui succedono questi crimini.

Ma tutto questo non ha importanza, perchè Rio sarà e rimarrà sempre una
Cidade maravilhosa
Cheia de encantos mil
Cidade maravilhosa
Coração do meu Brasil

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